La storia dell’orsa Nina, protagonista di un delicato percorso di crescita e recupero nel parco naturale, si arricchisce con un importante passaggio. Il nome le è stato dato da alcuni studenti dell’istituto comprensivo Gesuè di San Felice a Cancello, che hanno partecipato a un concorso ideato per coinvolgere la comunità nelle iniziative dedicate all’orsa Amarena. Dopo lo svezzamento, Nina è stata trasferita in un nuovo spazio che rispecchia più da vicino l’habitat naturale a cui è destinata.
La scelta del nome nina da parte degli studenti di san felice a cancello
Il nome Nina è frutto di una selezione organizzata durante la seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena. L’istituto comprensivo Gesuè di San Felice a Cancello ha risposto all’appello coinvolgendo gli studenti in un concorso che ha permesso ai ragazzi di proporre nomi per la giovane orsa. Tra diverse proposte, quella scelta è stata proprio Nina, un nome semplice e concreto che ha incontrato il favore di tecnici e operatori del Parco.
Questa iniziativa ha permesso agli studenti di sentirsi parte di un progetto più ampio e ha dato valore all’impegno educativo legato alla tutela della fauna locale. La scelta collettiva di un nome ha rafforzato il legame tra la comunità e la salvaguardia ambientale, dando a Nina un’identità ben definita e una storia condivisa fin dall’inizio.
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Il trasferimento di nina in un nuovo spazio naturale più adatto alle sue esigenze
Sabato scorso, il personale tecnico del parco, composto da biologi e veterinari, ha effettuato il trasferimento di Nina in un recinto più ampio e immerso nella natura. Questo spazio è stato progettato per rispecchiare più fedelmente l’ambiente che Nina incontrerà una volta libera. Lo spostamento rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di adattamento e crescita della giovane orsa.
Il nuovo recinto consente a Nina di muoversi in un ambiente più ampio, dove potrà aumentare il proprio peso e acquisire capacità fisiche indispensabili per la vita selvatica. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di questa fase, perché permette di consolidare l’indipendenza dell’animale in modo graduale, mantenendo sotto controllo la sua salute e garantendo il monitoraggio costante necessario.
Il completamento dello svezzamento secondo un protocollo internazionale
Nina ha concluso con successo la fase di svezzamento, seguendo un protocollo rigido studiato con l’aiuto di esperti europei e nordamericani. Questo protocollo indica le modalità più adatte per accompagnare la giovane orsa dallo stato di dipendenza al raggiungimento dell’autonomia alimentare e comportamentale. L’obiettivo è assicurarle tutti gli strumenti necessari a una vita in libertà.
Il percorso di svezzamento ha previsto un monitoraggio continuo, con interventi calibrati per sostenere la crescita di Nina e aumentare le sue capacità di sopravvivenza. Il lavoro combinato di biologi e veterinari è stato cruciale per gestire ogni fase con attenzione, garantendo alla piccola orsa uno sviluppo fisico e comportamentale adeguato al suo rilascio futuro nel territorio.
Prospettive future per nina nella natura
L’ingresso nel nuovo recinto segna l’inizio di una nuova fase per Nina. Qui potrà immergersi in un ambiente naturale più simile a quello che dovrà affrontare da adulta, imparando a muoversi e a interagire con l’ambiente circostante. Questo passaggio è indispensabile per favorire un adeguato sviluppo fisico e prepararla a una futura vita fuori dal centro di recupero.
Il percorso di Nina sarà seguito passo dopo passo dagli operatori del Parco, che continueranno a valutare il suo stato di salute e il progresso in autonomia. Questo ciclo di crescita si inserisce in un progetto più vasto legato alla protezione degli orsi e al recupero delle specie selvatiche, sottolineando l’importanza di azioni mirate e coordinate per restituire agli animali il loro habitat naturale.