Il parco nazionale del Vesuvio contro l’abusivismo edilizio: 2500 demolizioni in 30 anni e telecamere per la sorveglianza

Il parco nazionale del Vesuvio contro l’abusivismo edilizio: 2500 demolizioni in 30 anni e telecamere per la sorveglianza

Il parco nazionale del Vesuvio celebra 30 anni di lotta contro l’abusivismo edilizio con 2.500 demolizioni, una rete di sorveglianza potenziata e progetti per agricoltura e turismo sostenibile nei 13 comuni coinvolti.
Il Parco Nazionale Del Vesuvio Il Parco Nazionale Del Vesuvio
Il Parco Nazionale del Vesuvio celebra 30 anni di lotta all'abusivismo edilizio con 2.500 demolizioni, una rete di sorveglianza potenziata e iniziative per un turismo e un’agricoltura sostenibili, promuovendo tutela ambientale e sviluppo responsabile del territorio. - Gaeta.it

Il parco nazionale del Vesuvio ha segnato un trentennio di lotta attiva contro l’abusivismo edilizio. Da quando è nato nel 1995, ha emesso 2.500 ordinanze di demolizione, molte delle quali eseguite con un coinvolgimento diretto dei proprietari degli edifici abusivi. L’ente si è impegnato non solo nel contrasto legale, ma anche nel promuovere una cultura di rispetto ambientale, puntando a preservare un territorio che resta delicato per la sua storia e la sua natura. Oggi, con una rete di sorveglianza ampliata e progetti per sostenere agricoltura e turismo sostenibile, il parco continua a presidiare il Vesuvio e i comuni circostanti, cercando di bilanciare tutela e sviluppo.

30 anni di ordini di demolizione e cambiamenti nel rispetto del territorio

Dal maggio 1995 ad oggi, il parco nazionale del Vesuvio ha emesso circa 2.500 ordini per la demolizione di costruzioni abusive nell’area protetta. Dietro questo numero si nasconde un lavoro costante di verifica, monitoraggio e azioni legali che si è tradotto in una riduzione dell’abusivismo del 90 per cento negli ultimi anni. L’aspetto interessante, segnalato dal presidente dell’ente, Raffaele De Luca, è che almeno metà di queste demolizioni è stata effettuata direttamente dai proprietari degli immobili. Questo fatto sottolinea un cambiamento culturale nel modo in cui la popolazione locale si rapporta al rispetto delle regole ambientali.

La lotta all’abusivismo oltre la repressione

Proprio questo dato evidenzia come la lotta all’abusivismo non sia solo repressione, ma anche sensibilizzazione. I proprietari sono sempre più consapevoli dell’impatto che l’edilizia fuori controllo ha sul paesaggio e sull’ecosistema circostante al vulcano. Questo spostamento verso l’autodisciplina rappresenta un elemento significativo in un contesto che, per natura, richiede cura e attenzione. La zona rossa intorno al Vesuvio, per esempio, è sottoposta a norme rigorose. Qui, il parco insiste per mantenere una politica di tolleranza zero, viste le potenziali conseguenze che un abuso potrebbe generare in aree particolarmente esposte a rischi.

Il sistema di sorveglianza e la rete di collaborazione sul territorio

Per prevenire nuove irregolarità, il parco ha incrementato i controlli installando 62 telecamere in punti strategici del comprensorio. Queste apparecchiature permettono di monitorare discariche abusive e prevenire incendi, fenomeni che possono deteriorare rapidamente l’ambiente naturale e compromettere la sicurezza. A sorvegliare le immagini sono 38 postazioni attive dei carabinieri forestali, una presenza costante che contribuisce a mantenere l’ordine. Il 2025 prevede aggiunte a questa rete di sorveglianza, con dieci nuove postazioni che entreranno in funzione grazie a fondi dedicati.

Il lavoro dell’ente non si limita all’azione diretta sui singoli episodi, ma include anche la collaborazione quotidiana con i sindaci dei 13 comuni che fanno parte del parco. Questo coordinamento mira a garantire che anche a livello locale si rispettino le regole per la tutela dell’area. Gli enti comunali sono fondamentali nei controlli sul territorio, nella gestione dei flussi turistici e nell’applicazione di misure preventive per evitare danni ambientali. Raffaele De Luca ha sottolineato che questa rete locale è essenziale per mantenere il presidio sul Vesuvio, evitando che situazioni di illegalità possano tornare a diffondersi.

Sorveglianza e prevenzione sul territorio

Le telecamere e la presenza capillare dei carabinieri forestali rappresentano un deterrente efficace. La sicurezza ambientale è garantita da una tecnologia moderna e da un impegno costante sul campo, ha ricordato il presidente.

Azioni per un’economia locale sostenibile: agricoltura e turismo responsabile

Oltre alla lotta contro le costruzioni abusive, l’ente parco promuove attività che valorizzano l’ambiente circostante. L’agricoltura, ad esempio, continua a rappresentare una risorsa importante, soprattutto con i prodotti di qualità tipici della zona, come il vino doc e il pomodorino del piennolo dop. Questi prodotti sono legati al territorio e contribuiscono a sostenere gli agricoltori locali, incentivandoli a mantenere pratiche agricole rispettose dell’ambiente.

In parallelo, il turismo rappresenta un’occasione da gestire con attenzione. Il parco registra circa 3.000 ingressi giornalieri al cratere, in prevalenza visitatori stranieri. Per evitare eccessi e danni, l’ente ha attrezzato un sentiero che distribuisce i flussi turistici, permettendo di evitare affollamenti e di migliorare l’esperienza di chi arriva. L’obiettivo rimane quello di fare scoprire al pubblico, soprattutto ai più giovani, la bellezza varia del Vesuvio, che non si riduce al solo cratere.

La missione e gli obiettivi del parco a 30 anni dalla sua istituzione

Il 5 giugno 1995 il parco nazionale del Vesuvio è stato istituito con obiettivi precisi: conservare la biodiversità, promuovere forme di sviluppo che rispettino l’ambiente e educare le nuove generazioni a un rapporto più consapevole con il territorio. In questi trent’anni l’ente ha lavorato a mantenere questi impegni, nonostante le difficoltà legate alla presenza di abusi e problematiche ambientali.

La tutela ha consentito un miglioramento evidente delle condizioni nell’area protetta. Il messaggio che il presidente De Luca ha consegnato è chiaro: proteggere il Vesuvio significa permettergli di svilupparsi come luogo vivo, che guarda al futuro. Il parco, infatti, non rappresenta solo un ricordo del passato né un vincolo limitante, ma un’occasione per valorizzare quello che il territorio può ancora offrire, anche alle nuove generazioni che lo vivono e lo frequentano ogni giorno.

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