Il delitto di Garlasco, uno dei casi più seguiti e controversi della cronaca italiana, si prepara a una nuova fase giudiziaria che promette di riaccendere il dibattito attorno alla verità sul tragico omicidio di Chiara Poggi. Dopo anni di processi, ricorsi e sentenze definitive, la vicenda torna al centro dell’attenzione con l’apertura di un incidente probatorio che porterà all’esame approfondito di prove genetiche inedite o rielaborate con tecnologie moderne.
Lo scontro tra perizie scientifiche caratterizza da sempre questa indagine, che si è sviluppata tra accuse incrociate e interpretazioni divergenti dei dati. La difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della ragazza, ha presentato nuove consulenze di esperti, chiamando in causa esperti italiani e anche un luminare tedesco, per mettere in discussione le analisi finora utilizzate come base per la sentenza.
Le impronte al centro del nuovo incidente probatorio
Il punto focale della prossima udienza, fissata per il 17 giugno, riguarda l’analisi di una particolare impronta digitale denominata numero 33, trovata sulla parete delle scale che conducono alla cantina della villetta di via Pascoli, luogo dove è stato scoperto il corpo di Chiara Poggi. Questa traccia è diventata oggetto di una controversia scientifica importante tra le parti coinvolte nel processo.
Leggi anche:
Gli esperti della procura hanno identificato l’impronta come riconducibile ad Andrea Sempio, uno dei sospettati fin dall’inizio delle indagini. Ma la difesa insiste sostenendo che il trattamento della traccia con ninidrina – sostanza chimica usata per far emergere impronte – ha evidenziato colorazioni sospette, che per gli avvocati potrebbero indicare una presenza di residui di sangue. Questo elemento apre la porta ad ulteriori indagini tramite test genetici più avanzati rispetto a quelli condotti nel 2007.
Un’altra impronta, la numero 10, anch’essa mai attribuita con certezza fino a questo momento, sarà nuovamente valutata. La sua possibile appartenenza a un soggetto diverso potrebbe aprire scenari alternativi nella ricostruzione dei fatti.
L’amplia perizia genetica e la lista dei coinvolti
La giudice Daniela Garlaschelli ha autorizzato una perizia ampia, che coinvolge decine di reperti raccolti all’epoca del delitto, datato ormai 18 anni fa. Tra questi ci sono residui sotto le unghie di Chiara Poggi, un frammento del tappetino del bagno, confezioni alimentari e diversi sacchetti contenenti impronte digitali, oltre a para-adesivi con impronte varie.
I periti nominati dalla procura, Denise Albani e Domenico Marchigiani, dovranno esaminare e confrontare i profili genetici estratti da questi reperti con quelli di più persone collegate al caso: Alberto Stasi, Andrea Sempio, le cugine Cappa, Marco Panzarasa, Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti. Questa lunga lista comprende individui che hanno avuto qualche collegamento con la vittima o con la scena del crimine.
L’ampiezza di questo esame potrebbe far emergere nuovi dati importanti o addirittura un profilo fino a oggi non considerato in modo preciso. Il ruolo dei test genetici è cruciale, dato che possono fornire elementi oggettivi e precisi, se interpretati correttamente.
Il confronto fra scienza e giustizia in un caso ancora aperto
Da sempre il caso garlasco si caratterizza per la complessità delle prove scientifiche e per le diverse letture che i periti hanno dato dei reperti. L’incidente probatorio rappresenta un momento fondamentale per convocare sullo stesso piano la giustizia e la scienza, in un confronto che può determinare il futuro dell’intero processo.
Questa nuova fase giudiziaria si svolgerà in un clima di forte tensione, in cui ogni dato prenderà un peso decisivo. Le tecnologie attuali, molto più precise e sensibili, permettono di riesaminare prove che prima erano poco approfondite o interpretabili solo parzialmente.
La speranza di molte parti in causa è trovare risposte chiare che chiariscano dubbi e sospetti rimasti irrisolti per oltre un decennio. Già in passato la vicenda ha insegnato quanto i dettagli tecnici delle perizie possano trasformare la direzione dei processi.
Il caso garlasco si avvia così a un nuovo capitolo, nel quale il lavoro di esperti e magistrati dovrà essere rigoroso e attento, anche perché i tempi che corrono richiedono una giustizia precisa e convincente. Sarà un duello fra prove scientifiche e procedure legali, con la vita di persone e la memoria di una giovane ragazza vittima di un delitto al centro di tutto.