Martina Scrinzi sta vivendo un momento incredibile nella sua carriera, e il mondo del cinema sta aprendo le porte a questa giovane attrice trentina. Dopo aver ricevuto un riconoscimento inatteso nel settore, con la sua performance nel film di Maura Delpero, l’attrice guarda ora con speranza e ambizione verso il 17 gennaio. Questa data segnerà l’annuncio delle nomination per il miglior film internazionale agli Oscar, in cui il suo film è stato incluso nella shortlist. La sua storia, dalla sua vita nella quiete delle montagne del Trentino al glamour della Hollywood del cinema, è tanto ispiratrice quanto sorprendente.
Un inizio inaspettato
“Di solito quando mandi un curriculum nemmeno ti rispondono,” racconta Martina, ricorda con un sorriso l’emozione di ricevere un semplice “grazie”. L’attrice sottolinea la sua incredulità di essere stata scelta per un progetto tanto ambizioso sul set in Trentino, dove nessuno avrebbe potuto immaginare che quel film potesse aspirare a una nomination agli Oscar. La regista del film, Maura Delpero, recentemente premiata come miglior regista al Festival di Capri, è attualmente impegnata nella campagna promozionale negli Stati Uniti, mentre Martina, giovane di 27 anni con una solida formazione nel teatro danza, è stata insignita del titolo di “Italian Rising Star” al festival di Capri, che ha conosciuto un successo straordinario grazie al supporto del ministero della Cultura e della Regione Campania.
È affascinante come Martina si sia avvicinata a questo progetto. “Delpero non la conoscevo, l’ho incontrata solo per l’ultimo provino a Roma“, spiega, ammettendo di sperare di ottenere un altro ruolo nel film *“Lubo” di **Giorgio Diritti, dove era impegnata nella sua prima esperienza cinematografica. Entrare nel personaggio di Lucia si è rivelato non solo un’opportunità di carriera ma anche un viaggio interiore. L’attrice attribuisce parte del suo successo alla sua educazione e all’esperienza di vita trascorsa immersa nella natura delle sue montagne trentine. Quando ha iniziato a capire che il film avrebbe potuto tener dietro alla loro realizzazione, ha avuto l’intuizione che stessero puntando in alto per il festival di Venezia.
L’autenticità nel cinema
Martina Scrinzi ha descritto il film come un’opera capace di toccare le corde giuste nel pubblico. “Quando mi chiedono quale sia il segreto di questo film, trovo sempre difficile rispondere perché io sono all’interno di questo processo. Tuttavia, molte persone con cui ho parlato hanno notato l’autenticità del racconto e il distacco dalla contemporaneità,” afferma con orgoglio. Il film si distingue grazie a una regia attentamente curata e alla photographie di Mikhail Krichman, che ha apportato un’impressione visiva rara, differente da altri lavori sul panorama cinematografico italiano. Queste caratteristiche hanno contribuito al riscontro positivo da parte della critica e del pubblico, aprendo a Martina e all’intero cast la strada verso i premi più prestigiosi.
Oltre alla sua carriera, Martina esprime passione per il cinema italiano, con un’ammirazione particolare per i classici di importanti registi come Monicelli e Scola. La sua passione per il cinema americano degli anni ’70 e l’apprezzamento per le opere di Almodovar dimostrano l’ampio raggio dei suoi interessi cinematografici. La giovane attrice non perde di vista le sue radici e desidera mantenere vive le sue esperienze linguistiche, esprimendo il desiderio di recitare in italiano, tedesco e anche in dialetto, come accade nel suo ultimo film. Infine, si mostra aperta a nuove opportunità in arrivo, con progetti in fase di sviluppo sia in Italia che in Germania.
La vita tra le montagne e la grande città
La vita di Martina è un equilibrio tra il suo profondo attaccamento alla tranquillità delle montagne trentine e l’energia frenetica di Roma. “La casa dei miei non ha neanche un indirizzo preciso,” racconta, riferendosi alla serenità che prova nella sua terra natale. Ogni volta che ha bisogno di ricaricarsi, torna in Trentino, approfittando del silenzio e della calma per riflettere e trovare l’ispirazione necessaria per il suo lavoro. Questo contrasto fra il ritmo urbano e quello naturale le permette di mantenere una prospettiva fresca e una motivazione che non può che arricchire la sua carriera in espansione nel mondo del cinema.
Ultimo aggiornamento il 28 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano