La città di Pescara ha approvato un aumento della tassa sui rifiuti che entrerà in vigore nel 2025. L’incremento fissato si aggira intorno al 3%, con un impatto finanziario stimato di circa 6 euro in più a contribuente, tra famiglie e imprese. Questa variazione ha suscitato attenzione e discussioni in consiglio comunale e tra i cittadini, con alcune critiche rivolte alla gestione del servizio di raccolta rifiuti e alla sua espansione in diverse zone della città .
Cause dell’aumento della tari e dettagli sull’accordo con ambiente spa
L’aumento della TARI non è frutto di scelte arbitrarie o di politiche fiscali gravose ma deriva da un adeguamento dei costi contrattuali con Ambiente spa, la società incaricata della raccolta rifiuti e della pulizia urbana a Pescara. L’assessore al bilancio, Eugenio Seccia, ha evidenziato che l’aumento ha un’origine ben precisa legata all’incremento dei costi operativi, in particolare al costo del carburante e agli oneri generali dovuti al rincaro del costo della vita. Questi fattori hanno ripercussioni dirette sui servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Il ruolo del comune e il contesto nazionale
Seccia ha inoltre sottolineato che il Comune non trae alcun beneficio da questa maggiorazione, dato che i fondi raccolti con la TARI vengono versati interamente a Ambiente spa per remunerare il servizio svolto. L’aumento era dunque inevitabile, vista la necessità di garantire la continuità del servizio nonostante le condizioni economiche sfavorevoli. Il caso di Pescara non è isolato: molte altre amministrazioni locali hanno applicato incrementi analoghi o superiori per far fronte alle stesse difficoltà nel settore della gestione dei rifiuti.
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Chiarimenti sull’espansione del servizio di raccolta porta a porta e risposte alle polemiche politiche
L’ipotesi di una “stangata” ai pescaresi in relazione all’espansione del servizio di raccolta porta a porta è stata in più occasioni avanzata da esponenti dell’opposizione. L’assessore Seccia però ha smentito questi legami, puntualizzando che l’aumento della TARI non deriva dall’estensione di questo servizio ma ha cause economiche indipendenti. L’espansione del porta a porta prosegue in diverse aree della città , con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata, ma senza incidere direttamente sulle tariffe.
Misure adottate per contenere l’aumento
Seccia ha replicato alle critiche assicurando che il Comune ha adottato ogni misura possibile per contenere l’aumento. Ha ricordato come una parte dei fondi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale sia stata destinata a coprire i costi dovuti a Ambiente spa, attenuando così il peso sull’utente finale. Il riferimento alla lotta all’evasione indica uno sforzo concreto dell’amministrazione comunale per recuperare risorse interne e ridurre gli oneri a carico della collettività .
Impegni futuri e prospettive per la tari a pescara nel 2026
Il voto che ha approvato l’aumento della TARI è stato celebrato a maggio 2024, in concomitanza con l’approvazione del piano economico e finanziario per il servizio rifiuti relativi agli anni 2024 e 2025. In questo contesto si sono definiti i costi previsti e la necessità di ricorrere a un modesto incremento della tassa.
L’assessore al bilancio ha dichiarato l’intenzione di lavorare per una diminuzione della TARI nel corso del 2026, confidando nei risultati della lotta all’evasione fiscale e in possibili miglioramenti nella gestione del servizio. Questo impegno vuole indicare una direzione di lavoro che, nonostante l’aumento attuale, punta a ridurre in futuro il peso della tassa sui cittadini e sulle attività economiche.
Gestione attenta e sostenibilità delle tariffe
Il quadro delineato dall’amministrazione evidenzia una gestione attenta e basata su valori economici precisi, con interventi mirati per garantire le risorse necessarie senza scaricare troppo costi sui pescaresi. Le prossime mosse restano quindi incentrate sulla sostenibilità delle tariffe e sul miglioramento della raccolta e dello smaltimento rifiuti nella città .