il ritorno della montagna: come milano e roma perdono residenti in favore dei borghi alpini e appenninici

il ritorno della montagna: come milano e roma perdono residenti in favore dei borghi alpini e appenninici

Milano e Roma perdono residenti a causa del carovita e dello stress urbano, mentre i paesi montani del Nord e Centro Italia crescono grazie a costi più bassi, smart working e miglior qualità della vita.
Il Ritorno Della Montagna3A Com Il Ritorno Della Montagna3A Com
Le grandi città italiane come Milano e Roma perdono abitanti a causa del costo della vita e dello smart working, mentre i comuni montani registrano una crescita demografica e sociale, rilanciando borghi e territori con nuove opportunità e migliore qualità della vita. - Gaeta.it

Le grandi città italiane, un tempo viste come fulcri di lavoro e opportunità, stanno registrando un calo d’attrattiva tra la popolazione. Milano e Roma, simboli della vita metropolitana, vedono uscire più abitanti di quanti ne accolgano. In controtendenza, i paesi montani stanno tornando a crescere in numero di residenti, secondo il Rapporto Montagne 2025. Questo processo, iniziato lentamente negli ultimi anni, sembra oggi concretizzarsi in modo più evidente, sostenuto anche da un incremento della natalità in alcune zone.

La riduzione della popolazione nelle grandi città italiane

Milano e Roma, come molte città capoluogo, hanno vissuto finora una crescita demografica legata a flussi migratori provenienti dal resto d’Italia e dall’estero. Tuttavia, gli ultimi dati indicano che tra il 2019 e il 2023 il saldo demografico, cioè la differenza tra chi si trasferisce nelle città e chi le lascia, è diventato negativo. Questo calo deriva da diversi fattori, tra cui l’aumento del costo della vita e delle abitazioni. Il carovita pesa sulle famiglie, che faticano a conciliare affitti elevati, spese quotidiane e qualità della vita.

Nella routine cittadina, la complessità degli spostamenti, la pressione sugli spazi pubblici e la necessità di adattarsi a ritmi sempre più serrati incrementano la percezione di uno stile di vita difficoltoso. A spingere verso altri scenari abitativi contribuisce anche lo sviluppo dello smart working, che consente a molti di lavorare da remoto, senza dover restare ancorati al centro urbano.

Il ritorno alla vita nei comuni di montagna e l’inversione dello spopolamento

Il Rapporto Montagne 2025 mostra un’inversione significativa del fenomeno dello spopolamento in tanti comuni montani del Nord e del Centro Italia. Tra il 2019 e il 2023, il numero di persone che hanno scelto di trasferirsi in questi territori supera quello di chi se ne è andato, restituendo vitalità ad aree penalizzate fino a poco tempo fa dall’emigrazione.

La montagna offre ambienti meno caotici e permette di vivere in spazi più ampi e vicini alla natura. Queste caratteristiche tornano a essere valorizzate soprattutto per le famiglie e i giovani. Alcuni borghi riportano una crescita anche della natalità, un fenomeno noto perché rarissimo nelle zone rurali italiane degli ultimi decenni. In molte località, le scuole riaprono o tirano un sospiro di sollievo grazie all’aumento degli iscritti.

Fattori economici e sociali che spingono verso i paesi montani

Il peso economico del carovita condiziona le scelte abitative, con una forbice tra i costi delle grandi città e quelli dei paesi di montagna. Qui i prezzi delle case risultano generalmente più accessibili, anche per chi vuole comprare una seconda abitazione o investire in un immobile da ristrutturare. Il risparmio non riguarda solo il mattone, ma anche le spese quotidiane, che risultano più basse rispetto ai centri urbani.

Sul piano sociale, molte comunità montane stanno investendo per migliorare servizi e connessioni internet, rendendo possibile lo smart working fino nei paesi più remoti. La sensazione di un contesto meno affollato aiuta anche a costruire relazioni più strette e sostenere iniziative culturali o sportive locali, aumentando l’attrattività per chi cerca una qualità di vita diversa, più tranquilla e legata al territorio.

Le nuove prospettive per il futuro dei borghi e delle montagne italiane

Dati come quelli del Rapporto Montagne 2025 evidenziano che il ritorno verso la montagna non si limita più a un fenomeno sporadico. Alcune amministrazioni locali lavorano per rendere questi comprensori più accoglienti e dotati di infrastrutture adeguate. La positiva inversione demografica offre la possibilità di ridare ossigeno anche all’economia locale, tradizionalmente legata all’agricoltura, all’artigianato e al turismo.

La sfida resta la continuità di questi trend, perché per consolidare il ritorno delle persone servono servizi efficienti, offerte di lavoro stabili e una gestione ambientale che tuteli gli spazi naturali. Le montagne italiane, dove fino a pochi anni fa erano solo i sogni a resistere, stanno riconquistando con i fatti nuovi abitanti, che scelgono di abbandonare il caos cittadino per un stile di vita più misurato.

Change privacy settings
×