L’esercito israeliano ha lanciato un allarme urgente ai civili di Gaza City. Il messaggio è chiaro: lasciare subito certi quartieri, in vista di un’operazione militare imminente contro edifici usati da Hamas.
Allarme IDF per i residenti delle zone 726, 727, 784, 786 e torre Al-Ra’iya
Il portavoce IDF in arabo ha invitato con fermezza gli abitanti dei blocchi 726, 727, 784 e 786 a evacuare senza indugi. Sotto la lente anche la torre Al-Ra’iya, segnalata in rosso, all’incrocio tra via Beirut e via Lega Araba. Il messaggio spiega che queste aree saranno presto bombardate perché usate da Hamas per attività terroristiche o ospitano infrastrutture militari.
L’esercito ha sottolineato che l’evacuazione è una misura per proteggere la vita dei civili. Il tono è urgente: “l’azione militare è alle porte e non si può rimandare.”
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Dove andare: le indicazioni per chi lascia le zone a rischio
Chi dovrà abbandonare queste parti di Gaza City ha già le indicazioni su dove rifugiarsi. L’IDF consiglia di spostarsi verso sud, nelle aree umanitarie di Al-Mawasi, vicino a Khan Younis.
Al-Mawasi è uno dei pochi luoghi considerati sicuri, fuori dalle operazioni in arrivo, e sarà il punto di raccolta per chi fugge dai quartieri sotto tiro. Questo spostamento serve anche a ridurre i pericoli durante gli attacchi e a facilitare gli interventi umanitari.
Le direttive sono state diffuse tramite il canale ufficiale in arabo dell’IDF, per raggiungere direttamente gli abitanti e far circolare l’allerta nel modo più efficace.
Il contesto: raid in aree già segnate dal conflitto
La torre Al-Ra’iya e i quartieri indicati sono punti chiave nel conflitto tra Israele e Hamas. La presenza di infrastrutture militari dentro o vicino a edifici civili è una costante nelle operazioni israeliane a Gaza.
In passato, l’IDF ha già avvisato prima di colpire zone densamente popolate. Il difficile equilibrio tra obiettivi militari e protezione dei civili resta sempre al centro, complicato dalla natura urbana del conflitto.
Le evacuazioni forzate e gli spostamenti di massa in Gaza generano tensioni sociali e problemi logistici, aggravati dall’alta densità abitativa e dalla mancanza di spazi sicuri per accogliere chi fugge. L’allerta di oggi si inserisce in questo scenario complesso, dove le operazioni militari si intrecciano con gravi questioni umanitarie.
Le autorità israeliane continuano a comunicare direttamente coi civili per contenere le vittime, ma la situazione resta critica e in rapido cambiamento. Il fatto che le operazioni coinvolgano zone civili richiama l’attenzione internazionale sui rischi e sulle sfide di ogni fase di questo conflitto.