Il festival della restanza e della tornanza a colli del tronto chiude con una grande partecipazione

Il festival della restanza e della tornanza a colli del tronto chiude con una grande partecipazione

Il festival della restanza e della tornanza a Colli del Tronto coinvolge istituzioni, cittadini e giovani per valorizzare le aree interne italiane, promuovendo sviluppo sostenibile e rigenerazione sociale nell’Appennino.
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Il festival della restanza e della tornanza a Colli del Tronto ha promosso il valore delle aree interne italiane, con dibattiti, laboratori e interventi istituzionali, sottolineando l’importanza di investire su questi territori per favorire la vita e lo sviluppo delle comunità locali. - Gaeta.it

Il festival della restanza e della tornanza ha animato il borgo di colli del tronto, in provincia di ascoli piceno, con una giornata ricca di eventi che hanno coinvolto centinaia di persone. La manifestazione si è concentrata sul futuro delle aree interne italiane, mettendo in luce esperienze di chi ha scelto di restare o tornare a vivere in questi territori. Tra dibattiti, laboratori e interventi istituzionali, il festival ha rafforzato l’attenzione su un tema cruciale per le regioni collinari e montane.

La partecipazione del presidente della regione marche e il valore delle aree interne

Francesco Acquaroli, presidente della regione marche, è intervenuto al festival sottolineando l’importanza di iniziative come questa per riportare all’attenzione pubblica le aree interne. Ha ricordato come le marche siano caratterizzate da un ampio territorio collinare e montano, zone spesso considerate marginali ma che invece rappresentano una risorsa vitale per la regione. Acquaroli ha puntato l’accento sulla necessità di superare l’idea che queste zone siano un peso da compensare, invitando a investirci in servizi, infrastrutture e opportunità per favorire la scelta delle persone di rimanere o tornare a vivere lì.

Un messaggio chiaro per le aree interne

Il messaggio del presidente è chiaro: le aree interne non devono essere viste come un problema da risolvere, ma come una ricchezza su cui costruire il futuro. La politica, a suo avviso, deve adottare una visione che non pensi solo a interventi temporanei, ma a un progetto di sviluppo duraturo, capace di mantenere vivi piccoli borghi e comunità. Questo cambiamento di prospettiva emerge come centrale nel dibattito pubblico e nel lavoro degli amministratori regionali.

Eventi e momenti chiave della seconda giornata del festival

La seconda giornata del festival ha offerto un programma variegato articolato in panel tematici, laboratori esperienziali e momenti artistici. Questi incontri hanno creato un confronto aperto e partecipato tra generazioni diverse, dando spazio a testimonianze dirette di chi ha vissuto esperienze di restanza, la scelta cioè di restare nelle aree interne, e di tornanza, il ritorno dopo un periodo trascorso lontano.

Gli incontri hanno coinvolto amministratori locali, giovani, imprenditori, e cittadini che hanno condiviso storie di rigenerazione sociale e culturale. Il festival è diventato un luogo dove discutere dell’abitare le aree interne in modo nuovo, con idee concrete per affrontare sfide come la carenza di servizi principali e la necessità di sviluppare reti sociali e lavorative locali.

Performance artistiche e partecipazione del pubblico

Performance artistiche hanno accompagnato la giornata, contribuendo a creare un’atmosfera che unisce riflessione e creatività. La presenza numerosa del pubblico ha mostrato quanto il tema delle aree interne sia sentito e apprezzato, segnale del crescente interesse per un modello di vita più legato al territorio e alle sue risorse.

Il festival come spazio di confronto e promozione delle aree interne dell’appennino

Questa edizione del festival si conferma uno degli appuntamenti principali in italia dedicati alla valorizzazione delle aree interne, legate soprattutto all’appennino. Da anni il tema del bosco, del paesaggio, della cultura e delle comunità in questi territori trova nel festival un momento di confronto nazionale. Il dialogo crea una rete tra cittadini, istituzioni e operatori che lavorano alla rinascita della montagna e delle zone collinari, spesso trascurate nella pianificazione urbana e nelle politiche nazionali.

L’evento permette di mettere in luce esperienze di successo e modelli di sviluppo sostenibile. Tra queste, progetti di rigenerazione sociale che riguardano la creazione di servizi di prossimità, l’inserimento di attività produttive artigianali e innovative, e la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale. Il festival fa emergere così la complessità e la ricchezza delle aree interne, legando il futuro di questi luoghi a un progetto partecipato che coinvolge tutta la società.

Il ruolo delle nuove generazioni

Significativo anche il contributo delle nuove generazioni che popolano il festival con idee fresche e stimoli per mantenere vivi piccoli centri lontani dai grandi centri urbani. Il dialogo intergenerazionale conferma come il fenomeno della restanza e della tornanza segua dinamiche che attraversano tutti i livelli sociali e culturali.

Il festival si conclude con un messaggio di apertura verso un modello di sviluppo territoriale che mette al centro la qualità della vita e il legame con il territorio, in particolare nelle aree interne che rappresentano una parte importante del paese.

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