Antigua e Barbuda, l’incantevole isola caraibica, ha ufficialmente abbandonato la lista nera delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali dell’Unione Europea. Questa decisione, presa dal Consiglio dell’Unione Europea, segna un passo significativo per l’immagine fiscale del paese, che era stato inserito in questa lista nel 2023 a causa di questioni relative alla trasparenza e alla cooperazione nella raccolta di informazioni fiscali su richiesta. Con questa rimozione, ora Antigua e Barbuda si proietta verso una maggiore integrazione nei circuiti economici internazionali.
Le giurisdizioni ancora sotto osservazione
Il Consiglio dell’Unione Europea, sebbene abbia escluso Antigua e Barbuda dalla sua lista di giurisdizioni fiscali problematiche, mantiene ancora sotto scrutinio undici altre giurisdizioni per la loro mancanza di cooperazione in ambito fiscale. Tra queste figurano Samoa americane, Anguilla, Fiji, Guam, Palau, Panama, Russia, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu. Il Consiglio ha espresso rammarico per il comportamento di queste regioni, sottolineando l’urgenza di migliorare il proprio quadro normativo per garantire una maggiore trasparenza fiscale.
In questo contesto, il lavoro del Consiglio si concentra sulla promozione di cooperazioni internazionali che possono contrastare le pratiche fiscali dannose e incoraggiare la conformità alle normative fiscali internazionali. Le giurisdizioni incluse nella lista hanno tempo per dimostrare progressi tangibili e per implementare riforme legislative atte a soddisfare i requisiti fissati dall’Unione Europea e dal Forum globale dell’OCSE.
Il percorso di Antigua e Barbuda verso l’uscita dalla lista
Antigua e Barbuda era stata inserita nella lista Ue dei paradisi fiscali nell’ottobre 2023 in seguito a un report negativo da parte del Forum globale dell’OCSE, che evidenziava lacune nella cooperazione fiscale del paese. Questo inserimento ha messo a dura prova la reputazione economica di Antigua e Barbuda, attirando critiche e isolando la nazione in ambito finanziario.
Negli ultimi mesi, il governo di Antigua e Barbuda ha intrapreso un percorso di riforme strutturali, apportando modifiche significative alle proprie norme fiscali e migliorando la propria politica di scambio di informazioni. Dopo tali modifiche, il Forum globale ha deciso di avviare un’ulteriore revisione del sistema fiscale dell’isola. Tuttavia, ulteriori progressi sono ancora attesi e il paese sarà oggetto di un’ attenta osservazione per garantire il mantenimento dei nuovi standard di compliance.
Il governo locale ha manifestato ottimismo per il futuro, esprimendo la ferma intenzione di collaborare con l’Unione Europea e con il Forum globale per allinearsi agli standard richiesti e rafforzare così la fiducia nei propri sistemi fiscali.
Progressi di altre giurisdizioni nella lista
Oltre ad Antigua e Barbuda, il Consiglio ha evidenziato che anche altre giurisdizioni, come Fiji e Palau, hanno intrapreso “passi promettenti” verso il miglioramento della loro situazione fiscale. Questi paesi stanno lavorando per allineare le loro normative fiscali ai criteri stabiliti dall’Unione Europea e dall’OCSE, dimostrando così un impegno concreto verso la trasparenza e la cooperazione internazionale.
Questi sviluppi sono significativi in quanto mostrano un crescente riconoscimento da parte di giurisdizioni che, storicamente, sono state percepite come paradisi fiscali, della necessità di riforme compatibili con le aspettative globali. L’attenzione verso l’evoluzione di queste normative costituisce una componente cruciale nella lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro, contribuendo anche a creare un ambiente economico più equo e giusto a livello internazionale.