L’Alto Adige registra un aumento eccezionale di passeggeri sulle sue funivie nonostante la riduzione degli impianti a fune attivi. Il numero totale di utilizzi raggiunge dati mai visti, segnalando una trasformazione significativa nella mobilità turistica e locale. Lo studio di ASTAT mostra come la rete si sia evoluta mantenendo una crescita costante degli utenti negli ultimi decenni.
Aumento record di passeggeri trasportati nella stagione invernale 2023/24
Nonostante il calo nel numero degli impianti, l’Alto Adige ha registrato nel 2023/24 il trasporto di 143,4 milioni di utenti tramite gli impianti a fune. Si tratta di una crescita storica, mai raggiunta fino ad oggi. Per confrontare, nella stagione invernale 1980/81 erano stati trasportati appena 52,7 milioni di passeggeri. Nel 2000/01 la cifra era già salita a 105 milioni, mentre nel 2010/11 si era a 127,6 milioni.
Questi numeri indicano come, pur avendo meno funivie e seggiovie in attività, la capacità e la domanda siano molto aumentate. I nuovi impianti, più moderni, riescono a gestire un numero superiore di persone, grazie a prestazioni migliori e a una maggiore frequenza di corse. Anche l’intermodalità con altri mezzi di trasporto favorisce un flusso più dinamico di utenti.
Leggi anche:
L’incremento dei passeggeri si riflette direttamente sull’offerta turistica e sulla vita quotidiana delle comunità di montagna. Le infrastrutture aggiornate attirano più visitatori in ogni stagione, mettendo in moto economia e attività locali.
Evoluzione del numero di impianti a fune in alto adige dal 1980 a oggi
Al 31 dicembre 2024, gli impianti a fune attivi in Alto Adige risultano 354, segnando un calo rispetto ai decenni precedenti. Nel 1980 si superavano i 438 impianti, mentre nel 2000 erano 392 e nel 2010 poco meno, circa 375. Questa tendenza evidenzia una selezione e razionalizzazione degli impianti presenti nel territorio. La variazione non significa una riduzione della funzionalità o presenza, ma una sostituzione e ammodernamento delle strutture meno efficienti.
Si nota che il 58,8% degli impianti attualmente attivi è stato costruito dopo il 2000. Quel dato suggerisce un investimento molto importante nella modernizzazione degli impianti che continueranno a servire l’area, migliorandone le prestazioni e la sicurezza. Gli interventi sono quindi mirati a rinnovare la rete rimuovendo impianti obsoleti e introducendo tecnologie nuove.
Alla luce di questo trend, la diminuzione degli impianti non deve essere letta come un segno di arretramento, ma come parte di una strategia di mantenimento e potenziamento della mobilità sostenibile che il territorio porta avanti da tempo.
Impatto sull’occupazione e importanza per l’economia locale
Il settore degli impianti a fune in Alto Adige coinvolge molte persone. Durante la stagione invernale 2023/24, sono stati impiegati 2.382 addetti e addette, in aumento rispetto ai 2.261 dell’anno precedente. Questo incremento conferma l’espansione del lavoro collegato a queste strutture. Nel 2010 il personale attivo era di 1.972 unità, mentre nel 2000 appena 1.713.
Il lavoro nel comparto funiviario è sinonimo di stabilità e contributo economico in una regione fortemente legata al turismo e alle attività montane. Oltre a garantire il funzionamento operativo, il personale supporta manutenzioni, sicurezza e accoglienza degli utenti.
L’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider, ha sottolineato come “la sostituzione di impianti obsoleti con strutture nuove migliori la sicurezza e la qualità, e al contempo rafforzi l’interazione fra mezzi di trasporto.” Anche se il numero complessivo di impianti diminuisce, la rete risulta più efficace e apprezzata da residenti e turisti.
Modernizzazione della rete e prospettive per il futuro della mobilità in alto adige
L’Alto Adige sta portando avanti una politica di ammodernamento delle infrastrutture a fune concentrandosi su sicurezza, capienza e collegamenti. Avere oltre la metà degli impianti costruiti dopo il 2000 è indice chiaro di questo indirizzo.
Questi cambiamenti si inseriscono nella più ampia strategia di mobilità sostenibile della regione, volta a limitare la pressione sulle strade e facilitare l’accesso alle aree montane. Migliori tecnologie permettono di aumentare la frequenza delle corse e ridurre i tempi di attesa, favorendo l’affluenza su funivie e seggiovie.
Le innovazioni non riguardano solo le cabine o le seggiole, ma anche la gestione digitale dei flussi, la predisposizione di bigliettazioni integrate e il miglioramento dei servizi accessori. La rete diventa così più funzionale per tutte le categorie di utenti, a vantaggio di una mobilità più fluida.
Il cammino verso un sistema di trasporto pubblico alpino più efficace passa per continui investimenti tecnici e umani, capaci di alimentare una crescente domanda e tenere alto il livello di soddisfazione di turisti e cittadini.