L’ex Ilva torna al centro dell’attenzione con un incontro che può segnare una svolta nelle sorti del gigante siderurgico. Il ministero delle Imprese ha fissato una lunga riunione per discutere proposte legate al piano per la decarbonizzazione e il rilascio dell’autorizzazione ambientale integrata . Le aspettative sono alte, anche perché la sentenza del tribunale di Milano incombe e potrebbe portare alla chiusura dello stabilimento se non si raggiunge un accordo condiviso.
Convocazione e durata della riunione: un confronto senza sosta
Il ministro Adolfo Urso ha annunciato che domani, nel corso di una riunione che comincerà alle 9:30 del mattino, si affronteranno questioni decisive legate all’ex Ilva. L’incontro, definito come “no stop”, potrebbe protrarsi fino a sera o perfino a notte fonda. Il ministero si è organizzato per seguire i lavori senza interruzioni. La strategia è chiara: trovare una sintesi condivisa tra tutte le parti coinvolte, senza lasciare nulla in sospeso.
Urso ha spiegato che la riunione si chiuderà solo quando si arriverà a una decisione comune, indipendentemente dal fatto che questa sia favorevole o meno. L’approccio evidenzia la volontà di superare lo stallo che ha bloccato i tavoli precedenti. Al centro della discussione ci saranno proposte concrete da parte del ministero e delle altre istituzioni coinvolte. Il ministro ha voluto portare avanti questo confronto con determinazione per evitare ritardi nell’iter autorizzativo.
Leggi anche:
Focus sull’incontro con i sindacati e il piano di decarbonizzazione
Prima dell’incontro plenario, Urso ha incontrato i rappresentanti sindacali per spiegare le linee guida del piano di decarbonizzazione completo che il ministero intende proporre. Questo piano rappresenta una componente fondamentale nell’accordo tra le istituzioni e i soggetti industriali coinvolti. Il progetto punta a integrare soluzioni ambientali con sostenibilità economica, tema chiave per mantenere operativo l’impianto.
Il piano dovrà rispettare standard severi per l’autorizzazione integrata ambientale, requisiti improntati alla tutela sanitaria e ambientale della popolazione locale. Il ministro ha sottolineato la natura sfidante dell’Aia, segnalando che il governo intende bilanciare esigenze di salute pubblica e continuità produttiva. La disponibilità del ministero a negoziare e adattare proposte nasce anche dalla necessità di evitare un blocco dello stabilimento, con conseguenze paradossali per l’occupazione e l’economia locale.
Attese dai territori e ruolo degli enti locali
Dall’ambiente degli enti locali, Urso ha confermato che finora non si sono registrate proposte concrete. Il ministro ha espresso la speranza che qualche contributo arrivi proprio nella riunione di domani mattina. La partecipazione attiva di regioni e comuni è fondamentale per assemblare un protocollo d’intesa che possa essere accettato da tutte le parti.
Il nodo rimane la competenza territoriale e le istanze espresse dai cittadini, che devono essere tenute in considerazione nell’autorizzazione ambientale. La mancanza di segnali chiari dal territorio rischia di complicare l’intesa. Per questo Urso ha voluto accorciare i tempi e coinvolgere direttamente enti e sindacati in un tavolo unico, per stringere su dettagli e garanzie ambientali.
Scadenze e ricadute giudiziarie sul futuro dello stabilimento
La conferenza dei servizi tecnica per il rilascio dell’Aia è programmata per giovedì prossimo. A poche ore da questo appuntamento cruciale, incombe la sentenza del tribunale di Milano. Se non si troverà un accordo sull’autorizzazione sanitaria e ambientale che soddisfi tutti gli attori, la magistratura potrebbe ordinare la chiusura dell’ex Ilva.
Urso non ha nascosto il rischio concreto di uno stop dell’impianto qualora la conferenza dei servizi non riuscisse a chiudere positivamente la partita. Il ministro ha paragonato la situazione al vecchio detto “mentre Roma discute, Sagunto cade”, per segnalare che la proroga dei confronti rischia di tradursi in danni irreparabili per l’industria e il territorio.
Lo stato di emergenza si ripropone con urgenza e si attendono decisioni rapide da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il tempo a disposizione si fa stretto e la posta in gioco riguarda posti di lavoro, economia locale e tutela dell’ambiente. Questa riunione sarà una sorta di spartiacque per le vicende che hanno segnato la siderurgia italiana negli ultimi anni.