Il j. paul getty museum presenta il restauro e l’esposizione del dipinto ercole e onfale di artemisia gentileschi

Il j. paul getty museum presenta il restauro e l’esposizione del dipinto ercole e onfale di artemisia gentileschi

Il dipinto barocco di Artemisia Gentileschi, danneggiato nell’esplosione di Beirut 2020, è stato restaurato al J. Paul Getty Museum e sarà esposto tra Santa Monica, Los Angeles e Ohio fino al 2026.
Il J. Paul Getty Museum Presen Il J. Paul Getty Museum Presen
Tra giugno e settembre 2025, il J. Paul Getty Museum di Santa Monica ospita il dipinto restaurato "Ercole e Onfale" di Artemisia Gentileschi, danneggiato dall’esplosione di Beirut nel 2020, valorizzando un importante capolavoro del Barocco italiano. - Gaeta.it

Tra giugno e settembre 2025, il museo J. Paul Getty di Santa Monica ospita un’opera fino ad oggi mai esposta di Artemisia Gentileschi. Il dipinto, profondamente danneggiato dall’esplosione del porto di Beirut nel 2020, è tornato in vita grazie a un restauro complesso durato oltre due anni. Questa mostra permette di ammirare un pezzo significativo di pittura barocca italiana, svelando aspetti poco noti della vita e dell’arte di Gentileschi.

Il ritrovamento e la storia dietro il dipinto ercole e onfale

Ercole e Onfale è un dipinto del Seicento che rappresenta un episodio mitologico poco comune nella pittura di Artemisia Gentileschi. Narra di Ercole ridotto schiavo da Onfale, regina di Lidia, condannato a svolgere lavori da donna, come il filare con il fuso. Il dipinto faceva parte della collezione del palazzo Sursock a Beirut fino alla catastrofe dell’agosto 2020, quando l’esplosione al porto colpì duramente la città. Oltre 200 vittime e danni ingenti coinvolsero anche il patrimonio culturale, tra cui quella tela.

Lo storico dell’arte libanese Gregory Buchakjian segnalò subito la distruzione di numerose opere. La tela di Gentileschi era rimasta gravemente ferita da fori e strappi dovuti alla caduta di vetri e intonaco. Il recupero di questa opera ha un valore simbolico e materiale unico, preservando un frammento della memoria artistica colpita da un evento catastrofico.

Il restauro al getty: difficoltà e tecniche adottate

Il dipinto giunse al J. Paul Getty Museum nel 2022, in condizioni critiche. Il capo conservatore Ulrich Birkmaier ha seguito il restauro con il contributo dell’esperto romano Matteo Rossi Doria, specialista nel trattamento delle tele danneggiate. Il lavoro ha richiesto una rimozione attenta di detriti e vernici degradate, oltre alla demolizione di interventi di restauro precedenti mal eseguiti.

La vera sfida ha riguardato il recupero della tavolozza originale delle tonalità e la reintegrazione pittorica delle aree lacunose. Il restauro si è rivelato come il montaggio di un puzzle gigantesco, in cui ogni pezzo recuperato restituiva frammenti di storia artistica. Birkmaier ha raccontato che raramente si trovano danni di così grande entità in trenta anni di carriera, ma il risultato finale ha mostrato un quadro che ha ripreso vigore visivo e materico.

Il significato della mostra e la collocazione dell’opera

Timothy Potts, direttore del Getty Museum, ha definito il ritrovamento di Ercole e Onfale una scoperta di portata mondiale per gli studiosi d’arte. La collaborazione con il palazzo Sursock ha permesso di consegnare l’opera restaurata per l’esposizione. Il percorso espositivo accosta il dipinto a altre rappresentazioni di figure femminili emblematiche del lavoro di Artemisia Gentileschi, offrendo un approfondimento sul rapporto tra arte, potere e identità nella pittura barocca.

Secondo Davide Gasparotto, curatore senior dei dipinti al Getty, Ercole e Onfale è probabilmente databile agli anni Trenta del Seicento, quando Artemisia si stabilì a Napoli nel 1630, città in cui visse fino alla morte tra il 1654 e il 1656. Dopo la conclusione della mostra a Los Angeles, il prestito del dipinto proseguirà al Columbus Museum of Art in Ohio, dove resterà esposto fino alla primavera 2026. Poi tornerà a breve termine al Getty, prima di rientrare nel Palazzo Sursock di Beirut, completando così un viaggio durato cinque anni tra distruzione e rinascita.

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