La morte di Celeste Pin, ex calciatore delle fila Viola, ha acceso nuovi dubbi e richieste di indagini da parte dei familiari. Il 22 luglio scorso il suo corpo è stato ritrovato nella sua abitazione sulle colline di Firenze, ma secondo i parenti non si sarebbe trattato di un suicidio. L’avvocato della famiglia ha sottolineato l’amore profondo che Celeste aveva per i suoi figli e le incongruenze nelle circostanze del decesso. Sono in programma nuovi esami medico-legali per chiarire le cause della morte.
La posizione della famiglia e le ragioni per escludere il suicidio
I familiari di Celeste Pin negano con fermezza che questo possa essersi tolto la vita. L’avvocato Mattia Alfano, che rappresenta il secondo figlio dell’ex calciatore, ha sottolineato come il rapporto affettivo con i figli fosse talmente intenso da escludere l’ipotesi di un gesto estremo che li avrebbe esposti a un trauma devastante. Celeste Pin ha affrontato la depressione per quasi quarant’anni con un approccio rigoroso, senza mai lasciarsi travolgere. Le modalità del ritrovamento del corpo, però, appaiono per la famiglia strane e fuori dal comune, tali da far sospettare eventi traumatici o situazioni gravi che abbiano scosso profondamente la sua condizione mentale, al punto di provocarne il crollo.
Il ruolo del consulente medico legale
L’avvocato ha annunciato la nomina di un consulente medico legale scelto dai familiari, che affiancherà quello incaricato dalla procura per svolgere tutti gli accertamenti necessari durante l’autopsia, prevista all’istituto di medicina legale di Firenze. La decisione arriva proprio per garantire chiarezza e trasparenza, considerando che le ipotesi preliminari delle forze dell’ordine hanno lasciato aperta la possibilità di sviluppi diversi dall’evento volontario.
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Gli sviluppi investigativi e l’autopsia in programma
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti dopo la segnalazione inviata dall’ex moglie di Celeste Pin. L’ex compagna ha richiesto una serie di indagini più approfondite, compresa l’esecuzione dell’autopsia e degli esami tossicologici sul corpo dell’ex calciatore. In più è stata chiesta un’analisi dettagliata del contenuto del cellulare, nella speranza di trovare elementi utili a ricostruire le ultime ore di vita di Pin.
Le indagini sono state avviate ufficialmente dopo che un familiare aveva lanciato l’allarme il 22 luglio. Fin dai primi accertamenti le autorità hanno ipotizzato un gesto volontario, malgrado non siano stati trovati biglietti di addio né altri segni usuali nelle vicende di suicidio. La procura ha bloccato la restituzione della salma proprio per lasciare spazio al completamento degli esami richiesti dalla ex moglie, che non si è mai convinta della versione ufficiale del suicidio.
Il medico legale e il pm silvia zannini
L’autopsia, affidata a un medico legale scelto dalla procura su indicazione della pm Silvia Zannini, dovrebbe partire in questi giorni. La scelta di nominare un consulente tecnico di parte garantisce un controllo incrociato sulla validità degli esami e sulla correttezza delle procedure, elementi ritenuti fondamentali per avere risposte certe sulla morte di Celeste Pin.
Il contesto della depressione e le circostanze rare della morte
Celeste Pin conviveva con la depressione da molti anni, una condizione che era stata gestita con costanza e controlli regolari. L’avvocato ha voluto mettere in evidenza come la sua malattia mentale fosse mitigata da un atteggiamento ogni volta attento e rigoroso, che non lasciava presagire cedimenti improvvisi. Questo contribuisce a far ritenere alla famiglia che possa esserci stato un evento esterno o interno di forte impatto, con effetti inaspettati sulla salute psichica di Pin.
Le “modalità strane” della sua morte, descritte dal legale, rimangono al momento un punto oscuro. Non è chiaro se si riferisca ad aspetti di natura fisica, ambientale o legati a indizi raccolti dalle forze dell’ordine. L’unica certezza è il coinvolgimento diretto della procura, che sta lavorando per risalire a fatti concreti. La presenza di un fascicolo contro ignoti indica come l’ipotesi di un atto doloso o un incidente non possa ancora essere esclusa.
Nessun elemento finora trovato ha confermato la presenza di messaggi o scenari che facciano pensare a un suicidio. L’assenza di un biglietto di addio e la dichiarazione dei parenti amplificano le richieste di ulteriori verifiche, spesso decisive in casi con così tante zone d’ombra.
I prossimi passi della procura e il ruolo dei consulenti medico legali
Nei prossimi giorni, la procura consegnerà ufficialmente l’incarico al medico legale per svolgere l’autopsia a Firenze. L’esame cadaverico comprenderà accertamenti tossicologici, traumatici e di altro genere, necessari a delineare il quadro chiaro delle cause del decesso. Il consulente nominato dalla famiglia avrà il compito di seguire le operazioni in modo autonomo e approfondito, garantendo una seconda opinione scientifica.
Questa doppia supervisione nasce dall’esposto dell’ex moglie e dalla volontà dei familiari di evitare conclusioni affrettate. I risultati di queste analisi potranno influire anche sul fascicolo aperto per omicidio colposo, poiché se emergessero responsabilità di terzi, si procederà con le indagini del caso.
Il cellulare di Celeste Pin verrà analizzato con cura per ricostruire la timeline delle sue comunicazioni e movimenti nell’ultima fase della vita. Si cercherà di capire se vi siano contatti sospetti o eventi scatenanti per quanto avvenuto. La combinazione delle valutazioni medico legali e del quadro investigativo determinerà gli sviluppi futuri e potrà confermare o meno le tesi finora emerse.
Il caso resta aperto, con la famiglia che mantiene la richiesta di chiarimento totale. È una vicenda delicata, seguita con attenzione e che richiederà pazienza nell’attesa dei dati definitivi.