Il bonus rifiuti torna dal 2026: sconto del 25% sulla Tari per le famiglie a basso reddito

Il Bonus Rifiuti Torna Dal 202

Bonus rifiuti 2026: Tari scontata del 25% per famiglie a basso reddito - Gaeta.it

Armando Proietti

8 Settembre 2025

Dal 1° gennaio 2026 riparte il bonus rifiuti, che garantisce uno sconto del 25% sulla Tari a milioni di famiglie italiane con redditi bassi. Questa nuova agevolazione si aggiunge ai bonus già attivi per acqua, luce e gas, rappresentando un aiuto concreto per chi sta attraversando difficoltà economiche. L’accesso al bonus sarà automatico, basato sull’attestazione Isee, con soglie diverse a seconda della composizione del nucleo familiare.

Chi può ottenere il bonus Tari e come funziona

Il bonus è pensato per circa 4 milioni di famiglie con Isee sotto i 9.530 euro, la soglia che dà diritto allo sconto. Per chi ha almeno quattro figli a carico, il limite sale fino a 20.000 euro, così da includere più persone. Non serve presentare una domanda specifica: basta compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica e aggiornare l’Isee. Poi, i Comuni o i gestori del servizio di raccolta rifiuti applicheranno lo sconto direttamente sulla bolletta per chi ha i requisiti.

Inizialmente previsto dal Decreto Legge n. 124/2019 e dalla Legge n. 157/2019, il bonus non era mai partito per mancanza di regole precise. Ora, grazie a un recente Dpcm firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le modalità sono state definite e il bonus potrà finalmente partire dal 2026.

Quando e come si applica lo sconto sulla Tari

Il bonus si calcola sulla Tari annuale e vale per un solo anno di Isee. Lo sconto del 25% sarà solitamente inserito nella prima rata utile, che di norma si paga entro il 30 giugno. Però, dato che le scadenze variano da Comune a Comune, conviene controllare le informazioni locali per capire quando arriverà lo sconto.

Le famiglie che hanno i requisiti dovrebbero vedere la riduzione sulla bolletta 2026. Se ci fossero ritardi, il beneficio potrà essere recuperato anche entro il 2027. Così si evita che i cittadini debbano fare richieste particolari, semplificando l’erogazione del bonus.

Il ruolo dei Comuni e dei controlli per evitare errori

Sono i Comuni o i gestori della raccolta rifiuti a dover calcolare e applicare lo sconto. L’Anci fornirà ai gestori i dati necessari, basandosi sulle informazioni Isee. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente collaborerà con l’Anci per controllare che tutto venga fatto correttamente, evitando abusi o errori.

L’obiettivo è assicurare che il bonus arrivi solo a chi ne ha diritto, senza disservizi o assegnazioni sbagliate.

Quanto si può risparmiare con il bonus Tari

Secondo Cittadinanzattiva, la spesa media annua per la Tari in Italia è di circa 329 euro a famiglia, anche se cambia molto da Comune a Comune. A Pisa, per esempio, la Tari media prevista per il 2025 sfiora i 595 euro: con il bonus si risparmieranno circa 150 euro.

A La Spezia, dove la tassa si aggira attorno ai 170 euro, la riduzione del 25% si traduce in un risparmio di circa 43 euro. Queste differenze dipendono dalle scelte locali e dalla gestione dei costi del servizio rifiuti. In ogni caso, il bonus porterà un sollievo economico a molte famiglie, soprattutto quelle con redditi bassi o numerose.

Questa misura si inserisce in un contesto di crescente attenzione ai costi dei servizi domestici, offrendo un aiuto concreto a chi fatica a sostenere le spese.