Il ministro Urso sulle sfide e i successi del lavoro e della somministrazione in Italia nel 2025

Il ministro Urso sulle sfide e i successi del lavoro e della somministrazione in Italia nel 2025

Il lavoro somministrato in Italia coinvolge mezzo milione di persone, sostiene flessibilità e crescita; nel 2025 salari reali e occupazione raggiungono livelli record, ma resta critica la carenza di profili specializzati.
Il Ministro Urso Sulle Sfide E Il Ministro Urso Sulle Sfide E
Il lavoro somministrato in Italia cresce come strumento chiave per flessibilità e competitività, con record occupazionali e salariali nel 2025, ma richiede investimenti in formazione per colmare il gap di competenze. - Gaeta.it

Il settore del lavoro somministrato in Italia assume una posizione sempre più centrale nel mercato occupazionale. Ogni giorno circa mezzo milione di persone svolge la propria attività tramite questo canale, una realtà che incide su flessibilità e competitività delle imprese. Nel 2025, secondo dati Istat e fonti internazionali, il mercato del lavoro italiano registra numeri record, sia in termini di occupazione che di salari reali. Le richieste di professionalità specializzate segnano però un punto critico da affrontare con investimenti mirati su formazione e politiche attive.

Il ruolo crescente della somministrazione di lavoro secondo il ministro urso

Il ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato con un video messaggio all’assemblea di Assolavoro il peso strategico della somministrazione di lavoro nel sistema economico italiano. Ogni giorno sono circa 500.000 i lavoratori passati attraverso questa modalità, strumento che aggiunge valore fornendo alle aziende una modalità flessibile di gestione del personale. Urso ha evidenziato come questo meccanismo contribuisca non solo a garantire un volume importante di occupati, ma anche a sostenere crescita e innovazione all’interno delle imprese.

Dal 2022 a oggi, l’attenzione del governo si è concentrata sul lavoro come priorità assoluta. I dati Istat confermano che nel 2025 si è raggiunto un livello record di occupazione, con oltre 1.100.000 nuovi posti di lavoro aperti. La crescita coinvolge trasversalmente l’intero mercato, incluso un significativo aumento del tasso di occupazione femminile, mai così alto in quasi vent’anni di rilevazioni. Secondo Urso, “questi risultati sono la prova del fatto che politiche mirate e un sistema aperto alle nuove forme contrattuali stanno cambiando in meglio la situazione lavorativa italiana.”

Salari in crescita e produttività oltre i limiti storici: dati e risultati del 2024

Il ministro ha riportato anche i dati dell’organizzazione internazionale del lavoro , segnando una svolta significativa per l’Italia nel 2024. I salari reali hanno fatto un balzo del 2,3%, un incremento che ha portato il paese a superare del 155% la media salariale del G20 dopo 18 anni di stasi o cali. Questo segnale indica un miglioramento reale nella qualità della retribuzione e nelle condizioni dei lavoratori sul territorio nazionale.

Un altro dato positivo riguarda la produttività, che dal 2022 ha superato l’aumento medio dei salari per la prima volta da oltre vent’anni. Un’inversione importante, perché dimezza una tendenza di lungo periodo che aveva visto una stagnazione del valore prodotto da singolo lavoratore rispetto al costo del lavoro. Urso ha messo in evidenza come queste cifre riflettano un avanzamento della capacità del sistema produttivo italiano di rispondere alle sfide con maggiore efficienza e competitività.

Le difficoltà nel reperire profili professionali e le politiche sulla formazione

Non mancano però problemi evidenti sul fronte del fabbisogno di competenze. Secondo il sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del lavoro, a giugno 2025 si contano circa 270.000 profili professionali difficili da reperire. Questo rappresenta oltre il 45% delle figure richieste dalle imprese, una quota alta che rischia di frenare lo sviluppo e la crescita delle aziende.

Di fronte a questa situazione, Urso ha sottolineato la necessità di rafforzare la formazione e l’orientamento professionale, così come le politiche attive mirate a colmare il gap di competenze. Il governo ha investito in molte iniziative, tra cui le Its Academy, scuole specializzate nate per allineare l’offerta formativa alle richieste del mercato del lavoro. L’obiettivo è creare nuove opportunità per i giovani e migliorare la preparazione tecnica di tutti i lavoratori, rendendo i profili più appetibili a fronte delle esigenze produttive contemporanee.

La collaborazione con assolavoro e l’impatto sul mercato del lavoro italiano

Urso ha evidenziato l’importanza della collaborazione con Assolavoro e le parti sociali nel sostenere il mercato del lavoro. Questa sinergia è stata definita una leva chiave per affrontare le sfide occupazionali e favorire un ambiente più favorevole alla crescita delle imprese. Secondo il ministro, l’interazione tra istituzioni, associazioni di settore e aziende contribuisce a costruire un contesto lavorativo con maggiori opportunità di sviluppo personale e professionale per i cittadini.

Il ministro ha richiamato l’attenzione sul valore della somministrazione come strumento capace di offrire tutele economiche e diritti equivalenti a quelli dei lavoratori assunti direttamente. In un periodo di transizione complesso, spingere sulla mobilità orizzontale e sul riconoscimento dei mestieri con un giusto equilibrio tra vita e lavoro diventa un elemento competitivo fondamentale per il sistema Italia. Urso ha espresso la convinzione che “un lavoro comune e deciso porterà il paese a rafforzare ulteriormente la propria posizione nel contesto economico globale.”

Change privacy settings
×