Il 1° settembre rappresenta una data significativa per molte comunità cristiane, che in questa giornata dedicano l’attenzione a Dio come Creatore e al rapporto con il creato. La Giornata mondiale di preghiera per il creato si è radicata negli ultimi dieci anni, soprattutto dopo l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Tra le realtà più sensibili a questa celebrazione c’è la Chiesa filippina, dove il legame tra fede e tutela ambientale risponde a sfide concrete come il cambiamento climatico e le calamità naturali. Monsignor Gerardo Alminaza, vescovo di San Carlos, da tempo richiama l’urgenza di riconciliarsi con la natura danneggiata, ponendo il Giorno della Creazione come occasione di riflessione e impegno.
L’origine e la diffusione del giorno della creazione nella Chiesa Cattolica e ortodossa
La giornata dedicata alla Creazione ha radici antiche soprattutto nella tradizione ortodossa. Il 1° settembre segna infatti l’inizio dell’anno liturgico in quella Chiesa e da tempo vi si svolgono preghiere dedicate al creato. Nel 1989 i cristiani ortodossi hanno invitato tutte le comunità cristiane a unirsi in questa giornata di preghiera, un appello che è riaffiorato nel 2015 durante la presentazione dell’enciclica Laudato Si’ in Vaticano.
In quella occasione, tra relatori e giornalisti, monsignor John Zizioulas, vescovo ortodosso di Pergamo, ha sottolineato l’importanza del 1° settembre come momento ecumenico per pregare e riflettere sul creato. La proposta è stata accolta da Papa Francesco, che un mese dopo ha stabilito ufficialmente la giornata come evento mondiale nella Chiesa cattolica. Questo riconoscimento ha contribuito a diffondere l’evento in molte altre realtà cristiane, portando a un maggiore impegno comune verso la cura del pianeta.
Sebbene per gran parte dei cattolici la celebrazione fosse una novità recente, in Filippine si coltiva da tempo l’attenzione per questa ricorrenza e il legame tra fede e ambiente.
La Filippine e il percorso precedente del giorno della creazione nella pastorale locale
Prima della proclamazione vaticana del 2015, le Filippine avevano già sviluppato una sensibilità verso questa giornata. Nel 2003, la Conferenza episcopale filippina, sotto la presidenza dell’allora arcivescovo Orlando Quevedo, diffuse una lettera pastorale che invitava i fedeli a riconoscere il valore del 1° settembre come festa della Creazione. Quevedo definiva quel giorno un’occasione per apprezzare il creato come dono di Dio e per stimolare la cura verso la terra.
Nel panorama filippino, questa celebrazione assume un significato particolare data la vulnerabilità del territorio agli eventi climatici estremi. Gli uragani e altre calamità si sono moltiplicati negli ultimi decenni, provocando danni soprattutto alle comunità più povere. Il richiamo alla riconciliazione con la natura si traduce quindi in un vero imperativo pastorale per chi vive in un contesto frequentemente messo alla prova dagli effetti del cambiamento climatico.
La Giornata mondiale di preghiera per il creato rappresenta dunque, per le comunità filippine, un momento per coltivare una nuova relazione con il mondo naturale, superando quella rottura che ha portato al degrado ambientale.
La dimensione teologica e liturgica del giorno della creazione
Il Giorno della Creazione non è soltanto una ricorrenza di carattere sociale o ecologico, ma ha profonde radici teologiche. La celebrazione affonda la sua origine in un simbolismo antico, risalente almeno al V secolo nella liturgia ortodossa, che riconosce in questo giorno la creazione di cielo e terra da parte di Dio.
Questo aspetto mette in luce un grande mistero di fede: la connessione tra creazione e redenzione. Papa Benedetto XVI aveva sottolineato come “rinnovare la dottrina della Creazione e considerare la sua inseparabilità dalla Redenzione fosse essenziale per la teologia contemporanea.” Al centro di questo legame sta Cristo, il quale, come afferma il Credo, è l’autore di tutte le cose.
Il 2025 acquisisce un ulteriore rilievo grazie all’anniversario dei 1700 anni dal Concilio di Nicea, che affermò la divinità di Cristo. In tale contesto, il Giorno della Creazione invita a riflettere più intensamente sul fatto che ogni cosa è stata creata per mezzo di Cristo. Questo rende ancora più ricca la celebrazione e ne allarga il significato, integrando fede, storia e ambiente in un’unica prospettiva liturgica.
La nuova messa e l’impegno pastorale delle Filippine per il 2025
Per il 2025 la Santa Sede ha introdotto un formulario liturgico ad hoc, la Missa pro custodia creationis, che permette di celebrare il Giorno della Creazione con testi specifici, dedicati alla cura del creato. Questo passo segna un momento importante per la diffusione della festa, favorendo una celebrazione più consapevole e centrata sul rapporto con Dio e con la natura.
La conferenza episcopale filippina ha risposto a questa novità invitando tutte le parrocchie del Paese a partecipare con maggiore entusiasmo a questa ricorrenza. Intorno alla mensa eucaristica i fedeli saranno guidati a lodare la terra e le sue creature, ricordando che tutte le cose sono state create per mezzo di Cristo e in vista di lui.
L’esperienza filippina si pone come esempio concreto di un impegno pastorale che accompagna la preghiera con una crescente attenzione verso le sfide ambientali. La giornata diventa così un’occasione per pregare insieme, ma anche per consolidare un cammino ecumenico che coinvolga diverse Chiese cristiane nella custodia del creato.
In questo modo la Giornata mondiale di preghiera per il creato si conferma uno spazio di dialogo e speranza, capace di richiamare quanti, nel Sud come nel Nord del mondo, sentono il bisogno di un rapporto rinnovato con la terra e con Dio.