Il gip di Milano revoca divieto di dimora per ex dirigente comunale Oggioni e adotta interdittiva

Il Gip Di Milano Revoca Diviet

Ex dirigente Oggioni, revocato il divieto di dimora a Milano - Gaeta.it

Elisabetta Cina

18 Settembre 2025

L’ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni, coinvolto in un’inchiesta per corruzione, falso e depistaggio, ha visto modificare la sua misura cautelare. Dopo il provvedimento del Tribunale del Riesame milanese, che ha annullato alcuni arresti nel medesimo caso, il giudice per le indagini preliminari ha revocato il divieto di dimora per Oggioni, sostituendolo con un interdittivo. Il processo riflette tensioni sulle strategie cautelari applicate agli indagati con ruoli simili nella Commissione per il paesaggio.

Provvedimenti cautelari nel contesto dell’indagine milanese sulla Commissione per il paesaggio

L’inchiesta sulla presunta corruzione all’interno della Commissione per il paesaggio di Milano ha portato a una serie di arresti e misure restrittive. Oggioni, all’epoca vicepresidente della commissione, era stato sottoposto a divieto di dimora in città dopo l’arresto. Il gip Mattia Fiorentini, che aveva firmato gli arresti, compreso quello di Giuseppe Marinoni – presidente della stessa commissione – si è trovato costretto a confrontarsi con le decisioni del Tribunale del Riesame.

Quest’ultimo ha annullato i provvedimenti cautelari a carico di Marinoni, e con questo precedente il gip si è visto costretto a ricalibrare le misure anche per Oggioni.

Le decisioni del Riesame, definite dal gip come “non condivisibili”, impongono un’applicazione uniforme delle misure per i due soggetti, data la loro posizione e responsabilità all’interno della commissione. Il giudice sottolinea il rischio di reiterazione del reato, che non dipende solo dalla carica formale ma anche dalla possibilità che l’ex pubblico ufficiale possa agire attraverso terzi. Questo elemento mantiene vivo il bisogno di una misura cautelare, rischiando comunque di ledere i principi di proporzionalità nel diritto penale.

Il gip revoca il divieto di dimora e applica la sospensione dall’esercizio di pubblici uffici

Il gip Fiorentini ha revocato la misura coercitiva del divieto di dimora a Milano nei confronti di Giovanni Oggioni. La decisione arriva a seguito di una richiesta della difesa e delle indicazioni del Tribunale del Riesame che hanno modificato la valutazione del rischio e della misura applicabile. Al posto del divieto di dimora, è stata disposta l’interdizione dalla carica pubblica e un divieto temporaneo di esercitare alcune attività professionali per un periodo di un anno.

L’azione cautelare viene quindi indirizzata più sul versante delle sanzioni interdittive, che limitano l’attività legata a incarichi pubblici o professionali, piuttosto che su limitazioni della libertà personale. Gli avvocati difensori, Corrado Limentani e Francesco Moramarco, hanno ottenuto un alleggerimento significativo per Oggioni, che tuttavia resta coinvolto in una vicenda complessa dove il giudice vede ancora la presenza di rischi.

Valutazioni Del Giudice Sulle Esigenze Cautelari e rischi di reiterazione del reato

Il giudice per le indagini preliminari attribuisce grande rilievo al rischio che Oggioni possa ripetere comportamenti illeciti anche se non più in posizione ufficiale. Questo pericolo non si basa sulla carica formale ma su una possibile influenza o capacità di condizionamento attraverso intermediari. La decisione del Riesame, per quanto criticata dal gip, segna il confine entro cui il tribunale si muove, limitando le misure coercitive dirette.

Nel testo del provvedimento si insiste sull’esigenza di un regime cautelare che, nonostante la riduzione da misure più restrittive a provvedimenti interdittivi, preservi la prevenzione di ulteriori illeciti. La scelta del gip indica così una linea di moderazione, adottando sanzioni meno invasive, ma non rinunciando a misure che impediscano una possibile nuova attività criminale.

Le implicazioni del provvedimento si riflettono sul delicato equilibrio fra tutela delle libertà individuali e salvaguardia dell’ordine pubblico in un procedimento che coinvolge figure di rilievo nell’amministrazione cittadina di Milano.