Il grande maxxi: come roma ridisegna il museo con un progetto di rigenerazione verde e spazi pubblici

Il grande maxxi: come roma ridisegna il museo con un progetto di rigenerazione verde e spazi pubblici

Il maxxi di Roma si trasforma con il progetto “il grande maxxi”, che integra spazi verdi, un giardino pensile e il nuovo maxxi hub per migliorare accessibilità, sostenibilità e dialogo con la città.
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Il Maxxi di Roma si trasforma con il progetto "Il Grande Maxxi", che integra spazi verdi e architettura per creare un museo aperto e sostenibile, con nuovi giardini, un parco urbano e un edificio multifunzionale a basso impatto ambientale. - Gaeta.it

Il maxxi di Roma sta per uscire da una fase di trasformazione che punta a stravolgere i suoi spazi esterni e interni. A partire da ottobre 2025, il museo si prepara ad accogliere il progetto “il grande maxxi“, un intervento sulle aree esterne che apre la strada a una nuova concezione architettonica legata alla rigenerazione urbana e verde. L’idea principale è integrare il museo con la natura, creando ambienti più fruibili e aperti alla città, a dispetto di molte costruzioni museali spesso chiuse e poco accessibili.

Il nuovo volto del maxxi: spazi aperti e dialogo tra interno ed esterno

Il progetto prevede un ridisegno profondo degli spazi circostanti il maxxi, a cominciare dalla trasformazione delle aree esterne. La novità più significativa riguarda la realizzazione di un giardino pensile, che si andrà ad aggiungere alla struttura, contribuendo a portare il verde sopra l’edificio. Sarà organizzata una gradinata alberata, una sorta di quinta naturale che vestirà una piazza ampia e alberata, destinata a diventare un luogo di incontro e socialità all’aperto. Il piano prevede inoltre la creazione di un parco verde lineare di 7.200 metri quadrati, pensato come spazio pubblico aperto e fruibile, capace di ricollegare il museo al tessuto urbano circostante.

L’attenzione nei confronti della vegetazione non sarà solo estetica. Si punta ad aumentare la qualità ambientale e la biodiversità, contribuendo a mitigare la calura estiva e a migliorare l’esperienza di chi visita o lavora al maxxi. Il progetto vuole far dialogare verde e architettura, senza alterare i principi originari disegnati da Zaha Hadid.

Bas smets e il ruolo nel progetto paesaggistico

Per questa fase di cambiamento, il maxxi ha chiamato Bas Smets, uno dei più noti architetti del paesaggio contemporaneo. Smets ha già firmato interventi importanti in Italia, come quello per villa medici, dove ha valorizzato il giardino dei limoni insieme ai panorami su Roma, riportando l’attenzione sulla storia e natura di quei luoghi.

L’architetto fa parte di un team multidisciplinare guidato dallo studio Lan, incaricato di portare avanti il progetto “il grande maxxi“. A lui è affidata la progettazione dell’intervento di riduzione delle superfici pavimentate nella piazza davanti al museo, un intervento che prevede l’inserimento di nuovi alberi e nuove specie vegetali. Il disegno manterrà però intatte le direttrici architettoniche firmate da Hadid, per rispettare la coerenza formale degli spazi.

Maxxi hub e maxxi green: nuove frontiere per il museo e il verde urbano

Il grande maxxi include anche la progettazione di un nuovo edificio sostenibile, chiamato maxxi hub. Questo spazio multifunzionale ospiterà attività e servizi legati al museo, ampliando le possibilità di utilizzo degli spazi interni. Il maxxi hub sarà realizzato in modo da ridurre l’impatto ambientale, con tecnologie e materiali a basso consumo energetico.

Accanto a questo, maxxi green rappresenta la parte del progetto dedicata all’area verde lineare. Si tratta di un vero e proprio polmone verde nel cuore della città, disegnato per offrire un percorso naturale continuo agli abitanti e ai visitatori, promuovendo il benessere e facilitando momenti di relax in un ambiente meno cementificato. L’idea ribalta il concetto tradizionale di museo come spazio chiuso, aprendolo al dialogo con la città attraverso panchine, sentieri e alberi.

L’insieme di questi interventi colloca il maxxi nella scia di un approccio messo in pratica in diverse città europee, dove il verde urbano diventa motore per ripensare le infrastrutture culturali in chiave più partecipata e sostenibile. Roma, a sua volta, con il grande maxxi, si prepara a sperimentare questa direzione.

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