Il turismo a Piacenza cala nel 2024 mentre l’Emilia-Romagna cresce: dati e riflessioni

Il turismo a Piacenza cala nel 2024 mentre l’Emilia-Romagna cresce: dati e riflessioni

Il turismo a Piacenza cala nel 2024 con arrivi e pernottamenti in diminuzione, mentre Emilia-Romagna cresce; esperti come Paolo Rizzi e Filippo Cella evidenziano la necessità di strategie coordinate per rilanciare il settore.
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Nel 2024 il turismo a Piacenza registra un calo di arrivi e pernottamenti, a differenza del trend positivo in Emilia-Romagna. La situazione richiede strategie coordinate di promozione e sviluppo per trasformare i visitatori di passaggio in turisti stanziali e valorizzare eventi e offerte culturali. - Gaeta.it

Il settore turistico a Piacenza ha subito una battuta d’arresto nel 2024, nonostante il trend positivo registrato nella regione Emilia-Romagna e in Italia. I dati emersi dalla Provincia il 23 giugno mostrano una diminuzione sia negli arrivi che nei pernottamenti, alimentando il dibattito su come rilanciare un comparto fondamentale per l’economia locale. Il professor Paolo Rizzi e il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Filippo Cella, hanno esaminato le ragioni dietro questo calo e le strategie possibili per invertire la rotta.

Il calo degli arrivi e pernottamenti nella provincia di piacenza

Secondo il report presentato in Provincia lo scorso 23 giugno, il 2024 registra un segno meno per il turismo locale: gli arrivi si sono ridotti del 4,3% e i pernottamenti del 5,6%. Il confronto con il resto dell’Emilia-Romagna è netto, dato che la regione complessivamente continua ad attrarre più visitatori. L’analisi dell’ufficio statistico provinciale indica una certa fragilità del territorio piacentino nel trattenere i turisti, specie quelli che arrivano con l’intenzione di fermarsi più di una giornata.

La perdita negli alloggi tradizionali e alternativi

I dati mettono in evidenza una perdita consistente non soltanto di ospiti che pernottano in hotel e strutture convenzionali, ma anche in altri alloggi come agriturismi e case vacanze. Tale trend rappresenta una sfida per gli operatori del territorio e per chi si occupa di pianificazione turistica a Piacenza, spingendo a riflettere sulle carenze specifiche che impediscono una crescita solida. Nel confronto con la performance regionale, emerge quindi un ritardo che rischia di compromettere opportunità di sviluppo e ricadute economiche.

Gli effetti del turismo “mordi e fuggi” e la necessità di una strategia coordinata

Filippo Cella, vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, ha sottolineato un fenomeno che tende a caratterizzare il turismo a Piacenza negli ultimi anni: la prevalenza di visitatori di passaggio, attratti da eventi sportivi o mostre temporanee, senza che questi si traducano in pernottamenti. Le occasioni organizzate di rilievo internazionale sembrano dunque coinvolgere persone che restano poche ore, un segnale che evidenzia la difficoltà a trasformare l’interesse iniziale in un soggiorno più lungo.

Una promozione turistica più coerente

Questa realtà impone una riflessione sulla promozione e l’offerta turistica della città e del territorio, che deve essere più coerente e integrata per attirare viaggiatori disposti a fermarsi almeno una notte. La creazione di un’offerta culturale, sportiva e fieristica coordinata potrebbe spingere visite più lunghe e incrementare il valore economico per le attività ricettive e commerciali della zona. Manca, secondo Cella, una visione chiara e una gestione unitaria che rifletta le potenzialità di Piacenza come destinazione.

La difficoltà a tracciare i profili dei turisti e il peso del turismo d’affari

Nel dibattito è emerso anche il problema della raccolta dati relativi ai visitatori, molto utile per programmare interventi mirati. La presenza di turisti che soggiornano a Piacenza per motivi lavorativi crea una sovrapposizione con i dati del turismo vero e proprio, rendendo meno chiara la reale dimensione del comparto vacanze. La componente business, legata soprattutto agli eventi fieristici e agli incontri professionali, pesa sensibilmente sulle presenze rilevate nelle strutture ricettive.

Differenze nella raccolta dati per tipologia di soggiorno

Per i soggiorni extra alberghieri, come agriturismi e case per vacanza, la raccolta di informazioni appare più precisa, anche perché si riferisce prevalentemente a una clientela turista in senso stretto. Mentre nel complesso risulta difficile distinguere chi arriva per lavoro da chi visita il territorio per piacere. Questa mancanza di dettagli limita la possibilità di adottare strategie efficaci per intercettare target diversi e confezionare proposte adeguate.

Eventi, manifestazioni e il ruolo centrale della promozione turistica nel rilancio di piacenza

Gli appuntamenti fieristici e culturali restano tra le maggiori attrattive di Piacenza, con un potenziale non sfruttato del tutto. Come ricordato dal vicepresidente della Camera di Commercio, sostenere e sviluppare questo tipo di iniziative rappresenta una leva importante per far crescere il turismo nel territorio. Le manifestazioni vanno pensate per allungare la permanenza e favorire un coinvolgimento più profondo dei visitatori.

Favorevole partecipazione a reti culturali

La partecipazione attiva a reti come Rete Cultura Piacenza contribuisce a dare visibilità agli eventi e a favorire il coordinamento tra enti e operatori. Il rilancio del turismo dipende anche dalla capacità di promuovere esperienze coerenti e durature, che possano far emergere Piacenza come meta da scoprire e non solo passerella temporanea. È in questo senso che si gioca la partita per invertire il trend negativo e assicurare benefici a tutte le attività connesse al turismo.

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