Il surplus agroalimentare dell’ue cala a 15,3 miliardi tra gennaio e aprile 2025 per l’aumento dei costi d’importazione

Il surplus agroalimentare dell’ue cala a 15,3 miliardi tra gennaio e aprile 2025 per l’aumento dei costi d’importazione

Il rapporto della Commissione europea evidenzia nel primo quadrimestre 2025 un aumento delle esportazioni agroalimentari dell’UE verso Regno Unito e Stati Uniti, ma il surplus commerciale si riduce a causa dei costi più alti delle importazioni.
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Nel primo quadrimestre 2025, l’export agroalimentare UE è cresciuto del 3%, ma il surplus commerciale è diminuito a causa dell’aumento dei prezzi delle importazioni, soprattutto di materie prime come cacao e caffè. - Gaeta.it

Il rapporto mensile della commissione europea sul commercio agroalimentare mostra numeri contrastanti nel primo quadrimestre del 2025. Le esportazioni sono cresciute percentualmente, ma il surplus commerciale ha subito una netta contrazione causata soprattutto dai prezzi più alti delle importazioni. L’analisi dei dati aiuta a capire come si stia muovendo il mercato agroalimentare europeo tra i principali partner commerciali.

Andamento delle esportazioni agroalimentari nei primi quattro mesi del 2025

Tra gennaio e aprile 2025, l’ue ha registrato esportazioni agroalimentari pari a 79,7 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato deriva dall’aumento delle vendite verso alcuni mercati chiave come il regno unito e gli stati uniti. L’export verso il regno unito è cresciuto di 778 milioni di euro , mentre quello verso gli stati uniti ha avuto un salto di 686 milioni . Questi dati indicano un rafforzamento delle relazioni commerciali con partner occidentali, nonostante le tensioni geopolitiche che influenzano altri mercati.

Dall’altra parte, il report segnala un calo significativo delle esportazioni verso la cina, diminuiti di 510 milioni di euro . Questa flessione riflette probabilmente un cambiamento nelle dinamiche di domanda o problemi logistici nei rapporti con il gigante asiatico. La diminuzione ha un impatto diretto sul bilancio commerciale, considerando l’importanza della cina come mercato per molti prodotti europei, specie agroalimentari di valore aggiunto. L’andamento complessivo dell’export, tuttavia, resta positivo, spinto soprattutto dai mercati anglofoni.

Importazioni più costose e la loro incidenza sul surplus agroalimentare

L’analisi sulle importazioni agroalimentari registra una crescita consistente in valore assoluto: tra gennaio e aprile 2025 si sono raggiunti 64,4 miliardi di euro, pari a +17% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il motivo principale è legato all’aumento dei prezzi di materie prime come cacao e caffè e prodotti come la frutta e la frutta a guscio. Questi rincari sui mercati internazionali finiscono per incidere pesantemente sul valore degli acquisti fatti dall’ue, senza un equivalente aumento delle quantità importate.

Tra i fornitori che contribuiscono maggiormente a questo incremento figurano paesi come la costa d’avorio, da cui arrivano consistenti forniture di cacao. Al contrario, le importazioni provenienti dalla russia hanno mostrato un’ulteriore diminuzione, in linea con le restrizioni e le sanzioni ancora in vigore. La crescita dei prezzi fa salire in modo significativo la spesa totale per le importazioni agroalimentari, riducendo così la differenza positiva tra esportazioni e importazioni, cioè il surplus commerciale.

Riduzione del surplus agroalimentare nel contesto economico europeo

L’effetto combinato tra esportazioni crescenti ma importazioni più costose ha portato a una contrazione netta del surplus commerciale dell’ue nel settore agroalimentare. Nei primi quattro mesi del 2025, il surplus ha toccato 15,3 miliardi di euro, segnando una riduzione di circa 7,2 miliardi su base annua rispetto al 2024. Anche ad aprile si è percepito questo trend, con il surplus mensile sceso a 3,9 miliardi, vale a dire un calo del 4% rispetto a marzo.

Questa diminuzione non deriva da un ridimensionamento delle esportazioni, ma piuttosto dal rincaro delle importazioni che incide sulla bilancia commerciale. I prodotti importati più cari hanno ridotto i margini positivi accumulati dalla vendita all’estero. La dinamica mette in luce come variabili esterne, legate ai prezzi internazionali e ai rapporti con i paesi fornitori, possano condizionare fortemente la posizione commerciale dell’ue nel comparto agroalimentare. Lo scenario rimane monitorato attentamente dagli analisti e dagli operatori del mercato.

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