Il parco di via Cigna a Torino ha perso la sua funzione di spazio verde e aggregazione per trasformarsi in uno dei punti più critici della città. Da anni questa area si è imposta come luogo di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, con interventi continui dei servizi di emergenza per soccorrere persone in overdose. La situazione ha suscitato proteste e richieste di intervento da parte di residenti e politici, senza però ottenere risultati tangibili finora.
Un parco abbandonato alla criminalità e alla droga
Il parco di via Cigna non è più semplicemente un giardino pubblico. Ormai da anni, è diventato un punto di ritrovo per tossicodipendenti che consumano droga all’aperto, spesso abbandonati a loro stessi su panchine o campi erbosi. Il commercio di sostanze stupefacenti si svolge alla luce del sole, senza timore di azioni di contrasto efficaci. Lo spazio è ormai percepito come una zona franca, dove pusher e gruppi criminali agiscono con impunità.
Gli interventi delle ambulanze si ripetono con frequenza giornaliera per soccorrere persone finite in coma etilico o in overdose, molte delle quali vengono trasportate d’urgenza in ospedale. Questa emergenza sanitaria è diventata una consuetudine. I soccorsi, pur pronti ad accorrere, non riescono a incidere sulle cause profonde del fenomeno. Al parco il degrado fisico è accompagnato da quello sociale, visibile negli abbandoni di rifiuti, nelle condizioni di insicurezza e nel crescente senso di paura tra chi abita o passa nelle vicinanze.
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La denuncia dei cittadini e le polemiche politiche
Da tempo residenti e comitati di quartiere hanno segnalato il peggioramento della situazione. Le lamentele riguardano la crescita della criminalità, il timore di uscire di casa soprattutto nelle ore serali, e la perdita di vivibilità di tutto il quartiere. L’appello arriva anche dai rappresentanti politici, con esponenti di Fratelli d’Italia che hanno chiesto pubblicamente interventi e spiegazioni all’amministrazione comunale.
Questa assenza di risposta efficace ha alimentato polemiche sull’atteggiamento del Comune, accusato di tollerare un problema che appare confinato in una zona specifica, lontana dagli occhi più privilegiati della città. I residenti denunciano una sorta di rimozione collettiva da parte delle istituzioni, che lasciano via Cigna abbandonata senza piani concreti di bonifica e controllo. La domanda che resta aperta è perché, fino a oggi, nessuna misura significativa abbia ridotto il degrado e l’illegalità presente nel parco.
Il fallimento del controllo e la necessità di interventi concreti
Oggi via Cigna rappresenta un simbolo di mancato controllo e abbandono delle aree urbane da parte delle autorità. Nelle giornate qualsiasi passante può assistere a spaccio in pieno giorno, il contatto diretto con pusher senza alcuna remora. La presenza delle forze dell’ordine è sporadica, senza una strategia di presidio costante che possa interrompere questo circuito.
Situazioni di degrado come corpi stesi a terra, siringhe usate, rifiuti sparsi, sono elementi quotidiani che mostrano la fragilità del tessuto urbano e sociale attorno al parco. È inaccettabile che in un’area pubblica si verifichino tali condizioni senza che lo Stato riesca a garantire sicurezza e tutela ai cittadini. La mancanza di interventi urgenti alimenta un clima di paura e isolamento per chi vive nelle vicinanze.
Proposte per una rinascita del parco e sicurezza urbana
Il dibattito pubblico sul futuro di via Cigna si concentra sulla necessità di interventi concreti: sgomberi mirati contro gli spacciatori, aumento dei controlli, ma anche progetti di riqualificazione dell’area e coinvolgimento della comunità locale. Solo un approccio integrato potrà restituire un ambiente sicuro e vivibile.
Oggi la situazione richiede un impegno serio da parte delle istituzioni per rimarginare una ferita aperta nel tessuto urbano di Torino. La gestione passiva di questo spazio rischia di rafforzare, giorno dopo giorno, la condizione di illegalità che domina il parco. Senza azioni rapide, la sostanza e le persone che soffrono nel parco di via cigna resteranno il segnale evidente di un problema che la città non sta affrontando.