Un nuovo film si sta girando a Jesi, in provincia di Ancona, ambientato nel contesto di una palazzina abbandonata vicino alla chiesa romanica di San Marco. Si tratta de “il principe della follia”, opera di Dario D’Ambrosio, fondatore del Teatro Patologico, un progetto che da anni affronta temi legati alla disabilità e alla salute mentale. Il film coinvolge un cast di attori noti e si avvale del supporto della Regione Marche e della Marche Film Commission per le riprese in diverse località marchigiane.
Riprese e ambientazioni tra jesi e altri comuni delle marche
Le riprese de “il principe della follia” sono iniziate da pochi giorni a Jesi e dureranno circa tre settimane. Oltre al capoluogo jesino, il set si sposterà in altri comuni della regione come Cingoli, Monsano, Castelfidardo e Montemarciano. La scelta di queste location valorizza angoli meno conosciuti delle Marche, offrendo un quadro preciso e realistico degli spazi. La palazzina abbandonata a due passi dalla chiesa di San Marco, con interni degradati come una cucina cadente, una camera delle bambole e un corridoio angusto, costituisce il fulcro della narrazione visiva.
Partecipazione e coinvolgimento locale
È rilevante sottolineare la partecipazione locale: 25 tecnici e operatori marchigiani sono entrati a far parte di una troupe complessiva di 40 persone. Inoltre, sono coinvolte circa 50 comparse provenienti dagli stessi territori. Questa presenza diffusa contribuisce a legare il progetto al territorio, offrendo un’occasione di lavoro concreto per professionisti del cinema della regione.
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Trama e temi affrontati nel film
La storia segue le vicende di una famiglia disfunzionale costretta a convivere in una casa in rovina. Il film si concentra su uno spazio raccolto, quasi claustrofobico, che riflette le tensioni tra i personaggi. Al centro ci sono un vecchio clown, Benito, e la sua famiglia composta dalla moglie Maria, ex ballerina di teatro d’opera, e dai figli. Uno di loro, Vanessa-Roberto, è un transessuale, mentre un altro, Luca, un uomo paralitico, conduce stravaganti televendite su una televisione locale.
La famiglia si muove in una narrazione che sfocia in una sorta di resa dei conti, dove i conflitti interiori portano a momenti estremi e carichi di tensione. Un tassista incuriosito dalla vicenda cerca di capire cosa accade a questa complicata famiglia, arrivando fino alla loro dimora.
Parole di dario d’ambrosio sul progetto
Dario D’Ambrosio, autore e regista, ha spiegato che il film porta sullo schermo quaranta anni di esperienza del Teatro Patologico e mette in scena un attore con disabilità, Stefano Zazzera, in modo che la sua diversità sia vissuta senza pietismo. Il progetto si focalizza sull’inclusione sociale, sottolineando che “ogni persona ha un valore e che accettare le differenze è fondamentale per migliorare la convivenza nella società.”
Il cast e il ruolo di alessandro haber nei panni del clown benito
Nel cast spiccano nomi noti come Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli e Stefano Zazzera. Haber interpreta Benito, un vecchio clown coinvolto in un gioco teatrale che tocca i limiti della follia. L’attore ha raccontato di aver scoperto il personaggio solo sul set, definendolo “difficile da descrivere ma affascinante per la sua imprevedibilità e complessità.”
Carla Chiarelli veste i panni della moglie Maria, figura teatrale con un background nel balletto d’opera. Andrea Roncato interpreta il tassista che segue le tracce della famiglia, diventando un osservatore esterno della loro storia. Stefano Zazzera è protagonista nel ruolo di Luca, il figlio paralitico che conduce le televendite, dando voce a una diversità che “non viene inscatolata né pietisticamente mostrata.”
Haber ha detto di essersi affidato completamente a Dario D’Ambrosio come regista, vivendo l’esperienza delle riprese come una guida dentro un mondo sconosciuto. Questo approccio ha reso possibile un’interpretazione inedita, lontana da ogni forma di banalizzazione.
Il sostegno della regione marche e l’importanza delle produzioni locali
La realizzazione del film rientra in un progetto più ampio che vede la Regione Marche impegnata nel sostegno alle produzioni cinematografiche locali nell’ambito del fondo PR-FESR 2021-2027 e della Fondazione Marche Cultura, rappresentata dalla Marche Film Commission. Andrea Agostini, presidente della Fondazione, ha sottolineato il valore dei numeri: negli ultimi due anni e mezzo sono stati girati 35 film nella regione, segnale di un fermento crescente.
Parole di andrea agostini sulla produzione locale
Agostini ha puntualizzato che “il principe della follia rappresenta un’occasione per evidenziare temi sociali spesso trascurati, come la disabilità e il disagio mentale.” Il progetto porta risorse sul territorio, impiega professionisti e maestranze locali e genera ritorni economici tangibili. Questi aspetti contribuiscono a costruire una rete solida di comunità e lavoro nel cinema marchigiano.
Anche le location scelte rafforzano l’identità regionale e rendono visibile la varietà dei paesaggi marchigiani, andando oltre le destinazioni più famose. Il coinvolgimento di molti operatori locali riceve apprezzamenti non solo per l’aspetto produttivo, ma anche culturale, mostrando una realtà che si intreccia con la storia di chi vi abita.