Il consiglio comunale di Genova ha votato a favore di una mozione che chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il dibattito si è svolto nel capoluogo ligure il 10 aprile 2025, coinvolgendo esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione. La decisione segue una lunga discussione di quattro ore e ha suscitato interesse per il modo in cui la città si è posizionata su un tema di portata internazionale, pur mantenendo un tono incentrato su valori umanitari.
Il voto e l’esito della mozione in consiglio comunale
La mozione è stata approvata con 21 voti favorevoli espressi dalla maggioranza, 13 contrari rappresentati dall’opposizione e una sola astensione, quella di Pellerano del gruppo Noi Moderati. Il voto si è chiuso poco prima delle 21, dopo un confronto serrato che ha coinvolto quasi tutti i consiglieri. Il documento presentato da Avs chiedeva il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina come stato sovrano, richiamandosi alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale. Molti consiglieri hanno seguito con attenzione i dettagli della mozione e le motivazioni esposte durante il dibattito.
Il voto nato in un contesto locale ha riflessi immediati soprattutto sul ruolo politico e simbolico della città di Genova. Non si tratta di un riconoscimento a livello nazionale, ma rappresenta un segnale politico forte che mira a sottolineare la posizione del comune su un conflitto che dura da decenni e provoca sofferenze. La mozione, infatti, vuole evidenziare la necessità di un approccio basato sul rispetto dei diritti umani e sulla coesistenza pacifica tra popoli.
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L’intervento della sindaca silvia salis e i contenuti della mozione
La sindaca Silvia Salis ha preso la parola prima della chiusura del dibattito, chiarendo che il tema non va affrontato solo con logiche geopolitiche. Ha spiegato che il consiglio stava votando a favore di principi umani, mettendo da parte divisioni politiche e ambiguità. Le immagini e le storie di sofferenza che arrivano dalla Palestina non possono più essere ignorate né usate come argomento divisivo in un’aula consiliare.
Salis ha ribadito che Genova non pretende di decidere il destino di Palestina, ma si fa voce di un’istanza più ampia: quella di affermare il diritto a una Palestina libera e sovrana, che conviva in pace accanto a Israele. La sindaca ha insistito sul carattere positivo della mozione, presentandola come una presa di posizione “per” un’idea e non “contro” qualcuno. La scelta di non restare in silenzio riflette la volontà di Genova di prendersi una responsabilità civica su temi globali che toccano la dignità delle persone.
Questo intervento ha ripercorso l’importanza della mozione come atto simbolico all’interno della discussione nazionale e internazionale sulla questione mediorientale. Molti presenti hanno ascoltato con attenzione il richiamo alla condivisione di valori, che supera gli schieramenti politici tradizionali.
Reazioni e contesto politico locale e nazionale
Il voto ha suscitato risposte contrastanti, soprattutto tra le diverse forze politiche rappresentate in consiglio. La maggioranza si è schierata compatta dietro alla mozione, mostrando un orientamento che guarda anche oltre gli interessi cittadini, verso questioni globali di diritti e giustizia. L’opposizione invece ha espresso forti riserve, contestando l’opportunità di affrontare un tema così delicato a livello comunale e mettendo in dubbio il valore pratico della decisione.
L’astensione di Pellerano indica invece una posizione più cauta, che riflette forse la complessità dell’argomento. Nel dibattito sono emersi temi collegati al diritto internazionale, al rispetto delle risoluzioni Onu e alla necessità di promuovere la pace senza alimentare ulteriori tensioni.
Genova tra storia e impegno politico internazionale
Genova, città con una storia di porti e migranti, si inserisce così in una discussione più ampia che coinvolge molte amministrazioni locali italiane. Diverse città negli ultimi anni hanno scelto di esprimersi sul conflitto israelo-palestinese, dimostrando come la politica territoriale passi anche attraverso queste decisioni simboliche.
La mozione di Genova arriva in un momento in cui i riflettori mediatici internazionali puntano ancora sulla questione palestinese, segnata da episodi di violenza e crisi diplomatiche irrisolte. Questo contributo della città rappresenta un gesto politico che intende mantenere viva l’attenzione su un conflitto che resta uno dei nodi principali della politica internazionale.