Il sindaco Sala esclude le dimissioni se il Consiglio Comunale non approva la vendita di San Siro

Il Sindaco Sala Esclude Le Dim

Sala: niente dimissioni senza ok del Consiglio sulla vendita di San Siro - Gaeta.it

Armando Proietti

3 Settembre 2025

La vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter è al centro del dibattito a Milano. La Giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Sala, intende presentare la delibera per la cessione dell’impianto e delle aree circostanti ai due club. Il nodo principale resta il voto del Consiglio comunale, dove parte del Partito Democratico ha manifestato dubbi o contrarietà. In questo contesto, il sindaco ha chiarito che non intende lasciare l’incarico in caso di mancata approvazione. La questione coinvolge aspetti politici e urbanistici rilevanti per la città.

La delibera sulla vendita di San Siro: contenuti e criticità

La proposta riguarda la cessione dello stadio Giuseppe Meazza, noto come San Siro, e delle aree limitrofe ai club Milan e Inter. L’obiettivo è permettere ai club di realizzare un nuovo impianto più moderno e rigenerare la zona dal punto di vista urbanistico. La Giunta ha espresso la volontà di procedere, ma la decisione finale spetta al Consiglio comunale. Tra le questioni più delicate ci sono i termini economici della vendita, compresa la possibilità di sconti o di una ripartizione delle spese tra Comune e società sportive.

Il Partito Democratico, parte della maggioranza che sostiene l’amministrazione Sala, non ha ancora raggiunto un accordo definitivo. Alcuni consiglieri hanno sollevato dubbi sulla convenienza dell’operazione o su alcune clausole contrattuali. Per questo la maggioranza in aula resta incerta e si susseguono incontri per cercare un’intesa. Il destino della delibera dipende dal compromesso politico che si riuscirà a trovare, mentre i tempi sono stretti a causa di scadenze tecniche e legali.

La posizione del sindaco Sala sulle dimissioni

Giuseppe Sala ha affrontato il tema delle dimissioni in modo chiaro. Durante la commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha affermato che “non si dimetterà se la delibera sulla vendita di San Siro non otterrà il via libera del Consiglio comunale.” Sala ha spiegato che un sindaco deve lasciare l’incarico solo in presenza di situazioni che compromettono il funzionamento dell’amministrazione, come il mancato approvazione del bilancio comunale.

Secondo il sindaco, la vendita di San Siro è un tema importante, ma “non giustifica le dimissioni.” Ha precisato che la sua decisione si basa su una valutazione politica e non su un impulso emotivo. Sala ha inoltre evidenziato come la gestione dello sport oggi sia più legata agli aspetti economici e di business che alla passione sportiva, e si è detto pronto a proseguire nelle trattative e nelle azioni amministrative necessarie.

Il dibattito politico e le implicazioni urbanistiche per Milano

Il confronto sulla vendita di San Siro ha acceso il dibattito nel Consiglio comunale milanese. Oltre alla Giunta e al sindaco, anche i partiti giocano un ruolo decisivo, in particolare il Partito Democratico che deve definire la posizione ufficiale in vista del voto. L’esito della votazione potrebbe segnare una svolta nella gestione politica della città, con possibili ripercussioni sulla stabilità della maggioranza.

Sul piano urbanistico, l’operazione mira a trasformare una zona storica di Milano, introducendo cambiamenti nei processi di riqualificazione. Il progetto presenta incertezze riguardo ai costi complessivi, agli investimenti necessari e alle condizioni che gli acquirenti dovranno rispettare. Un eventuale rifiuto del Consiglio potrebbe bloccare tutto, modificando gli scenari futuri per il quartiere e per la città.

La vicenda si inserisce in un quadro più ampio che supera il calcio e la gestione dello stadio, coinvolgendo le strategie di sviluppo territoriale e politico di Milano nei prossimi anni. La discussione resta aperta e gli sviluppi dipenderanno dalle decisioni che verranno prese in aula.