La città di Capri si trova al centro di un dibattito importante riguardo alla gestione della Zona Speciale di Conservazione che interessa il territorio marino circostante. Il sindaco Paolo Falco, insieme all’Amministrazione comunale, ha espresso chiaramente la necessità di modificare l’attuale assetto normativo per garantire una maggiore autonomia dell’area e tutelare sia l’ambiente che l’attività turistica. L’incontro recente ad Anacapri, con la presenza di importanti figure del Ministero dell’Ambiente, ha rappresentato un momento chiave per mettere a fuoco le esigenze e le priorità della comunità locale.
Autonomia per la zona speciale di conservazione “isola di capri”
Il sindaco Paolo Falco ha annunciato l’intenzione di ottenere un riconoscimento formale di autonomia per la Zona Speciale di Conservazione dell’isola di Capri. Attualmente questa area è ancora accorpata alla più ampia zona di Punta Campanella, una situazione che, secondo l’amministrazione, limita la possibilità di un controllo diretto e mirato sulle specificità ecologiche e ambientali di Capri. Questa richiesta nasce dalla necessità di avere un quadro gestionale più adeguato alle peculiarità dell’isola, sia per la sua biodiversità che per le attività umane che vi si svolgono.
Un passaggio fondamentale secondo falco
Falco ha sottolineato che questo passaggio rappresenta un punto fondamentale per far progredire le politiche di tutela. La differenziazione familiare della zona di Capri potrebbe permettere di costruire strategie ambientali e regolamenti più precisi, strettamente legati alle caratteristiche locali. L’idea è evitare decisioni troppo generiche che non tengono conto degli ambienti marini specifici. L’amministrazione insiste soprattutto sulla necessità di mantenere un equilibrio tra la conservazione dell’ecosistema e le esigenze turistiche, elemento cruciale per l’economia dell’isola.
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Il dialogo con esperti e associazioni per una tutela sostenibile
Vanessa Ruocco, consigliera incaricata per il mare, ha rimarcato che l’amministrazione non si è limitata a avanzare richieste, ma ha costruito un dialogo continuativo con enti tecnici come ISPRA e con associazioni ambientali e categorie economiche locali. La volontà è quella di realizzare un percorso condiviso che tenga conto delle opinioni e dei bisogni di tutti gli attori in gioco.
Fin dal suo insediamento nel giugno 2024, l’ente locale ha lavorato su documentazioni tecniche e ha promosso confronti aperti con le realtà interessate. la collaborazione con ISPRA ha consentito di valutare dati scientifici aggiornati per rifinire i progetti di gestione. Questo sforzo punta a garantire che le misure adottate proteggano efficacemente la biodiversità, ma senza sacrificare la vivibilità dell’isola. Le associazioni locali, coinvolte nelle discussioni, hanno portato le proprie osservazioni su come gestire al meglio l’espansione turistica rispettando l’ambiente.
Ridurre tensioni e conflitti
Ruocco ha evidenziato che questo metodo mira a ridurre tensioni e conflitti, favorendo invece una gestione più equilibrata e trasparente delle risorse marine che circondano Capri.
Critica alla proposta di limitare la zona di massima tutela ai faraglioni
Durante l’incontro con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’amministrazione di Capri ha espresso dubbi sulla proposta di ridurre la cosiddetta Zona A, quella con la massima tutela ambientale, solo ai Faraglioni. L’area suggerita sarebbe troppo piccola e concentrata su un sito di alto valore simbolico, ma con scarso impatto pratico sulla conservazione complessiva degli habitat marini.
Secondo i rappresentanti locali, questa scelta ignora la presenza di habitat differenti e importanti, come la Posidonia, che si trovano fuori da quell’area ristretta. Nel testo dell’amministrazione si sottolinea come la protezione limitata ai Faraglioni coprirebbe soltanto il coralligeno, un habitat interessante ma non l’unico da tutelare nell’isola.
Gestione complessa in zona turistica
Un altro punto sollevato riguarda la gestione complessa di una zona così vicina a un ambiente paesaggistico e turistico di grande affluenza, dove devono essere attuati provvedimenti che non rendano difficile la fruizione ma comunque garantiscano la salvaguardia.
L’istituzione dell’area marina protetta e le richieste di capri al ministero
Il comune di Capri ha richiamato l’attenzione sull’importanza che l’istituzione dell’Area Marina Protetta risponda a criteri concreti e verificabili. L’obiettivo deve essere la protezione della biodiversità attraverso metodi fondati su dati scientifici precisi. Non si deve compromettere la possibilità, per residenti e visitatori, di accedere e godere responsabilmente delle risorse marine.
Il documento inviato agli uffici del Ministero dell’Ambiente, al direttore generale del MASE e a ISPRA, contiene le osservazioni dell’amministrazione sulle criticità rilevate. Si segnala anche la disponibilità a partecipare a incontri diretti presso il ministero, per discutere questi aspetti e proporre soluzioni aggiustate.
Partecipazione attiva e tutela
In effetti, l’amministrazione intende esercitare una parte attiva nel processo decisionale, affermando la volontà di tutelare l’ambiente senza ridurre le opportunità di sviluppo turistico. La richiesta di dialogo con il ministero vuole garantire che le decisioni finali tengano conto delle esigenze dell’isola nel complesso, senza sacrificare aree ecologicamente fondamentali né penalizzare la comunità locale.