Il comitato degli ambasciatori Ue approva il 18° pacchetto di sanzioni economiche contro la russia

Il comitato degli ambasciatori Ue approva il 18° pacchetto di sanzioni economiche contro la russia

Il comitato degli ambasciatori dei 27 paesi dell’Unione europea ha raggiunto a Bruxelles un accordo su nuove sanzioni contro la Russia, con restrizioni energetiche, finanziarie e commerciali per limitare le entrate di Mosca.
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L’Unione europea ha raggiunto un accordo su un nuovo pacchetto di sanzioni più severe contro la Russia, con limiti al prezzo del petrolio e restrizioni nei settori energetico, finanziario e commerciale, in attesa di approvazione formale. - Gaeta.it

Il comitato degli ambasciatori dei 27 paesi dell’Unione europea ha raggiunto a Bruxelles un accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la russia. Le fonti diplomatiche riportano che dopo il Coreper la decisione è passata e ora si attende l’approvazione formale durante il Consiglio Affari generali previsto per oggi. Questa nuova serie di misure introduce restrizioni più dure su vari fronti, in particolare nei settori energetico, commerciale e finanziario.
L’obiettivo principale è contrastare la capacità della russia di mantenere entrate significative dagli idrocarburi, con un meccanismo specifico che limita il prezzo del petrolio russo.

Le nuove misure energetiche contenute nel pacchetto di sanzioni

Tra le novità più rilevanti spicca l’introduzione di un meccanismo dinamico per il cosiddetto “oil price cap”, una soglia che limiterà il prezzo a cui può essere venduto il petrolio russo. Sarà fissato a circa il 15% in meno rispetto al prezzo medio di mercato attuale, con un taglio che corrisponde a circa 60 centesimi di dollaro al barile, portando il costo a circa 47,6 dollari al barile.
L’Unione europea punta così a ridurre le entrate finanziarie di Mosca mantenendo, però, un flusso limitato di export per evitare un impatto globale eccessivo sul mercato energetico.
Le sanzioni colpiscono anche la fornitura di tecnologie e componenti energetici utili all’industria russa, con restrizioni che non si limitano solo al greggio ma coinvolgono anche il gas e i prodotti derivati.

Aspetti finanziari e commerciali del nuovo pacchetto sanzionatorio

Oltre al settore energetico, il pacchetto estende le limitazioni al sistema finanziario russo. Gli accordi includono divieti per istituzioni finanziarie e banche di partecipare a certe operazioni di investimento e trasferimenti internazionali. Questo mira a isolare ulteriormente la russia dal sistema economico globale e a penalizzare il finanziamento di attività governative legate al conflitto.
Nel campo commerciale, si aggiungono restrizioni sugli scambi di particolari beni che possono servire alla produzione militare o all’infrastruttura tecnologica. La lista dei prodotti soggetti a embargo si amplia rispetto alle precedenti misure approvate.
Le sanzioni prevedono pure controlli più rigidi sulle esportazioni di tecnologia avanzata, con nuovi criteri per la concessione delle licenze che riducono l’accesso della russia a componenti chiave per il settore industriale e tecnologico.

L’iter formale dell’adozione al Consiglio affari generali

Dopo il via libera del Coreper, il testo del pacchetto di sanzioni sarà discusso e formalmente adottato dal Consiglio Affari generali dell’Unione europea oggi. Questo passaggio è fondamentale perché dà forza vincolante e ufficiale alle nuove restrizioni.
Il Consiglio, formato dai rappresentanti degli stati membri, confermerà così l’impegno collettivo nel mantenere e alzare il livello di pressione su Mosca in risposta alle azioni sul fronte ucraino.
Già nei mesi scorsi la Commissione europea ha spinto per un rafforzamento delle sanzioni, curando nel contempo l’impatto sulle economie europee, specie nei paesi più dipendenti dal gas russo.
L’intesa odierna conferma la linea dura assunta dall’Ue per sostenere la resistenza dell’Ucraina e limitare le risorse militari a disposizione della russia nei prossimi mesi.

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