I dazi al 15% mettono a rischio l’export del brunello di montalcino negli stati uniti e scuotono le aziende toscane

I dazi al 15% mettono a rischio l’export del brunello di montalcino negli stati uniti e scuotono le aziende toscane

I dazi del 15% sulle esportazioni di brunello di Montalcino verso gli Stati Uniti mettono a rischio il mercato americano, spingendo le aziende toscane a diversificare con strategie in Asia e nuovi accordi.
I Dazi Al 1525 Mettono A Rischi I Dazi Al 1525 Mettono A Rischi
L’introduzione di dazi del 15% sulle esportazioni di Brunello di Montalcino verso gli Stati Uniti mette a rischio un mercato chiave, spingendo le aziende toscane a cercare nuovi sbocchi in Asia e a intensificare promozioni per mitigare l’impatto economico. - Gaeta.it

L’introduzione di dazi del 15% sulle esportazioni di vino verso gli Stati Uniti apre una fase complicata per il brunello di montalcino, simbolo storico del made in Italy enologico oltre oceano. Le imprese si trovano davanti a uno scenario incerto, dove il peso del mercato americano sulle vendite complessive è particolarmente alto. Le conseguenze coinvolgono tutta la filiera toscana, che sta già pensando a strategie per mitigare l’impatto e diversificare i mercati, con un occhio rivolto soprattutto verso Asia e nuovi accordi commerciali.

Il peso del mercato americano per il brunello di montalcino

Il mercato statunitense copre circa il 30% delle esportazioni totali di brunello di montalcino, con un volume annuale che supera i 3 milioni di bottiglie. Per questo motivo, l’applicazione del dazio al 15% rischia di causare un forte rallentamento nelle vendite verso questa destinazione, la più importante per il prodotto. Il presidente del consorzio, giacomo bartolommei, sottolinea che “l’aumento dei prezzi per i consumatori americani potrebbe portare a un calo della domanda.” Di conseguenza, molto vino potrebbe rimanere invenduto nel breve termine, senza possibilità di spostare facilmente quei quantitativi su altri mercati esteri, i quali presentano dinamiche differenti e necessitano di tempi per accogliere nuovi brand e prodotti.

Le difficoltà economiche delle aziende

La preoccupazione principale riguarda proprio la capacità delle aziende di assorbire questa difficoltà economica in attesa di negoziati commerciali più favorevoli. Il riferimento va in particolare al Mercosur, un’area economica di grande interesse per il vino italiano, dove si spera di aprire nuove vie di sbocco per il brunello e altri vini toscani.

Le strategie di promozione e gli eventi negli stati uniti nel 2026

Nonostante le difficoltà, il consorzio brunello di montalcino conferma la presenza attiva nel mercato americano anche per il 2026, con eventi attesi come il benvenuto brunello a new york e la partecipazione al food and wine festival di aspen. Entrambe manifestazioni molto seguite nel settore enologico degli Stati Uniti, rappresentano occasioni fondamentali per mantenere vivi i rapporti con i distributori, i sommelier, e i consumatori più appassionati.

In parallelo, si sta lavorando a un piano di promozione più intenso nei mercati asiatici. L’iniziativa sembra dare risposte concrete, mirate a diversificare i punti di vendita e ridurre la dipendenza dal mercato americano. Questi interventi di comunicazione e marketing puntano a far conoscere il brunello a un pubblico differente, aumentando le chance di assorbire parte della produzione che potrebbe restare invenduta a causa dell’aumento dei costi legato ai dazi.

L’allarme dei consorzi italiani per i dazi sul vino toscano

Andrea rossi, presidente di avito, associazione che rappresenta 24 consorzi di vini toscani dop e igp, ha lanciato un appello al governo italiano per risposte immediate. Avito, che riunisce nomi storici come chianti classico, bolgheri e vino nobile di montepulciano, evidenzia che gli Stati Uniti garantiscono al vino toscano oltre il 37% delle esportazioni, con un valore che supera i 400 milioni di euro all’anno.

La pressione dei dazi potrebbe ridurre significativamente la domanda in uno dei mercati più importanti al mondo per i prodotti italiani. Questo si rifletterà sulle attività produttive e sull’economia delle aziende, in particolare quelle di dimensioni medio-piccole, che già soffrono per le condizioni internazionali. Rossi ha chiesto “risorse straordinarie, da destinare subito al settore enologico, per sostenere le imprese in questo momento critico e aiutarle a trovare nuove opportunità commerciali.”

L’attenzione verso un supporto economico mirato segnala una consapevolezza diffusa riguardo alle tensioni commerciali internazionali e al loro impatto sulle esportazioni.

Lo sviluppo delle relazioni internazionali e la rinegoziazione di accordi commerciali saranno quindi punti fondamentali nel prossimo futuro per salvaguardare la presenza del brunello e degli altri vini toscani in mercati chiave.

Change privacy settings
×