Negli ultimi giorni il governo del Regno unito ha evitato l’impatto diretto dell’aumento dei dazi statunitensi su acciaio e alluminio deciso dall’amministrazione Trump. Mentre gli Stati uniti hanno raddoppiato le tariffe dal 25% al 50% per molti paesi, il Regno unito resta al 25% grazie a un’intesa firmata di recente. Tuttavia la situazione mantiene diverse incertezze, soprattutto per gli esportatori britannici.
Nuovo decreto esecutivo di trump e le sue conseguenze per altri paesi
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che porta al raddoppio delle tariffe su acciaio e alluminio importati negli Stati uniti. La misura riguarda principalmente paesi non protetti da accordi specifici con Washington e punta a sostenere l’industria americana tramite dazi più severi.
Questa decisione ha causato tensioni commerciali con alcuni partner chiave, con il rischio di scenari di ritorsione o guerre tariffarie. Solo pochi paesi, come il Regno unito, sono riusciti a evitare l’ondata di rincari grazie a trattative diplomatiche recenti. Ma gli esportatori britannici dovranno comunque affrontare qualche rischio se l’accordo non entrerà presto in vigore.
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L’accordo commerciale tra regno unito e stati uniti sulle tariffe metalliche
Il mese scorso il Regno unito e gli Stati uniti hanno raggiunto un accordo specifico sul commercio di acciaio e alluminio. Il patto prevede la rimozione completa delle imposte doganali per queste merci, almeno in base ai termini stabiliti tra i due governi. Questo rappresenta un passo significativo nel commercio bilaterale post-Brexit, perché elimina una barriera che avrebbe potuto danneggiare le esportazioni britanniche verso l’America.
L’intesa però, secondo quanto riportato da media inglesi come la BBC, non è ancora stata messa in pratica. Deve passare attraverso vari passaggi burocratici e approvazioni formali prima di entrare in vigore. Nel frattempo vale la tariffa del 25% concordata precedentemente, anziché quella più alta del 50% imposta su molti altri paesi dal presidente Trump.
Criticità per le esportazioni di acciaio e alluminio del regno unito
Nonostante la firma dell’accordo, molte sue clausole restano da rendere operative. Fino a quando l’intesa non diventerà esecutiva, le aziende britanniche che esportano acciaio e alluminio negli Usa devono pagare le tariffe al 25%. Inoltre, non è escluso che in caso di rallentamenti o problemi politici l’accordo venga ritardato o addirittura sospeso.
Questo implica un’incertezza su costi e prezzi che può influire sulla competitività delle imprese del Regno unito. Alcuni analisti sottolineano che i dazi più elevati imposti ad altri paesi possono spingere gli Stati uniti a intervenire nuovamente sulle tariffe, se riterranno che gli accordi non garantiscano condizioni eque.
Ciò incoraggia le imprese britanniche a rimanere attente agli sviluppi politici e a valutare possibili alternative commerciali.
Il contesto commerciale tra regno unito e usa nel 2025
Nel 2025, il rapporto commerciale tra Regno unito e Stati uniti si conferma strategico per entrambi. Dopo la Brexit, Londra spinge a rafforzare legami con Washington, cercando condizioni favorevoli per esportazioni e investimenti. L’accordo sulle tariffe di acciaio e alluminio va letto in questo quadro più ampio, ma non è slegato da possibili ripercussioni politiche o economiche.
Le parti devono ancora concludere procedure per consolidare il patto e assicurare una collaborazione senza intoppi. Nel frattempo gli esportatori e gli operatori del settore metalmeccanico devono gestire un mercato caratterizzato da dazi e tensioni internazionali. L’equilibrio raggiunto finora potrebbe variare con il cambio di scenari politici o economici.