Il cardinale di napoli richiama alla giustizia nella terra dei fuochi e in tutta la campania

Il cardinale di napoli richiama alla giustizia nella terra dei fuochi e in tutta la campania

Il cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, denuncia le ferite ambientali e sociali della Campania, in particolare la Terra dei Fuochi, invitando a un impegno spirituale e civile per giustizia e responsabilità.
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Il cardinale di Napoli, Don Mimmo Battaglia, denuncia le profonde ferite ambientali e sociali della Campania, in particolare nella Terra dei Fuochi, richiamando a una responsabilità civile e spirituale per promuovere giustizia e cura del territorio. - Gaeta.it

La campania resta una regione segnata da molte sofferenze, legate a problemi ambientali e sociali che pesano sul quotidiano dei suoi abitanti. Il cardinale di napoli, don mimmo battaglia, ha recentemente espresso parole forti sullo stato della regione, evidenziando il legame fra bellezza e degrado nel territorio. L’occasione è stata il pellegrinaggio giubilare, dieci anni dopo l’enciclica Laudato si’ di papa francesco. Le sue riflessioni prendono in esame le ferite che ancora affliggono luoghi come la terra dei fuochi, una zona tristemente nota per l’inquinamento e le conseguenze sanitarie. Il suo discorso fa riflettere sul rapporto tra la spiritualità, la giustizia e la responsabilità civica.

La terra dei fuochi, simbolo del dolore e della richiesta di giustizia

La terra dei fuochi è oggi sinonimo di una ferita aperta dentro la campania e un grido che reclama attenzione. È un territorio flagellato da anni di sversamenti illegali di rifiuti e incendi che hanno contaminato aria, suolo e acqua. Il cardinale di napoli ha sottolineato come questa realtà rappresenti un dolore collettivo, che coinvolge le famiglie, le comunità e la stessa identità della regione. Il pellegrinaggio giubilare ha voluto portare lo sguardo su questo luogo con la speranza di cambiare la percezione e, insieme, le condizioni di vita.

Il richiamo alla giustizia è centrale. La sofferenza della terra è anche quella degli uomini che la abitano. Tumori e malattie aumentano, collegati proprio all’inquinamento e al degrado. Il cardinale parla di “una terra dove ancora oggi si muore di tumore in silenzio”. Le acque sono contaminate, così come i corpi di chi vive in queste zone. Questa condizione rende ancora più urgente una risposta che sia al tempo stesso sociale, politica e morale. L’attenzione alla terra dei fuochi non deve diminuire, ma trovare soluzioni concrete per la salute e l’ambiente.

La campania, terra di contrasti tra bellezza e sofferenza

La campania negli anni ha conservato una fama di terra felice per il suo patrimonio naturale, culturale e agricolo. Ma questa immagine convive con una realtà segnata da forti tensioni. Don mimmo battaglia descrive una regione in cui la bellezza nasce “tra le doglie del degrado, dell’abbandono, della speculazione”. In effetti, la campagna e le città sono segnate da un inquinamento che colpisce la salute degli abitanti e il territorio stesso. La terra dei fuochi ne rappresenta un caso emblematico: qui si registrano incidenze alte di tumori e malattie causate dai rifiuti tossici. I bambini, in particolare, respirano sostanze pericolose, senza che questa drammatica realtà trovi ancora una risposta adeguata.

La questione ambientale si intreccia a quella sociale: criminalità e indifferenza complicano un quadro già delicato. Il cardinale parla di “grammatica della responsabilità” dimenticata da molti, richiamando tutti a un ruolo attivo nella cura del territorio. Nel suo discorso emerge una campania che non vuole arrendersi, ma che resta segnata da violenze e ingiustizie che continuano a offuscare quel passato di ricchezza e felicità.

La fede come impegno concreto nelle scelte quotidiane

Il messaggio del cardinale si concentra anche sulla dimensione spirituale legata al territorio. Dio, dice, non abita solo nei luoghi sacri ma anche in quelli dimenticati, come le strade con i cumuli di rifiuti o le campagne sfruttate e malate. Questa idea porta a considerare la fede non come qualcosa di distante dalla realtà, ma come un richiamo a intervenire nella vita concreta, specialmente dove c’è bisogno. Il pellegrinaggio giubilare diventa simbolo di un impegno che non si chiude con un evento ma continua ogni giorno.

Don mimmo battaglia ricorda che ogni gesto a favore della legalità, della solidarietà, della verità è parte di questo cammino. Piantare un seme di giustizia e prendersi cura di ciò che è affidato non sono solo parole di circostanza. Ogni scelta quotidiana può contribuire a migliorare la condizione di un territorio ferito e a ridare dignità a chi soffre. Per il cardinale, la responsabilità personale e collettiva si manifesta nella volontà di non ignorare più le ingiustizie e di combatterle con coerenza pratica. La campania, con tutte le sue difficoltà, resta così protagonista di una storia aperta, in cui il futuro dipende anche dalla determinazione di chi vive e lavora in essa.

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