La ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato un decreto che regola l’accesso ai servizi di diritto allo studio universitario per gli studenti iscritti al nuovo semestre aperto previsto dalla riforma dei corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria. Il provvedimento ha ottenuto il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni. Questo intervento punta a sostenere in modo concreto gli studenti, soprattutto quelli provenienti da famiglie a basso reddito, che partecipano a questa fase intermedia prima dell’immatricolazione definitiva ai corsi.
Innovazioni nella normativa per il semestre aperto
Il decreto mira a garantire ai partecipanti al semestre aperto i benefici già previsti dall’ordinamento per chi usufruisce del diritto allo studio. In particolare, chi frequenterà questo periodo formativo potrà accedere a servizi come l’alloggio in residenze universitarie e la ristorazione a prezzi calmierati nelle mense e punti convenzionati. Per usufruire di tali agevolazioni, sarà necessario che almeno il 51% delle attività formative si svolgano in presenza, un requisito che assicura l’effettiva partecipazione diretta dello studente alle lezioni e alle esercitazioni. Questa condizione riconosce l’importanza della didattica frontale per garantire la qualità della formazione nel campo medico.
La normativa include inoltre un’attenzione speciale agli studenti provenienti da famiglie con redditi più bassi, seguendo i criteri Isee e Ispe già in vigore, per mantenere una coerenza con i parametri di merito e condizioni economiche. I servizi agevolati comprendono non solo l’alloggio e la ristorazione, ma anche la possibilità di ottenere altre borse di studio e sostegni finanziari previsti dalle disposizioni Dsu, nel rispetto di soglie e requisiti economici e formativi.
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Modalità di pagamento e tempistiche per la tassa regionale
La tassa regionale per il diritto allo studio universitario non sarà richiesta al momento dell’iscrizione al semestre aperto. Gli studenti saranno tenuti a versarla solo al momento dell’immatricolazione, che coincide con l’inizio del secondo semestre. Questa scelta evita di gravare economicamente sugli studenti durante la fase iniziale, favorendo un accesso più inclusivo e meno vincolante alle nuove misure del percorso formativo.
Non mancano agevolazioni per studenti privi di mezzi economici ma con meriti formativi riconosciuti, che continueranno a beneficiare delle riduzioni o esenzioni secondo le normative vigenti. A partire dall’immatricolazione, si aprirà la possibilità di candidarsi per l’intera gamma di servizi Dsu, che include l’alloggio e la ristorazione a tariffe agevolate, oltre alla borsa di studio per tutto l’anno accademico, comprensiva anche del semestre aperto.
La prima erogazione della rata della borsa di studio è prevista indicativamente da marzo 2026, in linea con le modalità utilizzate in alcune regioni negli anni scorsi. Le tempistiche riflettono un’organizzazione pensata per non creare disparità tra gli studenti che entrano nelle varie fasi del percorso universitario.
Borsa di studio maggiorata e contratto d’alloggio flessibile
Un punto importante della riforma riguarda la lunghezza dei contratti di alloggio e l’erogazione della borsa di studio correlata. Gli studenti iscritti al semestre aperto potranno beneficiare di un’assegnazione maggiorata anche nel caso di contratti di alloggio inferiori a 10 mesi, purché durino almeno 3 mesi. Questo implica un vantaggio economico significativo rispetto ai contratti brevi tradizionali, inequivalente ad altri studenti fuori da questa categoria.
L’accesso ai benefici Dsu, compresa la borsa di studio e le agevolazioni alloggiative, si basa sugli stessi parametri economici e di merito validi per tutti gli studenti universitari. Questi criteri assicurano equità e trasparenza nelle assegnazioni. La normativa prevede anche la possibilità per le regioni di riservare quote dedicate all’interno dei bandi per il diritto allo studio. Tale misura potrà facilitare l’accesso ai servizi per i partecipanti al semestre aperto, incrementando le opportunità di ottenere borse e alloggi.
Collaborazione tra ministero e regioni per il diritto allo studio
Il ministero dell’università ha intrapreso un dialogo continuo con le regioni per garantire che la riforma venga applicata correttamente, nel rispetto delle competenze territoriali riguardo al diritto allo studio universitario. Questa sinergia punta a evitare discrepanze tra territori, evitando gap nelle prestazioni dei servizi agli studenti.
Anna Maria Bernini ha sottolineato come la riforma rappresenti “un passo significativo verso un accesso più umano e sostenibile ai corsi medici”. L’obiettivo è assicurare un sostegno concreto a chi ha talento ma difficoltà economiche, aiutando così a formare i professionisti sanitari necessari al paese.
Il decreto apre nuove prospettive per gli studenti che stanno affrontando la riforma dell’ammissione a medicine e corsi affini. Prevede un sistema di incentivi e agevolazioni pensato per favorirne la formazione, mettendo al centro l’equità e la trasparenza. Le modalità e i dettagli della sua attuazione saranno monitorati nei prossimi mesi, per garantire che le risorse arrivate sull’università rispondano alle esigenze reali dei giovani aspiranti medici e odontoiatri.