Il complesso di Parco Verde, a Caivano, ha cominciato a cambiare volto grazie a un programma di riqualificazione promosso dal governo Meloni. Dopo anni di degrado e criminalità, la zona sta vivendo una svolta concreta. Le azioni avviate nel 2023 puntano a ripristinare sicurezza e servizi fondamentali, in seguito a un periodo segnato dalla presenza diffusa dello spaccio di droga e da episodi di cronaca che avevano scosso l’opinione pubblica.
Un segnale di cambiamento dopo anni di abbandono
Parco Verde era considerato per molto tempo una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa. Quelle condizioni avevano pesato profondamente sulla vita quotidiana degli abitanti, che hanno vissuto una forte marginalizzazione e senso di insicurezza. Nel 2023, la presidente del consiglio Meloni ha visitato Caivano dopo che due giovani cuginette erano state vittime di gravi abusi: “quell’episodio ha acceso i riflettori sul territorio e spinto il governo a impegnarsi per il rilancio del quartiere.”
Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo nel cuore di Parco Verde, racconta che l’intervento del governo è un segnale tangibile verso un’attenzione mai avuta prima. Il sacerdote sottolinea come negli ultimi due anni sia cessato lo spaccio all’interno dell’area, cambiando l’aria che si respira tra le vie del quartiere. Questi fatti hanno alimentato una fiducia che prima non c’era, anche se restano aperte sfide importanti nella gestione del territorio.
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Le azioni concrete per riqualificare il quartiere
Tra gli interventi principali c’è la pubblicazione del bando per la riqualificazione del complesso residenziale. Quest’area, prima considerata simbolo di illegalità, sta iniziando a mostrare segni di trasformazione grazie anche allo sgombero delle abitazioni occupate abusivamente da 36 famiglie ritenute collegate alla camorra. Questo passo ha reso possibile una maggiore presenza delle istituzioni e una riduzione delle dinamiche criminali che avevano caratterizzato il quartiere per decenni.
In questi due anni l’attività sul territorio non si è limitata alla sicurezza: è stato rimesso a nuovo il centro sportivo Ex Delphinia, che ora porta il nome di Pino Daniele, a testimoniare la volontà di recuperare spazi di aggregazione importanti per i giovani e le famiglie. Contestualmente, il potenziamento dei vigili urbani ha permesso un controllo più capillare, così come l’inserimento di assistenti sociali ha sostenuto il lavoro sul fronte sociale.
Un’altra novità in corso riguarda l’arrivo di una sede universitaria, pensata per offrire ai ragazzi di Caivano un’opportunità educativa sul posto, riducendo così il bisogno di spostarsi altrove per gli studi. Questi interventi, combinati tra loro, mostrano un impegno continuo da parte delle istituzioni per ribaltare una situazione che sembrava senza uscita.
Le reazioni della comunità e il ruolo delle forze politiche
Don Maurizio Patriciello ha sempre chiesto sostegno a qualunque rappresentante politico disposto ad ascoltare, senza distinzioni di parte. Nel passato ha ricevuto l’appoggio di esponenti della sinistra, tra cui Giuseppe Conte; oggi riconosce il lavoro fatto dal governo Meloni, capace di restare a Caivano nel tempo senza limitarsi a visite di facciata.
Nonostante ciò, la situazione politica rimane complessa e non mancano polemiche. Alcuni gruppi continuano a strumentalizzare la questione di Parco Verde per fini politici, ma chi vive quotidianamente nel quartiere vede nei fatti più che nelle parole la differenza. L’impatto tangibile degli interventi sulle condizioni di vita resta l’indicatore più importante, un dato che pesa più di ogni schermaglia politica.
Un’esperienza di rigenerazione difficile ma essenziale
L’esperienza di Parco Verde dimostra le difficoltà nel recuperare aree fortemente marginalizzate, ma anche come la presenza stabile delle istituzioni possa contribuire a modificare ambienti segnati dal disagio e dalla criminalità. Le prossime fasi della riqualificazione saranno decisive per consolidare questi primi risultati e aprire un nuovo capitolo per Caivano.