L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente ha pubblicato una relazione aggiornata sugli incentivi alle fonti rinnovabili in Italia. Il documento indica che nel 2024 il costo degli incentivi supererà i 9,5 miliardi di euro, confermando un aumento rispetto all’anno precedente. Questa cifra riflette le dinamiche della produzione di energia verde e l’andamento dei prezzi nel mercato elettrico nazionale.
Aumento delle spese per incentivare le energie verdi nel 2024
Nel corso del 2024, il peso degli incentivi alle fonti rinnovabili, inclusi i regimi speciali, ha raggiunto 9,6 miliardi di euro, segnando un incremento rispetto ai 9,3 miliardi del 2023. Questa stima emerge dalla relazione Arera sulle misure di sostegno appena resa pubblica. L’aumento riflette la crescita della produzione da impianti rinnovabili, oltre che la complessità dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, che hanno subito un calo rispetto allo scorso anno.
Produzione e costi in dettaglio
Il documento evidenzia che gli strumenti incentivanti hanno sostenuto una produzione di energia elettrica di circa 54,4 terawattora nel 2024, leggermente inferiore rispetto ai 56,4 TWh del 2023. Tuttavia, i costi complessivi sono cresciuti, attribuibili anche all’incidenza dei prezzi all’ingrosso. A questi va aggiunto il costo di regimi speciali per 368 milioni di euro. Nel totale, il sistema di incentivi mantiene un impatto significativo che si riflette direttamente sulle bollette degli utenti.
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Previsioni di stabilità per i costi degli incentivi fino al 2031
Nonostante le oscillazioni del mercato elettrico, Arera prevede una spesa per gli incentivi alle fonti rinnovabili sostanzialmente stabile nei prossimi anni. Il valore dovrebbe mantenersi tra gli 8,5 e i 9,5 miliardi di euro l’anno fino al 2031. In quel periodo si potrà osservare un calo del gettito necessario, a condizione che non vengano adottati nuovi strumenti di incentivo oltre quelli già previsti o in corso di emanazione.
Incertezze e andamento futuro
Questa previsione tiene conto delle incertezze legate all’andamento dei prezzi in bolletta e alle evoluzioni nella capacità produttiva. La conferma di un costo stabile lascia intendere che il sistema di incentivazione arriverà a un punto di equilibrio, dopo decenni di investimenti e sviluppo nelle energie pulite. L’attenzione resta alta sulle strategie future che potranno influenzare il bilancio degli incentivi e il prezzo dell’energia per i consumatori.
La crescita della produzione da fonti rinnovabili nel 2023-2024
Nel 2023, la produzione lorda di energia elettrica in Italia è stata di 264,7 terawattora. Di questa, il 44% proveniva da fonti rinnovabili, con l’eolico e il fotovoltaico che rappresentavano circa il 47% dell’energia rinnovabile prodotta. Nel 2024 la quota si è ulteriormente ampliata, sfiorando il 52% della produzione totale. Questo aumento lascia intuire una sempre maggiore incidenza delle energie pulite sulla produzione nazionale.
Potenza installata e suo impatto
L’incremento è sostenuto anche dalla potenza installata. Nel 2023 gli impianti rinnovabili raggiungevano una potenza efficiente lorda di circa 66,8 gigawatt , ovvero il 51,3% della potenza totale efficiente lorda di 130,1 GW. I dati preliminari del 2024 indicano che solo impianti fotovoltaici hanno visto un aumento di 6,8 GW nella potenza installata, mentre quelli eolici sono cresciuti di 0,7 GW.
Il ruolo degli impianti fotovoltaici ed eolici nella transizione energetica italiana
Gli impianti fotovoltaici ed eolici si confermano come i protagonisti della transizione energetica in Italia. Il significativo aumento della potenza installata soprattutto in campo fotovoltaico indica una maggiore capacità di produzione distribuita e sostenibile. L’arrivo di oltre 6 GW di fotovoltaico in un solo anno segna una spinta rilevante verso l’uso di fonti pulite.
Non da meno, l’aumento degli impianti eolici, seppur più contenuto rispetto al fotovoltaico, contribuisce a diversificare la produzione e a migliorare la stabilità della rete energetica nazionale. Questi numeri dimostrano la volontà del paese di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e di puntare su produzioni energetiche meno impattanti. La crescita della capacità installata è il risultato di decenni di politiche di sostegno, incentivi e investimenti, ora rispecchiata nei dati economici e di produzione.
Nel 2025, la sostenibilità energetica italiana resta un tema centrale, con i numeri appena pubblicati da Arera che offrono una fotografia aggiornata e precisa degli sviluppi in corso. Il monitoraggio costante dei costi e delle produzioni sarà cruciale per capire le prossime mosse del paese verso una reale decarbonizzazione del sistema elettrico nazionale.