Il festival delle città del medioevo a l'aquila apre la rassegna 2025 con oscar farinetti e focus sul cibo

Il festival delle città del medioevo a l’aquila apre la rassegna 2025 con oscar farinetti e focus sul cibo

Il festival delle città del medioevo a l’Aquila esplora il legame tra cibo e società medievale, con interventi di Oscar Farinetti, Duccio Balestracci e Edoardo Alesse per valorizzare identità e tradizioni locali.
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Il Festival delle città del Medioevo a L’Aquila, giunto alla terza edizione, esplora il legame tra cibo e contesti urbani medievali, unendo storia, cultura e identità locale attraverso dibattiti con esperti come Oscar Farinetti. - Gaeta.it

Il festival delle città del medioevo a l’aquila si è aperto con una nuova edizione dedicata al legame tra alimentazione e contesti urbani medievali. L’evento, arrivato al terzo anno, ha richiamato studiosi e personalità del mondo culturale e imprenditoriale per approfondire un tema tanto antico quanto attuale. Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e protagonista dell’inaugurazione, ha guidato il pubblico attraverso una riflessione sul cibo come pilastro della civiltà.

L’avvio della rassegna con un evento ricco di tradizioni e dialoghi

La cerimonia di apertura del festival ha visto una partecipazione numerosa nella città de l’aquila, capoluogo abruzzese. Sul palco è salito subito il gruppo degli sbandieratori, a sottolineare il richiamo alle radici storiche e alle cerimonie medievali. Quel gesto ha dato il via al dialogo che ha contraddistinto questa prima giornata, in cui storia e contemporaneità si sono miscelate.

Confronto tra personalità diverse

Il confronto tra oscar farinetti, l’esperto medievalista duccio balestracci e il giornalista mario prignano ha rappresentato un tentativo di raccontare il medioevo attraverso linguaggi diversi. Farinetti, noto per i suoi interventi diretti e originali, ha dialogato con il professor Balestracci, autorità riconosciuta nel campo degli studi medievali, mentre Prignano ha guidato la discussione mantenendo il filo narrativo chiaro e vivo per il pubblico presente. L’evento ha avuto così l’obiettivo di evitare ricostruzioni stereotipate e di mettere in luce aspetti poco conosciuti, o poco raccontati, di quel periodo storico, arricchendo la conoscenza di chi ha assistito.

Il ruolo culturale e sociale del cibo secondo l’università dell’aquila

Il rettore dell’università dell’aquila, edoardo alesse, ha sottolineato la portata sociale e culturale del tema scelto per questa terza edizione. La sua dichiarazione ha posto l’accento sulla capacità del cibo di unire esperti e cittadini in una discussione partecipata. Alesse ha ribadito la volontà di integrare la riflessione storica con la consapevolezza delle radici territoriali.

Un’occasione di identità e continuità

Per il rettore, il festival è un’occasione in cui la comunità aquilana può riconoscersi nelle storie raccontate, rinnovando il senso di identità e di legame con la propria città. La continuità della manifestazione è stata vista come segno di stabilità e di interesse radicato nel tessuto locale, con l’idea che queste iniziative culturali possano ritornare negli anni successivi, consolidandosi come appuntamenti fissi nel calendario cittadino.

Il punto di vista di farinetti sul cibo come fondamento della civiltà

Oscar Farinetti, durante l’intervento inaugurale, ha scelto di mettere in primo piano il cibo non solo come elemento storico ma come chiave per capire l’evoluzione della civiltà umana. La sua affermazione punta a ribaltare l’idea comune che vede il cibo come un semplice bisogno nutrizionale.

Secondo Farinetti, mangiare rappresenta la prima funzione dell’essere umano accanto a dormire e riprodursi; senza questi tre elementi, la civiltà non potrebbe esistere. Questo ragionamento richiama il ruolo centrale che il cibo ha anche nella cultura e nella società, influenzando tradizioni, economia e rapporti sociali. Farinetti ha così evidenziato come il rapporto con il cibo nel medioevo contenga una storia che si riflette ancora oggi nelle abitudini e nel senso di appartenenza delle comunità.

Un tema che collega passato e presente

Proprio per questo motivo il festival ha scelto di dedicare l’edizione 2025 a questo tema, che collega passato e presente. In un contesto come quello de l’aquila, che conserva tracce storiche importanti, questa riflessione assume un valore aggiunto per chi vive e frequenta la città, offrendo spunti nuovi per guardare alle proprie origini con attenzione diversa.

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