Il principe Alberto di Monaco ha visitato l’Italia per partecipare all’insediamento di papa Leone XIV e per un viaggio legato alla devozione religiosa della sua famiglia, in particolare alla memoria di sua madre, Grace Kelly. La sua presenza a Roma e Pompei ha visto una serie di appuntamenti ufficiali e momenti di raccoglimento spirituale, che hanno intrecciato impegni pubblici e visite ai luoghi simbolo della fede e della storia.
La partecipazione all’insediamento di papa leone xiv a roma
Alberto II di Monaco è arrivato a Roma per prendere parte alla cerimonia ufficiale di insediamento di papa Leone XIV, evento di grande rilievo per la chiesa cattolica. Dopo la funzione religiosa, il principe ha annunciato che si sarebbe tenuto un incontro ristretto, definito “piccolo”, per approfondire questioni legate ai rapporti tra la casa reale monegasca e il Vaticano. Non sono stati forniti dettagli precisi sugli argomenti discussi, ma la visita sottolinea il legame storico e culturale tra Monaco e la Santa Sede.
Il soggiorno del principe nella capitale italiana si è concentrato anche su momenti di dialogo con le istituzioni locali. Gli incontri con rappresentanti istituzionali hanno evidenziato l’importanza di mantenere solide relazioni tra i due paesi, soprattutto in ambito culturale e religioso. La presenza di Alberto II alle celebrazioni pontificie ha suscitato interesse sia da parte dei media sia dei cittadini, confermando il suo ruolo ormai consolidato come figura pubblica impegnata su diversi fronti.
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La visita di alberto ii agli scavi di pompei per onorare grace kelly
Dopo l’impegno romano, il principe si è spostato a Pompei dove ha visitato gli scavi archeologici accompagnato dal direttore del parco, Massimo Zuchtriegel. L’obiettivo della visita è stato quello di rendere omaggio alla religiosità della sua famiglia, in particolare al legame di sua madre Grace Kelly con la Vergine del Santo Rosario, cui era molto devota. Alberto ha raccontato come la principessa recitasse quella preghiera completa di tutti i misteri, una tradizione che tiene viva con rispetto.
Durante il tour tra le rovine di Pompei, il principe ha mostrato apprezzamento per gli ultimi ritrovamenti archeologici e per il lavoro degli studiosi che si sono succeduti nel tempo, sottolineando il valore storico del sito. Il direttore Zuchtriegel ha evidenziato come le ricerche abbiano riportato alla luce aspetti poco noti della città romana. Alberto ha definito Pompei “magnifica” e ha ricordato le radici comuni, considerando che storicamente molte famiglie europee, compresa la sua, hanno origini romane.
Il momento di fede nel santuario della vergine del santo rosario
Nel pomeriggio, il principe si è recato al santuario della Vergine del Santo Rosario di Pompei, per partecipare alla messa officiata con la presenza dell’arcivescovo Tommaso Caputo. Durante la celebrazione, Alberto II ha preso posto nei banchi vicini all’altare, segno della sua partecipazione attiva e rispettosa alla funzione. Prima della messa, si è fermato per un momento di preghiera presso la cappella dedicata al beato Bartolo Longo, figura centrale per quel santuario.
Il gesto di recarsi alla tomba e al corpo-reliquia del beato è stato un omaggio personale e familiare, legato al ricordo della madre ma anche alla profonda spiritualità che contraddistingue il principe. Uscendo dal santuario, ha attraversato Piazza Bartolo Longo, dove ha salutato alcune persone in attesa del giro e – ricevendo in dono una maglia di gara – ha dimostrato un atteggiamento semplice e vicino alla gente comune.
Un soggiorno fra storia, religione e momenti di vita quotidiana
La giornata di Alberto II a Pompei ha alternato momenti ufficiali a situazioni più informali. Uscito dall’hotel a piedi, il principe indossava abbigliamento sportivo: occhiali da sole, giacca impermeabile e cappellino, mimetizzandosi tra i turisti che visitano il sito archeologico. Questo atteggiamento ha mostrato una scelta di discrezione, pur mantenendo un interesse costante per la cultura e la fede.
Il legame con Pompei e con la figura di Grace Kelly ha motivato l’intera visita, che non si è limitata a un semplice tour turistico, ma si è tradotta in un percorso di raccoglimento e omaggio. La presenza del principe nelle celebrazioni religiose e il rispetto per le tradizioni locali hanno confermato una continuità tra passato e presente, tra famiglia e fede, in un contesto che richiama antiche radici e un senso profondo di appartenenza culturale.