Una forma di parmigiano reggiano con quasi 10.000 giorni di stagionatura è stata recentemente tagliata a villa minozzo, in provincia di reggio emilia. Questa duratura stagionatura, durata oltre 27 anni, rappresenta il record italiano per il formaggio parmigiano. Dietro questo primato c’è la passione di un casaro esperto e la collaborazione di varie realtà locali, con un occhio rivolto anche a sfide internazionali.
La prodigiosa forma conservata per più di un quarto di secolo
Il parmigiano reggiano è noto per la sua capacità di maturare bene nel tempo, ma arrivare a una stagionatura così lunga è raro. La forma tagliata è stata prodotta nel febbraio 1998 nella latteria santa lucia di poviglio. In quel periodo l’Italia usava ancora la lira, marco pantani stava trionfando al giro d’Italia e oscar luigi scalfaro era presidente della repubblica. Una sorta di macchina del tempo per chi assapora questa forma, che ha conservato intatti sapori e aromi nonostante gli anni.
La mano esperta del casaro romano camorani
Il casaro romano camorani, noto per il suo lavoro con la nazionale del parmigiano reggiano, ha curato questa minuta “opera d’arte”. La pasta del formaggio, dopo oltre 10 mila giorni, si è mantenuta solida, esente da muffe o difetti. Questo dimostra la qualità della materia prima – latte, caglio e ambiente della zona – e le tecniche tradizionali di trasformazione, senza uso di conservanti.
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L’evento del taglio è avvenuto presso l’acetaia razzoli, a villa minozzo, un luogo emblematico della provincia reggiana, tra amici, famiglia del casaro e figure istituzionali. Una forma vecchia di 27 anni ha un valore stimato superiore ai 20.000 euro. Un formaggio raro che coniuga storia, territorio e maestria casearia.
Il valore e la tradizione del parmigiano reggiano senza conservanti
Il parmigiano reggiano, riconosciuto come patrimonio gastronomico italiano, nasce da pochi ingredienti: latte crudo, caglio e sale. Ogni fase della produzione richiede rigore e attenzione, ma è la stagionatura che sviluppa le sue caratteristiche uniche. L’assenza di conservanti rende il mantenimento del prodotto nel tempo una vera sfida.
Parole di nicola bertinelli
nicola bertinelli, presidente del consorzio parmigiano reggiano, ha sottolineato come questa forma rappresenti un “gioiello della natura”. Un formaggio può conservarsi anni mantenendo sapore e caratteristiche nutrizionali. La stagionatura di oltre 27 anni testimonia questa preziosa longevità naturale.
Il valore commerciale riflette anche la rarità del caso. Un pezzo così antico mette in luce la qualità della materia prima e la capacità artigianale del casaro. La zona del reggiano garantisce condizioni ambientali particolari per l’affinamento: temperatura e umidità controllate nei magazzini sono fondamentali. Qui il tempo è alleato e non nemico del formaggio.
La sfida internazionale ai record di stagionatura
In campo internazionale esistono formaggi con stagionatura simile o superiore. Un primato mondiale spetta a un cheddar americano di 28 anni, conservato in wisconsin e tagliato dodici anni fa. La nazionale del parmigiano reggiano, però, sembra pronta a superare questa soglia.
Verso i 30 anni di stagionatura
Un altro formaggio del consorzio parmigiano reggiano sta infatti raggiungendo i 30 anni di stagionatura. Il magazzino dove si custodisce la forma è un segreto gelosamente protetto. Questo progetto dimostra interesse e ambizione a livello nazionale per valorizzare il prodotto tradizionale italiano.
La sfida ai formaggi stagionati allunga la reputazione del parmigiano: non solo alimento quotidiano, ma anche pezzo da collezione gastronomico. Un’opportunità per la promozione territoriale e per mettere in rilievo il metodo artigianale, oltre ai sapori unici del prodotto.
Questi esperimenti trasmettono un messaggio chiaro: la qualità della filiera e la cura nella produzione permettono di aspettare il tempo necessario senza perdere il valore del formaggio. Il parmigiano reggiano resta una testimonianza concreta di tradizione e territorio.