Il comitato strada parco bene comune deve garantire 50mila euro al mese a tua per bus elettrici fermi a pescara

Il comitato strada parco bene comune deve garantire 50mila euro al mese a tua per bus elettrici fermi a pescara

Il consiglio di stato impone al comitato strada parco bene comune una fideiussione mensile di 50mila euro per la sospensione dei bus elettrici sulla strada parco di Pescara, tutelando l’azienda TUA e la sicurezza del percorso.
Il Comitato Strada Parco Bene Il Comitato Strada Parco Bene
Il Consiglio di Stato ha imposto al comitato "Strada Parco Bene Comune" una fideiussione mensile di 50mila euro per coprire i danni alla TUA durante la sospensione dei bus elettrici sulla strada parco di Pescara, a causa di problemi di sicurezza del percorso. - Gaeta.it

La vicenda legata alla sospensione della circolazione dei bus elettrici sulla strada parco di Pescara entra in una nuova fase dopo la decisione definitiva del consiglio di stato. Lo scontro tra il comitato strada parco bene comune e l’azienda di trasporto regionale abruzzese TUA si è concentrato sulle condizioni di sicurezza del percorso, bloccando il servizio pubblico elettrico. Ora il comitato dovrà assicurare un importante risarcimento mensile durante la sospensione.

L’ordinanza del consiglio di stato e la fideiussione a carico del comitato

La sentenza pubblicata oggi dal consiglio di stato ha fissato con chiarezza le condizioni per il proseguimento del contenzioso in corso. In particolare, il comitato strada parco bene comune è stato obbligato a fornire una fideiussione bancaria pari a 50mila euro ogni mese in cui i bus elettrici della linea V1 ‘la Verde’ non potranno transitare sulla strada parco. Questa garanzia serve a coprire i danni economici subiti dall’azienda TUA, che prima forniva un servizio regolare sul tracciato.

Lo stop al passaggio dei bus elettrici era stato deciso in seguito alla richiesta dello stesso comitato davanti al tribunale amministrativo regionale di Abruzzo. Il TAR aveva motivato la sospensione evidenziando alcune criticità legate alla sicurezza del tracciato, ritenuto non adeguato al transito dei mezzi. La TUA aveva fatto ricorso al consiglio di stato, chiedendo un intervento urgente per rimuovere il blocco, ottenendo parziale accoglimento ma con la condizione che il comitato garantisse il risarcimento.

Il contenzioso sulla strada parco e la sicurezza del tracciato

Il conflitto parte dalle preoccupazioni del comitato che ritiene la strada parco di Pescara non idonea al transito di bus elettrici, a causa di situazioni di pericolo o carenze infrastrutturali. Secondo il comitato, l’assenza di condizioni adeguate crea rischi per la circolazione e per chi utilizza quella via, spingendo a fermare momentaneamente il passaggio dei mezzi pubblici a zero emissioni in attesa che vengano risolti i problemi.

La TUA, da parte sua, ha contestato queste valutazioni, insistendo sull’urgenza di mantenere attiva la linea V1, subito dopo il passaggio verso la mobilità elettrica per ridurre l’inquinamento nella zona. I bus non elettrici, infatti, continuano a circolare al posto dei mezzi verdi, generando un aumento delle emissioni nocive. Questa situazione ha spinto TUA a richiedere la copertura economica per i mancati ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti lungo il tracciato e i danni ambientali aggiuntivi.

Le implicazioni economiche e ambientali con la sospensione dei bus elettrici

L’interruzione del transito dei mezzi elettrici sulla strada parco comporta una doppia perdita per TUA e per l’ambiente. Da una parte, la mancata percorrenza della linea V1 riduce i passeggeri e quindi i ricavi dalla vendita dei biglietti. Dall’altra, l’impiego di autobus tradizionali provoca un aumento dell’inquinamento atmosferico nella zona urbana di Pescara, peggiorando la qualità dell’aria.

La fideiussione di 50mila euro al mese chiesta dal consiglio di stato mira quindi a tutelare economicamente TUA da queste conseguenze. Quel denaro dovrebbe compensare sia il mancato guadagno economico sia eventuali danni ambientali e sanitari provocati dalla sospensione del servizio elettrico. Finché non verrà trovata una conclusione al contenzioso, questa garanzia garantirà un minimo di copertura per l’azienda e una pressione sul comitato per accelerare le verifiche sulla sicurezza del percorso.

Lo stato attuale della mobilità elettrica a pescara e le sfide da affrontare

La situazione di Pescara riflette difficoltà più ampie legate alla transizione verso mezzi pubblici a basso impatto ambientale in aree urbane. Le infrastrutture come la strada parco devono rispondere a criteri precisi per accogliere bus elettrici, ma gli adeguamenti possono richiedere tempo e risorse. In città come Pescara, dove il comitato locale ha espresso dubbi, l’equilibrio tra sicurezza e miglioramento ambientale si mostra particolarmente delicato.

Il caso evidenzia anche quanto sia complesso prevedere subito gli effetti delle scelte di mobilità sostenibile. Non solo bisogna affrontare i temi ambientali ma anche le esigenze di sicurezza, garantendo un servizio che funzioni efficacemente senza mettere a rischio passeggeri o pedoni. I prossimi mesi saranno decisivi per stabilire le condizioni in cui la linea V1 elettrica potrà riprendere, con impatto diretto sul traffico e l’aria di Pescara.

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