Il monolite bianco nel cuore di Roma: polemiche per l'antenna non autorizzata vicino al Colosseo

Il monolite bianco nel cuore di Roma: polemiche per l’antenna non autorizzata vicino al Colosseo

A Roma, un’antenna di telefonia mobile installata senza autorizzazione in una zona storica suscita proteste tra i residenti e solleva interrogativi sulla gestione del patrimonio culturale e urbano.
Il Monolite Bianco Nel Cuore D Il Monolite Bianco Nel Cuore D
Il monolite bianco nel cuore di Roma: polemiche per l'antenna non autorizzata vicino al Colosseo - Gaeta.it

Un nuovo episodio di conflitto fra sviluppo urbano e tutela del patrimonio storico si è verificato a Roma in un’area di grande valore culturale. Un monolite bianco è apparso sul terrazzo di un condominio in via dei Cerqueti, a pochi passi dal Colosseo. La struttura, una torre per antenne di telefonia mobile, ha acceso le ire dei residenti e sollevato interrogativi sulle procedure di autorizzazione e tutela del paesaggio storico nella capitale.

La scoperta del monolite e le prime reazioni

Il monolito è emerso nel fine settimana scorso, suscitando immediatamente l’attenzione di chi abita nella zona del Celio. Quest’area è storicamente e culturalmente ricca, vicina a importanti edifici come la Basilica dei Santi Quattro Coronati. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma ha ricevuto rapidamente segnalazioni dai residenti preoccupati, rivelando che l’installazione dell’antenna non aveva ricevuto alcuna autorizzazione formale. Questo ha attivato un processo di verifica da parte degli uffici preposti, evidenziando l’importanza e la delicatezza della zona, vincolata per il suo valore storico e artistico.

L’assenza di autorizzazione da parte della Soprintendenza mette in luce un elemento significativo nella gestione del patrimonio urbano a Roma. Dopotutto, ogni intervento in aree particolarmente sensibili come questa richiede l’assenso della Soprintendenza. Tuttavia, i cittadini si trovano ora di fronte a un’imposizione che potrebbe deturpare il panorama senza che siano state seguite le dovute procedure di controllo. Questo evento ha dunque acceso un acceso dibattito sul bilanciamento tra le esigenze tecnologiche moderne e la salvaguardia del patrimonio culturale.

Le responsabilità delle compagnie e le reazioni politiche

La società Cellnex Italia, responsabile della costruzione dell’antenna, ha affermato di aver agito in accordo con gli inquilini del palazzo. Tale approccio, consueto in situazioni di installazione di antenne, non ha risparmiato al contempo le critiche degli abitanti, che definiscono l’impianto incoerente con l’immagine storica e artistica della zona. Le autorità comunali avevano rilasciato il permesso per l’installazione, come emerge dai documenti affissi presso il cantiere, ma sembra che ci sia stata una mancanza di comunicazione tra il Comune e la Soprintendenza riguardo all’impatto visivo dell’opera.

A preoccupare i residenti è non solo l’aspetto urbanistico, ma anche il futuro della zona. L’antenna, che dovrebbe migliorare il segnale telefonico, sta invece generando malcontento e proteste. Politici locali, come il deputato Angelo Bonelli, hanno espresso la loro opposizione a questa installazione, definendola “impattante” e una minaccia per il paesaggio della capitale. Bonelli ha annunciato di voler presentare un esposto per far luce sulla questione e richiedere l’intervento immediato delle autorità competenti, evidenziando una preoccupazione più ampia sulla capacità dell’amministrazione comunale di gestire il patrimonio culturale della città.

Le prospettive future per il patrimonio romano

L’incidente del monolite di via dei Cerqueti non è isolato, ma rappresenta piuttosto un campanello d’allarme per le amministrazioni locali, i residenti e i turisti. La necessità di sfruttare spazi per la tecnologia moderna, come antenne e trasmettitori, deve essere bilanciata con l’obbligo di rispettare le norme di tutela del patrimonio storico. Ogni nuova installazione in aree storicamente rilevanti deve passare attraverso controlli rigorosi, con la Soprintendenza che gioca un ruolo cruciale in questa valutazione.

Le polemiche sollevate dai cittadini di Celio non solo evidenziano un malcontento ma pongono anche interrogativi su come migliorare la comunicazione tra le varie autorità coinvolte nella pianificazione urbana e nella tutela del patrimonio. In un contesto dove Roma è già segnata da sfide di conservazione, l’emergere di strutture come questa potrebbe ulteriormente complicare la situazione. La speranza è che da questa controversia nasca un rinnovato impegno da parte della città per una governance più integrata, in grado di coniugare esigenze moderne e storia, senza sacrificare l’identità unica della capitale.

Change privacy settings
×