Il sindaco di Udine chiede corridoi umanitari per ventilatori pediatrici bloccati a Tel Aviv destinati a Gaza

Il sindaco di Udine chiede corridoi umanitari per ventilatori pediatrici bloccati a Tel Aviv destinati a Gaza

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, chiede al governo italiano e alle autorità israeliane l’apertura urgente di canali umanitari per consegnare ventilatori pediatrici bloccati a Gaza, salvando vite neonatali.
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Il sindaco di Udine chiede al governo italiano e alle autorità israeliane di sbloccare la consegna urgente di ventilatori pediatrici donati all’ospedale di Gaza, indispensabili per salvare neonati in una crisi umanitaria grave. - Gaeta.it

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha inviato una lettera urgente al ministro degli Esteri, all’ambasciatore israeliano in Italia e al sindaco di Tel Aviv, per sollecitare l’attivazione immediata di canali umanitari dedicati alla consegna di apparecchiature mediche vitali nella Striscia di Gaza. Al centro della richiesta ci sono decine di ventilatori pediatrici donati dall’Italia, bloccati da mesi all’aeroporto Ben Gurion. La situazione richiede interventi rapidi viste le condizioni di emergenza sanitaria e umanitaria che interessano la popolazione locale.

Ventilatori pediatrici bloccati e necessità sanitaria urgente a gaza

I ventilatori pediatrici, si legge nella missiva di De Toni, sono strumenti essenziali per la vita dei neonati ricoverati negli ospedali di Gaza. Realizzati da un’azienda italiana e consegnati all’Unicef all’inizio del 2025, questi dispositivi valgono circa 700mila euro. Nonostante l’importanza cruciale, rimangono inutilizzati da mesi a causa delle restrizioni che impediscono il loro trasferimento dalla Cisgiordania verso la Striscia di Gaza.

Medici e operatori sanitari nella regione denunciano la carenza di attrezzature adeguate per supportare i bambini prematuri o i neonati in condizioni critiche. Questi ventilatori permetterebbero di stabilizzare pazienti fragili e ridurre mortalità infantile. Lo stop imposto ha rallentato ogni possibilità di cura, aggravando una situazione sanitaria già critica a causa dei conflitti continui e delle gravi difficoltà logistiche che limitano l’accesso a forniture mediche essenziali.

Il contesto umanitario estremamente delicato di gaza

Gaza vive condizioni di difficoltà estrema, come evidenzia il sindaco De Toni nella lettera. La popolazione sopravvive tra carenze di cibo, acqua potabile e assistenza sanitaria. L’area è lacerata da conflitti e blocchi che restringono l’ingresso di aiuti vitali. La mancanza di dispositivi medici specializzati aggrava la crisi sanitaria, con conseguenze dirette sulle vite soprattutto dei più vulnerabili, come i bambini.

Il richiamo del sindaco alle parole del papa Francesco, che ha denunciato “il pianto crescente di madri e padri che perdono i propri figli”, pone l’accento sull’emergenza umanitaria che continua a peggiorare. Le immagini di dolore dalla Striscia non trovano finora risposte concrete nella gestione delle emergenze medico-umanitarie, mentre la richiesta di un “cessate il fuoco” e il rispetto del diritto internazionale rimangono al centro del dibattito internazionale.

La richiesta ufficiale per canali umanitari prioritari e l’appello al governo italiano

Nella lettera, il sindaco di Udine sprona le autorità italiane e quelle israeliane a intervenire senza indugi per aprire corridoi umanitari o canali prioritari che permettano il trasferimento di questi beni medici fondamentali. La duplice finalità consiste nel garantire la sopravvivenza di neonati a rischio e nel rispettare norme internazionali sancite dalla Convenzione di Ginevra.

De Toni sottolinea come bloccare l’ingresso di questi materiali equivalga a una decisione che alimenta il dolore e la sofferenza di una popolazione già in grave difficoltà. Udine, città da tempo impegnata a favore della pace, ribadisce la necessità di agire immediatamente per salvare vite innocenti ed evitare che l’impasse continui a costare vite umane.

Impegno istituzionale e mobilitazione diplomatica

Le istituzioni coinvolte sono sollecitate a collaborare per rimuovere gli ostacoli burocratici o logistici che impediscono la consegna dei ventilatori. La richiesta suppone la mobilitazione di tutti i mezzi diplomatici disponibili. Garantire la presenza degli strumenti medici nelle corsie degli ospedali di Gaza è una priorità urgente e tangibile, che si lega a un imprescindibile dovere umanitario.

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