I dazi Usa colpiscono la germania e l'europa ma il nodo resta il rapporto euro-dollaro, dice tajani

I dazi Usa colpiscono la germania e l’europa ma il nodo resta il rapporto euro-dollaro, dice tajani

L’accordo tra Unione europea e Stati Uniti introduce dazi al 15% sulle importazioni Ue dal 2025, con impatti significativi su Germania, Italia e altri paesi; Tajani sottolinea l’importanza del cambio euro-dollaro.
I Dazi Usa Colpiscono La Germa I Dazi Usa Colpiscono La Germa
L'accordo tra UE e USA introduce dazi del 15% sulle importazioni europee dal 2025, colpendo soprattutto la Germania e altri paesi UE, mentre il valore del cambio euro-dollaro diventa cruciale per mantenere la competitività europea. - Gaeta.it

L’accordo commerciale raggiunto tra Unione europea e Stati Uniti, dopo l’incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, ha introdotto dazi al 15% sulle importazioni Ue negli Usa a partire dal 1° agosto 2025. Questo provvedimento avrà impatti rilevanti soprattutto sulla principale economia europea, la Germania. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sottolineato le conseguenze pesanti di questa misura su Berlino, ma ha anche avvertito che le ricadute si faranno sentire oltreoceano. In Italia, il dibattito è concentrato sul cambiamento del valore del cambio euro-dollaro, considerato decisivo per la competitività europea, come ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

I dazi statunitensi e l’impatto sulla germania e l’europa

Il cancelliere Friedrich Merz ha evidenziato come la Germania, in quanto primo esportatore di prodotti verso gli Stati Uniti, subirà danni economici significativi a causa dei dazi imposti da Washington. L’accordo commerciale settato tra Usa e Ue non ha evitato una pressione significativa sulle esportazioni tedesche, soprattutto nei comparti automobilistico, siderurgico e delle macchine utensili. Nel primo semestre del 2025, il valore delle esportazioni tedesche verso gli Stati Uniti ha superato diversi miliardi di dollari. Merz ha ammesso che non era possibile negoziare condizioni migliori, ma ha messo in guardia sul fatto che gli effetti negativi non si fermeranno all’Europa.

Altre nazioni come Irlanda e Italia avranno anch’esse conseguenze importanti. La Francia, malgrado abbia settori strategici con strutture solide nell’aeronautica, nell’agroalimentare, nel vino e nel lusso, risulta meno esposta, ma rischia comunque una riduzione delle quote di mercato negli Stati Uniti. La distribuzione dell’impatto sarà dunque squilibrata, con certi paesi più vulnerabili. Lo scenario indica che i dazi, pur differenti per settore e paese, costituiscono una sfida comune al commercio europeo.

L’importanza del cambio euro-dollaro secondo antonio tajani

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha puntato l’attenzione su un aspetto tecnico e cruciale: il rapporto tra euro e dollaro. Ha detto che la svalutazione del dollaro di circa il 17% supera già la misura dei dazi del 15%, creando una pressione più forte sulle esportazioni europee. Tajani ha chiesto un intervento deciso della Banca centrale europea per modificare il costo del denaro, come era avvenuto durante la pandemia da Covid-19, suggerendo un possibile taglio del tasso d’interesse fino a zero.

In aggiunta, ha proposto di valutare un nuovo programma di quantitative easing con l’acquisto di titoli di Stato dei paesi Ue. Questo meccanismo aumenterebbe la liquidità nel mercato, bilanciando l’effetto dello yuan e del dollaro svalutati. Tajani ha definito il cambiamento del valore del cambio euro-dollaro “il fronte su cui dovremo impegnarci”, sottolineando che la Bce ha responsabilità determinate, ma a livello politico e sociale questo tema resta poco discusso in pubblico.

Impatti economici e strategici del nuovo scenario commerciale

L’entrata in vigore dei dazi statunitensi in agosto rischia di modificare i flussi commerciali tra Europa e Usa. Le aziende di Germania, Italia e Irlanda, con forti interessi nel mercato americano, dovranno rivedere piani produttivi e strategie di esportazione. Settori come l’automotive tedesco, le macchine utensili italiane e l’agroalimentare francese affrontano pressioni sul prezzo finale e sulla competitività.

La svalutazione relativa dell’euro potrebbe attenuare parzialmente gli effetti dei dazi, rendendo i beni europei più convenienti per i consumatori americani. Ma questa dinamica dipenderà dalle mosse della Bce sul costo del denaro. La risposta della banca centrale europea sarà osservata attentamente nei prossimi mesi, visto che influenzerà anche la domanda interna e il costo del credito nelle economie Ue.

Sfida commerciale e monetaria tra europa e stati uniti

Nel complesso, lo scontro commerciale e monetario evidenzia una fase di instabilità nei rapporti transatlantici e una doppia pressione su mercati e imprese. Le politiche commerciali e monetarie si intrecciano in modo complesso e richiedono un equilibrio delicato per tutelare le esportazioni europee e mantenere la competitività sui mercati globali.

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