Il progetto di inclusione sociale 'Le orecchiette che vorrei' tra Livorno e New York nel 2025

Il progetto di inclusione sociale ‘Le orecchiette che vorrei’ tra Livorno e New York nel 2025

Il laboratorio di Ostuni per ragazzi autistici si distingue a livello internazionale con eventi a Livorno e New York, promuovendo inclusione, autonomia e riconoscimento sociale attraverso la cucina e l’artigianato.
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Il laboratorio di Ostuni per ragazzi autistici, noto per il progetto "Le orecchiette che vorrei", si distingue a livello internazionale grazie a iniziative di inclusione sociale, con eventi a Livorno e la partecipazione a una conferenza ONU a New York. - Gaeta.it

Il laboratorio di Ostuni vive un momento di grande attività e riconoscimento per il progetto sociale rivolto a ragazzi autistici. Dopo la partecipazione al G7 sull’inclusione e la consegna delle loro creazioni a papa Francesco nel giugno 2024, i partecipanti si preparano a portare le loro esperienze in due scenari prestigiosi: Livorno e New York. Le prossime settimane saranno dense di eventi significativi che mostrano l’impegno concreto per l’autonomia e l’interazione dei giovani protagonisti.

La visita al veliero amerigo vespucci e la cucina nel porto militare di livorno

Domani, una parte del gruppo di Ostuni si muoverà verso Livorno, dove visiterà l’Amerigo Vespucci, il veliero della marina militare italiana famoso in tutto il mondo. L’occasione, nata in collaborazione con l’associazione italiana cuochi e il gruppo ‘Tortellante’ dello chef Massimo Bottura, consentirà ai ragazzi di cucinare per ufficiali e allievi presenti nell’arsenale militare.

L’attività culinaria non è solo un momento di formazione, ma una dimostrazione tangibile del valore dell’inclusione in un contesto simbolico per la nazione. La preparazione e la condivisione delle orecchiette consentiranno ai partecipanti di mettersi alla prova in un ambiente strutturato, guidandoli verso l’acquisizione di competenze pratiche e sociali. Il legame con l’Amerigo Vespucci, imbarcazione che rappresenta spesso l’Italia nel mondo, aggiunge un significato simbolico a questa esperienza.

La partecipazione alla conferenza mondiale sui diritti delle persone con disabilità a new york

Dal 10 al 12 giugno, una delegazione di tre giovani provenienti dal laboratorio di Ostuni prenderà parte alla conferenza organizzata all’interno del Palazzo di vetro, sede principale dell’Onu. L’evento riunisce 193 delegazioni da tutto il mondo impegnate sui temi dei diritti delle persone con disabilità.

Qui i ragazzi presenteranno le loro creazioni e racconteranno il percorso che li ha portati a sviluppare autonomia nei rapporti personali e professionali. La loro partecipazione permette di portare all’attenzione internazionale un esempio pratico di inclusione che passa attraverso il lavoro artigianale e la vita quotidiana. Giuseppe Primicerio, ideatore del progetto e presidente della ‘Yuri Benefit Corporation’, spiega come questo appuntamento sarà un’opportunità per mostrare concretamente l’impatto sociale e personale del laboratorio.

La presenza a New York rilancia l’idea che inclusione e riconoscimento dei diritti siano temi da portare avanti anche fuori dai confini nazionali.

il valore sociale e culturale del progetto ‘Le orecchiette che vorrei’

‘Le orecchiette che vorrei’ nasce con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale di ragazzi autistici attraverso attività pratiche e manuali, in particolare la produzione di orecchiette, tipica pasta pugliese. Il laboratorio vuole offrire un’occasione per superare barriere e pregiudizi legati alla disabilità, creando spazi di interazione e crescita personale.

La sua evoluzione ha portato a momenti di visibilità internazionale, come l’incontro con papa Francesco o la partecipazione a eventi istituzionali. Ogni esperienza rappresenta un passo verso la costruzione di un percorso di autonomia e di contatto con realtà diverse. Il sostegno ricevuto da personalità istituzionali, come la ministra Alessandra Locatelli, e la collaborazione con chef e associazioni di settore dimostrano l’interesse concreto verso modelli inclusivi che vadano oltre le parole, traducendosi in azioni riconosciute a livello nazionale e internazionale.

Questo progetto si trova oggi a un punto di svolta, dove il laboratorio è considerato un esempio di come la cultura culinaria può intrecciarsi con il sociale per creare occasioni significative di riscatto e opportunità.

L’impegno di ostuni per l’autonomia dei ragazzi e il riconoscimento internazionale

Dietro ogni attività del laboratorio ci sono mesi di lavoro e una costante attenzione alle esigenze dei ragazzi. Le occasioni fuori da Ostuni, come quelle a Livorno e New York, rappresentano momenti essenziali per esercitare le competenze acquisite e conferirgli un ruolo attivo nella società.

La possibilità di cucinare per un pubblico selezionato o di portare un messaggio davanti a una platea internazionale stimola la crescita personale e aiuta a consolidare le abilità relazionali. Giuseppe Primicerio sottolinea che l’obiettivo principale non è solo mostrare le capacità tecniche, ma dare ai ragazzi la possibilità di sviluppare autonomia e fiducia in sé.

In un’epoca in cui si parla molto di inclusione, questi fatti dimostrano quello che può accadere quando si crea un contesto concreto e partecipato. Le attività non si fermano sul piano simbolico, ma hanno un impatto concreto nelle vite di chi vi partecipa e nelle comunità coinvolte. L’attenzione mediatica e istituzionale aiuta a trasmettere un messaggio chiaro: anche chi parte da condizioni di difficoltà può contribuire con strumenti e capacità proprie alla vita sociale e culturale del paese.

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