Il limone della costiera amalfitana in bilico senza un giusto compenso: rischi per il territorio e il lavoro tradizionale

Il limone della costiera amalfitana in bilico senza un giusto compenso: rischi per il territorio e il lavoro tradizionale

Il limone della costiera amalfitana, simbolo di tradizione e sostenibilità, rischia l’abbandono a causa di problemi economici che minacciano il lavoro manuale, l’ambiente e le comunità locali in Italia.
Il Limone Della Costiera Amalf Il Limone Della Costiera Amalf
Il limone della costiera amalfitana, simbolo di tradizione e sostenibilità, è a rischio a causa di problemi economici che minacciano la coltura manuale e il delicato equilibrio ambientale del territorio. - Gaeta.it

Il futuro del limone della costiera amalfitana, famoso in tutta Italia e all’estero per il suo profumo e la qualità, è minacciato da problemi economici che mettono a rischio la coltura tradizionale e il paesaggio unico. Carlo De Riso, presidente di Costieragrumi, evidenzia che senza un meccanismo che garantisca un compenso adeguato, il settore rischia il collasso con conseguenze ambientali e sociali. Il limone della costa è più di un frutto: è il simbolo di un’interazione tra uomo e ambiente che mantiene vivo un territorio fragile.

Un lavoro manuale che sostiene l’occupazione locale

Il limone della costiera mette in moto un sistema produttivo che coinvolge circa 80 persone durante tutto l’anno. Non si tratta solo di una coltura, ma di un lavoro stabile che mantiene vivi saperi tradizionali e pratiche agricole ormai rare altrove in Italia. La presenza di questi spazi lavorativi rappresenta una risorsa economica e sociale per le comunità locali.

Mantenere i giardini curati e i muretti a secco significa anche prevenire i danni ambientali legati al dissesto del territorio. Il modello artigianale della raccolta e delle coltivazioni su terrazzamenti costituisce una rete di prevenzione naturale contro le avversità atmosferiche, come le piogge intense che, senza protezioni, metterebbero la zona a rischio.

Carlo De Riso ricorda che il limone non è una coltura che arricchisce, ma la sua importanza supera l’aspetto economico. È un elemento che contribuisce a conservare l’equilibrio tra natura e attività umane in un’area di grande valore paesaggistico e ambientale.

La coltura eroica del limone a rischio abbandono

La coltivazione del limone nella costiera amalfitana segue metodi antichi, basati sul lavoro manuale e sul rispetto del territorio. I limoneti si trovano su terrazzamenti costruiti a mano, dove il raccolto va trasportato a spalla fino a valle. Questo sistema permette di mantenere la struttura del terreno evitando frane e cedimenti ma richiede un impegno costante e faticoso. Carlo De Riso spiega che ogni albero va seguito per più di un anno e mezzo, con manutenzione e raccolta rigorosamente a mano.

Questa pratica, definita “coltura eroica”, non genera grandi ricavi ma sostiene un modello di lavoro tradizionale e un paesaggio riconosciuto a livello mondiale che offre un valore culturale e ambientale. Se questa attività cessasse, le conseguenze sarebbero gravi: i terrazzamenti, ormai privi di cure, si indebolirebbero, esponendo la costa a fenomeni di dissesto idrogeologico che si manifesterebbero con frane, smottamenti e danni al territorio.

Costieragrumi e la produzione del limone igp

Costieragrumi, nata a Minori, include l’80% dei produttori di limone a indicazione geografica protetta della costiera. L’organizzazione raccoglie e commercializza più di un milione di chili l’anno tra limoni biologici e convenzionali, garantendo prodotti di alta qualità con la buccia edibile. Questi limoni alimentano varie filiere locali, dalle pasticcerie alle gelaterie, fino alla produzione di liquori.

Il modello proposto da Costieragrumi combina attenzione ambientale a pratiche di coltivazione sostenibili. Per esempio si impiegano pali di sostegno in legno di castagno, evitando materiali inquinanti come il cemento. L’irrigazione sfrutta prevalentemente acque di sorgente, riducendo lo spreco e preservando la risorsa idrica. Inoltre, il controllo biologico dei parassiti favorisce l’uso limitato di fitofarmaci, grazie ai predatori naturali degli insetti dannosi che si nutrono di acari e ragni rossi.

La sostenibilità alla base della produzione di limone igp

L’organizzazione di produttori Costieragrumi ha adottato scelte che puntano a ridurre l’impatto sull’ambiente durante tutte le fasi della coltivazione. L’utilizzo di risorse naturali come l’acqua di sorgente permette di preservare il bacino idrico locale. I materiali per la messa a dimora e il sostegno delle piante sono scelti tra quelli che hanno meno effetti negativi sull’ecosistema territoriale.

La lotta biologica rappresenta una pratica chiave: gli insetti utili si nutrono dei parassiti senza l’apporto di prodotti chimici aggressivi, limitando così l’uso di fitofarmaci. Questo metodo contribuisce a mantenere il limone in linea con i requisiti per la certificazione biologica, attiva su una parte della produzione.

La combinazione di tradizione, lavoro manuale, tecniche sostenibili e qualità determina un sistema produttivo che sta cercando di evitare l’abbandono delle colture e salvaguardare un territorio delicato e originale. Il mantenimento della coltivazione del limone sulla costiera amalfitana rimane oggi un nodo cruciale per la tutela del paesaggio e il sostegno delle comunità locali.

Change privacy settings
×