Il festival celiakè si prepara a debuttare a Roma per la prima volta, proponendo un evento con degustazioni, momenti di cultura, musica e informazione dedicati alla dieta senza glutine. Tra i protagonisti c’è Pasta in Corso, noto ristorante romano che ha creato un’intera proposta gluten free, sviluppata con rigore e attenzione alla sicurezza. L’appuntamento si svolgerà dal 16 al 18 maggio 2025 nel borgo Boncompagni Ludovisi, offrendo a celiaci e non un’esperienza completa attorno al tema “gluten free”.
Un evento che unisce gusto, cultura e informazione attorno al gluten free
Celiakè si presenta come il primo festival itinerante dedicato al gluten free che parte proprio da Roma. L’evento si articola in tre giorni pieni di attività rivolte a un pubblico ampio: degustazioni di piatti senza glutine, showcooking con chef specializzati, stand espositivi e persino aree pic-nic. Non mancheranno momenti di confronto con esperti del settore medico e scientifico per approfondire la celiachia e le altre forme di intolleranza al glutine. Accanto al cibo, sarà spazio anche per la musica e l’arte, con eventi pensati per tutte le età, dai bambini agli adulti.
L’organizzazione è curata da Live Production con il supporto di sponsor che si sono dimostrati particolarmente attenti al tema. Tra questi svetta Pasta in Corso, ristorante romano con tre sedi ben note per la cucina tradizionale, che ha sviluppato un’intera linea gluten free, assicurando la qualità tipica della tradizione romana anche a chi deve evitare il glutine.
Leggi anche:
Pasta in corso: la trasformazione di un ristorante tradizionale in un punto di riferimento gluten free a roma
Pasta in Corso ha tre locali in città, al Pantheon, in via della Maddalena e a corso Vittorio Emanuele II. Fondato da Marco Del Bianco, il ristorante ha deciso nel 2020-2021 di dotarsi di un menu completamente senza glutine. La scelta è nata dall’aumento delle richieste di clienti celiaci e da una maggiore consapevolezza della celiachia sia a livello diagnostico che sociale. Marco Del Bianco ha spiegato che “l’obiettivo era offrire non solo un’alternativa, ma la stessa esperienza dei piatti tradizionali, senza compromessi sul gusto o sulla qualità.”
Per realizzare questo progetto, Pasta in Corso ha creato cucine separate dedicate esclusivamente alla preparazione di alimenti gluten free, con attenzione a ogni dettaglio come la cottura, la conservazione e il trasporto degli ingredienti. La selezione delle materie prime avviene solo con prodotti certificati dal registro nazionale senza glutine del Ministero della Salute. Il personale è costantemente formato per evitare contaminazioni e per gestire al meglio il servizio in sala. Grazie a queste scelte, Pasta in Corso ha ricevuto il bollino AIC, riconoscimento che testimonia il rispetto di standard rigorosi.
L’aumento delle diagnosi di celiachia e l’impatto sulle richieste dei locali gluten free
Negli ultimi anni la celiachia è diventata un tema più noto e diagnosticato, con circa 600.000 celiaci stimati in Italia. Tra il 2020 e il 2023, secondo dati del Ministero della Salute, le diagnosi sono cresciute del 20%. Questo fenomeno si riflette nelle abitudini alimentari dei consumatori e nelle richieste che arrivano ai ristoranti.
Da quando Pasta in Corso ha introdotto il menu gluten free, il 25-30% dei clienti chiede attivamente piatti senza glutine. Esistono gruppi che scelgono il locale proprio per la garanzia offerta, come aziende con dipendenti celiaci o eventi familiari in cui almeno un invitato ha la malattia. L’impegno nel seguire le norme di sicurezza e la formazione del personale hanno aumentato la fiducia nel ristorante. Oggi il gluten free a Pasta in Corso non è più una novità ma una parte strutturata dell’offerta, che rende possibile a tutti gustare piatti romani tradizionali senza preoccupazioni.
Qualità e varietà dei piatti gluten free: sfide e risultati raggiunti da pasta in corso
Uno dei problemi più sentiti da chi soffre di celiachia è la difficoltà di trovare cibi senza glutine che siano buoni e vari come quelli tradizionali. A Pasta in Corso questa sfida è stata superata investendo su ingredienti studiati appositamente e su ricette adattate con cura. Il risultato è che il menu gluten free replica fedelmente il gusto e la consistenza dei piatti romani classici.
Tra i prodotti più apprezzati ci sono i supplì, i tiramisù e il pane, tutti realizzati artigianalmente senza glutine. Il team di cucina ha risolto problemi iniziali, come la rottura della pasta o la consistenza del pane, con tecniche raffinate e miscugli di farine selezionati. Gli ospiti spesso non riescono a distinguere tra le versioni con o senza glutine. Così, la dieta gluten free non limita più la scelta o il piacere di un pasto, ma diventa un’opzione alla pari.
Le procedure rigorose dietro al servizio di ristorazione gluten free di pasta in corso
Gestire una cucina gluten free richiede più che sostituire gli ingredienti. Serve organizzare l’intera catena, dal magazzino al piatto, in modo da evitare qualunque contaminazione. Pasta in Corso ha adottato due cucine separate per preparare i piatti tradizionali e quelli senza glutine. Anche i forni e gli oli per friggere sono dedicati, così da mantenere la purezza degli alimenti.
Gli alimenti senza glutine arrivano da fornitori certificati, sono conservati a parte e raccontati chiaramente nel menu. Questo è accompagnato da un personale preparato che conosce alla perfezione le norme per il servizio ai celiaci. Piatti, modalità di impiattamento e segnalazione nel menu sono studiati per garantire al cliente trasparenza e sicurezza. L’adozione del bollino AIC conferma questi standard. Per riconoscere un locale affidabile, il cliente deve informarsi su questi dettagli e fidarsi di certificazioni e recensioni documentate.
Il sostegno di pasta in corso al festival celiakè come messaggio sociale e culturale
Pasta in Corso ha scelto di essere sponsor principale di celiakè perché considera la celiachia un tema che va oltre l’alimentazione. Mangiare senza glutine spesso isolava chi ne soffriva dalle occasioni di socialità. In un paese dove il cibo è fulcro di incontro e condivisione, questa esclusione rischiava di diventare un problema sociale.
L’adesione a celiakè sottolinea che la diversità alimentare non deve ridurre la partecipazione alla vita collettiva. Marco Del Bianco ha ribadito che “il cibo è un diritto e l’accesso a proposte sane e gustose senza glutine va garantito.” Sostenere iniziative come il festival significa dare voce e visibilità a una comunità che chiede rispetto e inclusione. In questo modo, la cucina senza glutine si afferma come parte concreta della cultura e dell’offerta gastronomica italiana.