Il commercio agroalimentare dell’ue nel gennaio 2025: esportazioni in crescita e importazioni spinte dai prezzi

Il commercio agroalimentare dell’ue nel gennaio 2025: esportazioni in crescita e importazioni spinte dai prezzi

Gennaio 2025 segna una ripresa delle esportazioni agroalimentari dell’Unione europea, con aumenti significativi in importazioni e variazioni nei mercati chiave come Regno Unito, Svizzera e Cina.
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A gennaio 2025 il commercio agroalimentare dell’UE ha mostrato una ripresa con esportazioni in crescita del 4%, mentre le importazioni sono aumentate del 19%, riducendo il surplus commerciale a causa dell’aumento dei prezzi di materie prime come cacao e caffè. - Gaeta.it

Gennaio 2025 ha mostrato segnali di ripresa nel commercio agroalimentare dell’Unione europea. Le esportazioni hanno registrato una crescita importante rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate sia rispetto al mese precedente che su base annua. Il recente rapporto mensile della Commissione europea fornisce dati dettagliati su questi movimenti, evidenziando tendenze decisamente influenzate dai prezzi delle materie prime e dalle dinamiche degli scambi con partner internazionali.

Andamento generale del commercio agroalimentare dell’ue a gennaio 2025

Nel primo mese del 2025, le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Unione europea hanno raggiunto un valore complessivo di 19 miliardi di euro. Questa cifra segna un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Parallelamente, le importazioni sono arrivate a 16 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto a dicembre 2024 e del 19% su base annua. Questo incremento delle importazioni è stato in gran parte determinato dall’aumento dei prezzi di materie prime particolari, come cacao e caffè.

Il rapporto della Commissione europea illustra come questi dati riflettano un mercato che, nonostante alcune criticità, vede una ripresa nelle esportazioni e un forte impatto dei costi di approvvigionamento. In particolare, la variazione positiva a livello di export indica una maggiore domanda dei prodotti comunitari sui mercati esteri.

Principali mercati di esportazione

Il Regno unito mantiene la posizione di maggiore mercato per le esportazioni agroalimentari dell’Ue, con un aumento delle vendite del 3% rispetto al gennaio 2024. Questo risultato conferma il legame commerciale ancora solido tra l’Ue e il Regno unito nel settore agroalimentare, nonostante le modifiche nelle relazioni post-Brexit.

La Svizzera si distingue per un incremento più marcato, pari al 16%. L’aumento è legato soprattutto alle esportazioni di prodotti a base di cacao, che hanno beneficiato della domanda crescente e dei prezzi elevati. Al contrario, la Cina mostra una contrazione del 13% nelle esportazioni agroalimentari europee. La causa principale, secondo la Commissione, è il netto calo delle esportazioni di cereali rivolti al mercato cinese, che ha inciso pesantemente sul totale.

Queste differenze indicano come le politiche commerciali e le condizioni di mercato varino significativamente in base ai paesi partner. Mentre alcuni mercati continuano a richiedere prodotti alimentari europei, altri riducono gli acquisti per motivi legati ai volumi o a condizioni economiche specifiche.

Andamenti settoriali: prodotti in aumento e contrazioni

Nel dettaglio dei settori, prodotti come cacao, caffè, dolciumi e latticini hanno registrato una crescita significativa. Questo trend è associato all’aumento dei prezzi, che ha spinto le esportazioni non solo in quantità ma anche in valore. Questi segmenti rappresentano una parte importante dell’export agroalimentare comunitario e hanno retto bene la congiuntura economica del periodo.

Al contrario, cereali, oli vegetali e semi oleosi hanno subito una riduzione nei volumi esportati. Questo decremento è legato a una domanda più debole e a dinamiche di mercato che hanno limitato le forniture. In particolare, i cereali sono stati uno degli elementi che hanno pesato negativamente sulle esportazioni verso la Cina.

Dal lato delle importazioni, aumenti significativi sono arrivati principalmente da Costa d’Avorio e Ghana. Questi paesi sono fornitori chiave per materie prime come il cacao, la cui quotazione in Borsa ha influenzato fortemente i flussi commerciali. Invece, Brasile, Ucraina e Russia hanno fatto registrare un calo nelle importazioni verso l’Ue. Questo risultato dipende dai minori volumi consegnati, dovuti alle difficoltà logistiche o alle condizioni agricole degli ultimi mesi.

Impatto sui conti commerciali europei

L’incremento delle importazioni, legato al rialzo dei prezzi delle materie prime come cacao e caffè, ha influenzato il saldo commerciale dell’Ue nel comparto agroalimentare. Il surplus si è ridotto, arrivando a circa 3 miliardi di euro. Questo ridimensionamento è la conseguenza diretta dei maggiori costi sostenuti per le importazioni, che in alcuni casi hanno superato la crescita del valore delle esportazioni.

Il dato segnala come l’andamento dei prezzi internazionali delle materie prime possa incidere in modo sostanziale sull’equilibrio commerciale. La riduzione del surplus indica una pressione crescente sui bilanci delle aziende e delle economie europee legate al settore agroalimentare, costrette a fare i conti con variazioni di costi importanti.

La situazione monitorata nei primi mesi del 2025 rappresenta un elemento da seguire attentamente, dato che ulteriori cambiamenti nei prezzi o nelle tensioni geopolitiche potrebbero modificare rapidamente gli scenari commerciali futuri.

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