La vicenda legata a Jeffrey Epstein, finanziere accusato di abusi sessuali e traffico di minori, torna a emergere nello scenario politico statunitense. Un recente rapporto del Wall Street Journal segnala che il dipartimento di giustizia avrebbe informato Donald Trump sulla presenza del suo nome in documenti riservati relativi a Epstein. Questa notizia ha provocato reazioni contrastanti e ora coinvolge anche la commissione di vigilanza della camera dei rappresentanti, pronta a interrogare nuove figure chiave del caso.
Cosa è stato comunicato a trump durante il briefing
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, a maggio 2025 il dipartimento di giustizia avrebbe organizzato un briefing riservato alla Casa Bianca. In quell’occasione, Pam Bondi, ministra della giustizia, avrebbe comunicato a Donald Trump che il suo nome era presente in più documenti riguardanti Jeffrey Epstein. Questi documenti, raccolti tra indagini e indagini preliminari, contenevano dettagli delicati relativi alle accuse contro il finanziere.
L’avviso includeva anche la decisione di non diffondere ulteriori file pubblici a causa della presenza di materiale pedopornografico e dati sensibili relativi a vittime minorenni. Questa scelta mirava a proteggere la privacy e la sicurezza di persone coinvolte nella vicenda. Trump, secondo fonti includ quelle riportate dal giornale, avrebbe accettato la decisione di riservatezza. Tuttavia, successivamente ha negato di aver ricevuto tale informazione, decreto che ha polarizzato opinioni e confermato la tensione attorno al dossier Epstein.
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Posizione ufficiale della casa bianca
La Casa Bianca ha definito quanto pubblicato dal Wall Street Journal come una notizia falsa, rigettando la versione secondo cui Trump sarebbe stato informato riguardo ai file legati a Epstein. Il portavoce della casa bianca ha sottolineato che nessuna comunicazione ufficiale sarebbe stata fatta al presidente su questo tema, cercando così di contenere gli effetti mediatici e politici scatenati dall’articolo.
Questa posizione ha contribuito a intensificare lo scontro interno al partito repubblicano, già provato da divisioni e schermaglie politiche. La questione Epstein riapre ferite e pone nuovamente sotto i riflettori l’ex presidente e il suo passato, alimentando dibattiti serrati su ciò che è stato noto pubblicamente e ciò che è rimasto nascosto dietro le quinte.
La convocazione di ghislaine maxwell da parte della camera
Parallelamente alle polemiche sui documenti e alla discussione pubblica, la commissione di vigilanza della camera dei rappresentanti ha ufficializzato la convocazione di Ghislaine Maxwell, ex collaboratrice di Jeffrey Epstein, per una deposizione. L’audizione è fissata per l’11 agosto 2025, a Washington.
Maxwell è considerata una figura centrale nell’organizzazione e nel mantenimento della rete di Epstein. La sua testimonianza potrebbe fornire elementi chiave su molteplici aspetti ancora oscuri del caso. La commissione mira a chiarire il funzionamento delle attività di Epstein e a valutare eventuali connivenze esterne, sia politiche sia economiche.
Questa mossa testimonia l’interesse del legislativo nel verificare informazioni e responsabilità, estendendo l’indagine ben oltre i documenti già noti, per accertare dinamiche più profonde e coinvolgimenti di personaggi influenti. La deposizione arriva in un momento sensibile, in piena campagna elettorale americana, e può incidere sul clima politico per i mesi successivi.