Il comune di Fano ha avviato un progetto che punta a rafforzare la presenza della polizia locale nei quartieri. L’obiettivo è creare un contatto diretto, stabile e riconoscibile tra agenti e residenti, migliorando la comunicazione e la collaborazione per rispondere alle esigenze della comunità . L’iniziativa coinvolge sette referenti della polizia locale, con un coordinamento attento e una strategia rivolta a rendere la forza pubblica più vicina alla quotidianità delle persone.
Sette vigili di quartiere al centro dell’iniziativa
Il progetto prevede il coinvolgimento di sette agenti selezionati tra la polizia locale di Fano. Ognuno di loro sarà assegnato a un quartiere specifico, dove si presenterà come punto di riferimento fisso per i cittadini e per le realtà sociali locali. Questi vigili saranno facilmente riconoscibili e presenti con regolarità all’interno delle aree di competenza, pronti a ricevere segnalazioni e intervenire sui problemi che emergono a livello territoriale. La loro presenza costante punta a costruire un rapporto di fiducia con i residenti, favorendo così una collaborazione più stretta con chi vive quotidianamente il quartiere.
La gestione del progetto è affidata all’ufficiale Veronica Marottesi, incaricata di coordinare il lavoro dei sette vigili e assicurare la coerenza degli interventi sul territorio.
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Un contatto umano come valore fondamentale
La comandante della polizia locale di Fano, Anna Rita Montagna, ha sottolineato come il vigile di quartiere sia qualcosa di più di un semplice presidio di legalità . Per lei, questi agenti rappresentano un punto di riferimento umano per la comunità , una figura riconoscibile e vicina ai cittadini. La scelta dei sette referenti è stata fatta sulla base di anni di esperienza, per garantire un servizio che risponda in maniera concreta e competente alle richieste locali.
Montagna ha evidenziato che la riconoscibilità e la presenza stabile del vigile permette di superare la distanza tra istituzioni e cittadini, contribuendo a risolvere situazioni prima che diventino problematiche serie. La polizia locale così lavora in modo più preventivo, apprendendo direttamente dal quartiere le criticità e i bisogni.
Un progetto nato dal dialogo con i consigli di quartiere
Il consigliere comunale incaricato della sicurezza, Stefano Pollegioni, ha spiegato come questo progetto sia frutto di un lavoro condiviso con i nuovi consigli di quartiere. L’idea di assegnare un vigile direttamente a ogni quartiere risponde infatti alle numerose richieste arrivate dai residenti, che volevano una presenza pubblica più tangibile e accessibile.
Pollegioni ha posto l’accento sul carattere concreto dell’iniziativa, mirata a rispondere alle questioni di sicurezza e vivibilità emerse nelle assemblee di quartiere. L’avvio di questo progetto segna così una tappa specifica nelle strategie del comune per migliorare la qualità della vita delle persone, rendendo la polizia locale un interlocutore affidabile e sempre disponibile.