Il benelli 250 rubato a mestre 36 anni fa ritrovato e restituito al legittimo proprietario

Il benelli 250 rubato a mestre 36 anni fa ritrovato e restituito al legittimo proprietario

a mestre un benelli 250 rubato nel 1989 è stato ritrovato dopo 36 anni grazie all’indagine dei carabinieri, restituendo al proprietario originale un pezzo di storia personale e motociclistica
Il Benelli 250 Rubato A Mestre Il Benelli 250 Rubato A Mestre
A Mestre, dopo 36 anni, i carabinieri hanno ritrovato un Benelli 250 rubato nel 1989, restituendolo al proprietario originale e chiudendo una lunga e singolare vicenda di passione e memoria. - Gaeta.it

Il ritrovamento di una moto rubata da più di trent’anni è una notizia che sorprende e cattura l’attenzione, soprattutto per chi segue fatti di cronaca e passione per i mezzi d’epoca. A Mestre, vicino Venezia, un Benelli 250 è tornato nelle mani del suo proprietario originale dopo decenni di assenza. La storia di questa moto, scomparsa nel 1989 e ritrovata in un deposito giudiziario grazie a un’indagine meticolosa dei carabinieri, ci riporta a un passato lontano ma ancora vivido. Vediamo come si è svolto questo episodio e quali particolarità emergono dal suo rinvenimento.

La storia del benelli 250 e il furto avvenuto nel 1989 a mestre

Nel 1989, un giovane appassionato motociclista di Mestre acquistò un Benelli 250, modello che all’epoca offriva prestazioni di livello per chi amava sfrecciare sulle strade cittadine e nelle campagne intorno a Venezia. La moto si riconosceva per un dettaglio curioso: la sella rivestita in pelliccia, un tocco originale che metteva in luce il gusto del proprietario. Quel veicolo era il suo orgoglio, parte integrante delle sue giornate come “easy rider” alle prese con la vita e la libertà su due ruote.

Purtroppo, quell’anno la moto venne rubata. Ma la sorte del Benelli prese una piega insolita: la moto fu utilizzata per una rapina, un episodio che portò al sequestro immediato da parte delle forze dell’ordine. Da allora la moto sparì letteralmente nel nulla. Il proprietario, non avendo più notizie, perse ogni speranza di rivederla. Nemmeno la Motorizzazione, che avrebbe dovuto tenere traccia del mezzo, riuscì a conservare i documenti originali: qualcuno distrusse la documentazione e cancellò la punzonatura del telaio. Rimase soltanto la targa, un elemento che si sarebbe rivelato fondamentale anni dopo.

Il ritrovamento e il lavoro dei carabinieri per ricostruire la vicenda

Dopo 36 anni, la vicenda ha avuto un colpo di scena grazie all’attività di alcuni carabinieri di Mestre, in particolare un militare appassionato di moto che ha notato un veicolo compatibile con il Benelli scomparso. La moto è stata trovata in un capannone dismesso usato come deposito giudiziario, luogo dove spesso finiscono mezzi sequestrati o abbandonati. Nonostante il tempo passato e le condizioni non perfette, la moto mostrava ancora la pelliccia che copriva la sella e, sorprendentemente, i freni erano funzionanti.

Il carabiniere ha utilizzato la targa come elemento di collegamento per risalire alla vera identità della moto e successivamente al legittimo proprietario, allora un giovane di 33 anni, oggi un uomo di 69 anni. La ricerca ha svelato la sparizione agli archivi ma ha restituito una storia e un ricordo al suo padrone. Il mezzo, benché arrugginito in alcune parti metalliche, rappresenta un pezzo di storia personale e culturale per chi ama la motocicletta.

La reazione del proprietario e la situazione attuale della moto d’epoca

Quando i carabinieri hanno bussato alla porta del 69enne proprietario, quell’uomo si è trovato davanti il suo vecchio Benelli 250, un moto che non vedeva da più di tre decenni. Nonostante il tempo passato e le condizioni non più da “street racer”, la moto ha fatto riemergere ricordi precisi e ha offerto una sorta di chiusura a una vicenda che sembrava conclusa per sempre.

Il proprietario, ormai meno avventuroso rispetto ai suoi anni giovani, non aveva mai sostituito la moto per ragioni economiche. Questo ritrovamento può scongelare un pezzo del passato, un legame affettivo oltre che materiale. Se gli appassionati di moto d’epoca dovessero notare l’annuncio del ritorno del Benelli, potrebbero valutare l’idea di restaurarla o esporla in qualche contesto dedicato, vista la sua storia singolare.

Il fatto dimostra anche le difficoltà e le lunghe attese che possono coinvolgere chi subisce un furto e prova a tornare in possesso dei propri beni. La pazienza e l’impegno delle forze dell’ordine, in questo caso, hanno portato a un risultato raro, che lega passato e presente con un filo che non si è mai spezzato completamente.

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