Tra dicembre 2023 e maggio 2025, le regole del calcio italiano hanno subito modifiche che hanno influenzato fortemente il mercato della lazio. La federazione italiana gioco calcio ha applicato, durante questo periodo, norme spesso contraddittorie e temporanee, creando confusione nella gestione economica dei club. Le dinamiche normative e le tempistiche della loro attuazione hanno determinato un impatto particolare sulla società laziale, già da tempo impegnata a rispettare parametri finanziari più restrittivi rispetto ad altri club.
Il comma 4-bis e le modifiche normative del 2023
Nel dicembre 2023 è stato introdotto un elemento normativo che ha segnato l’inizio della discussione. Il comma 4-bis dell’articolo 90 delle noif ha stabilito criteri di controllo sui parametri economico-finanziari dei club, originariamente pensati solo per casi di crisi straordinaria. Questo provvedimento, approvato durante la stagione sportiva, è stato applicato con effetti retroattivi anche a società sane e operative, creando una disparità di trattamento.
Il provvedimento ha trascurato l’aspetto della patrimonializzazione delle società, un fattore chiave che garantisce stabilità economica. Questa omissione ha sollevato dubbi sul rispetto dei principi di certezza del diritto e di legittimo affidamento per i club coinvolti, impedendo una gestione ordinaria basata su regole chiare e coerenti. La misurazione della situazione economica, infatti, si è concentrata troppo su parametri rigidi, senza considerare gli equilibri patrimoniali che mantengono in piedi un club.
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Il tentativo di adeguamento al modello uefa e i ritardi nella sua attuazione
Nel marzo 2024 la figc ha annunciato la volontà di adottare un sistema più aderente al modello uefa di controllo economico, a seguito della richiesta della lega serie a. Questa proposta mirava a introdurre criteri più trasparenti e sostenibili per tutelare le società e l’equità sportiva. L’elemento centrale era una gestione più moderna del bilancio, in linea con le indicazioni europee, per evitare squilibri strutturali.
Nonostante la comunicazione ufficiale, l’attuazione concreta del nuovo sistema è stata rimandata, lasciando in vigore le regole precedenti. Si era espresso inoltre il desiderio di anticipare l’applicazione già dalla sessione estiva del 2024, ma la figc ha scelto di posticipare, creando incertezza su tempistiche e parametri da adottare. Questo ha lasciato aperti i dubbi sulla reale volontà di modificare profondamente la gestione economico-finanziaria dei club.
Le decisioni di fine 2024 e la scelta del costo del lavoro allargato come parametro chiave
A dicembre 2024 la figc ha definito che a partire dalla stagione 2025/2026 l’indicatore vincolante per le società di serie a sarebbe stato il “costo del lavoro allargato“. Questo indicatore, già presente nelle linee guida uefa, misura la spesa complessiva per salari e contratti ed è considerato più indicativo della sostenibilità finanziaria operativa.
La lega serie a aveva comunque richiesto di adottarlo in anticipo, per la sessione estiva 2025, con la speranza di fare chiarezza e evitare interpretazioni divergenti delle regole. La figc, invece, ha mantenuto una posizione attendista, preferendo mantenerlo operativo solo a partire dalla stagione successiva, mantenendo in vigore sistemi precedenti. Questa scelta ha generato uno stallo normativo, soprattutto per le società che puntavano a gestire i propri bilanci con trasparenza e facendo affidamento su criteri stabili.
L’adozione del nuovo sistema nel 2025 e le anomalie create per il mercato estivo
Nel maggio 2025 la figc ha confermato ufficialmente di adottare il sistema basato sul costo del lavoro allargato a partire da gennaio 2026. Fino a quella data, però, per la sessione estiva 2025 è stato lasciato in vigore il vecchio sistema. A peggiorare la situazione è stata allora la scelta di fissare l’indicatore di liquidità a 0,8, valore mai applicato prima, basato su una percentuale di aumento stabilita nel 2022.
Questa decisione ha creato un’anomalia normativa importante. Per società come la lazio, che avevano pianificato il loro mercato su basi di sostenibilità e dati reali, il valore aumentato ha rappresentato un ostacolo ingiustificato. I parametri stringenti e non allineati alla nuova normativa hanno limitato la capacità della società di agire liberamente sul mercato estivo, bloccandone le operazioni nonostante il rispetto delle regole in vigore.
La posizione della lazio e le differenze di gestione tra club sani e in crisi
Fonti vicine agli organismi di controllo sottolineano come la lazio abbia sempre rispettato le regole, mantenendo un modello di gestione attento al bilancio e orientato alla continuità sportiva. Il mercato, per un club con finanze in ordine, rappresenta uno strumento utile per aggiustare i costi senza compromettere le ambizioni tecniche.
Al contrario, per squadre che attraversano situazioni di crisi, il mercato deve essere condizionato a obiettivi di ripresa e stabilizzazione. Non distinguere tra queste condizioni significa, per la lazio, penalizzare un impegno gestionale virtuoso e far prevalere criteri troppo rigidi che rischiano di favorire chi si basa su strutture economiche poco sostenibili.
Le norme non dovrebbero infatti punire chi opera correttamente, ma spingere tutte le società a mantenere equilibri economici chiari, per salvaguardare l’intero sistema calcistico italiano.
Le critiche al sistema normativo e il rischio di debiti insostenibili nel calcio italiano
Secondo i controllori indipendenti, chi oggi parla di rigore normativo spesso dimentica di aver contribuito a creare un quadro regolamentare confuso e applicato con metodi discrezionali. Le regole sono risultate spesso in contrasto con i parametri europei e con il principio di equità tra club.
Il sistema italiano, così com’è stato gestito, ha favorito modelli di finanziamento basati su debiti a lunga scadenza, senza guardare a come vengono strutturate le società sul piano patrimoniale. Questo genera un debito che rischia di diventare un peso pesante per il futuro del calcio nazionale, minando la possibilità di un reale rilancio.
In certe condizioni, il mercato rischia di diventare un gioco al ribasso che non premia la solidità ma chi riesce a spostare in avanti i problemi finanziari. La situazione attuale mette in luce la necessità di rivedere con attenzione le regole, per evitare che episodi come quello della lazio si ripetano su larga scala.