Il paesaggio agricolo italiano tra natura, cultura e tecnologia al padiglione italia di expo 2025 osaka

Il paesaggio agricolo italiano tra natura, cultura e tecnologia al padiglione italia di expo 2025 osaka

Il convegno al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka ha evidenziato il ruolo centrale dell’agricoltura italiana nel valorizzare il paesaggio, unendo tradizione, tecnologia e sostenibilità ambientale.
Il Paesaggio Agricolo Italiano Il Paesaggio Agricolo Italiano
Il convegno al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka ha evidenziato il ruolo centrale dell’agricoltura italiana nel valorizzare il paesaggio, unendo tradizione, tecnologia e sostenibilità per promuovere innovazione e tutela ambientale. - Gaeta.it

La combinazione tra natura, storia e tecnologia ha dominato il convegno dedicato al paesaggio agricolo italiano, ospitato al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. L’evento ha posto in evidenza il ruolo dell’agricoltura come elemento centrale nella valorizzazione del territorio e nella sua evoluzione. I protagonisti della giornata hanno discusso come il lavoro umano e gli avanzamenti tecnologici abbiano contribuito a modellare il volto agricolo italiano, che rappresenta un patrimonio sia culturale che tecnico contemporaneo.

Il rapporto tra arte, paesaggio e azione agricola nel contesto di expo 2025

Il tema del Padiglione Italia all’Expo di Osaka è “l’arte rigenera la vita“, un concetto che si traduce nel dialogo tra creatività umana e ambiente naturale. L’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia, ha ricordato che “l’arte non si esprime solo attraverso sculture o dipinti, ma anche nell’intervento diretto dell’uomo sulla natura.” Ha sottolineato che fra tutte le azioni umane, quella dell’agricoltore resta tra le più emblematiche.

Nel contesto italiano, il paesaggio agricolo è stato creato proprio dall’agricoltura tradizionale, sostenuta nel tempo da un lavoro intenso e da una meccanica agricola molto avanzata. Questi elementi hanno contribuito a dare forma a territori ben riconoscibili e ad assicurarne l’identità. L’incontro a Osaka ha esplorato questo legame tra arte, natura e tecnologia che definisce il volto rurale italiano.

La tecnologia agricola italiana nel mercato globale

Il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha portato un quadro aggiornato sulle performance delle macchine agricole made in Italy sul mercato internazionale. Ha evidenziato che le esportazioni verso gli Stati Uniti superano i 750 milioni di euro, un dato che testimonia la competitività e la qualità della produzione italiana in questo settore.

Questi numeri sono frutto di una lunga tradizione industriale che unisce esperienza agricola e innovazione tecnica. Mariateresa Maschio, presidente di Federunacoma, ha sottolineato come la gamma di prodotti italiani sia oggi tra le più complete a livello mondiale. Ha spiegato che, “se un tempo molti imprenditori del settore erano agricoltori direttamente coinvolti nella coltivazione, oggi la tecnologia ha assunto un ruolo sempre più determinante.” Lo sviluppo e la diffusione di macchinari avanzati aiutano a contenere i costi di produzione delle aziende agricole, offrendo un vantaggio economico concreto.

Agricoltura e tutela dell’ambiente tra innovazione e gestione del territorio

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha ricordato che in Italia due terzi del territorio sono gestiti dagli agricoltori, i quali svolgono un ruolo ben diverso da quello che spesso viene loro attribuito. “Non sono certo i nemici dell’ambiente, anzi, la loro attività dipende da suoli fertili, aria pulita e acque di qualità.” La protezione del paesaggio e delle risorse naturali rappresenta un interesse primario per chi coltiva la terra.

L’agricoltura moderna deve trovare un equilibrio tra produttività e rispetto dell’ecosistema, adottando pratiche che consentano di mantenere il territorio integro e preservarne la bellezza. Giansanti ha indicato la necessità di costruire un modello di sviluppo che sia inclusivo, capace di coniugare redditività e sostenibilità. Le aziende agricole sono chiamate a diventare luoghi di innovazione anche nel rapporto con la natura, in grado di generare valore sociale oltre che economico.

La riscoperta della natura come esigenza delle nuove generazioni

Negli ultimi anni si è avvertita una crescente richiesta di tornare a vivere a contatto con la natura. Giansanti ha segnalato che molte persone scelgono di trasferirsi nelle aree rurali alla ricerca di una relazione più umana e diretta con l’ambiente. Questo fenomeno sottolinea un cambiamento culturale che vede l’azienda agricola come punto di riferimento per creare comunità inclusive e spazi di innovazione sociale.

Oltre alla funzione produttiva, l’agricoltura si presenta oggi come uno strumento per rigenerare i legami tra uomo e natura. In questo senso i paesaggi agricoli italiani diventano non solo un patrimonio economico e ambientale, ma soprattutto un elemento di coesione sociale e culturale. Expo 2025 ha offerto una vetrina internazionale per mettere in luce questo intreccio tra storia, tecnologia e futuro del mondo rurale italiano.

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