L’operazione dei carabinieri di civitavecchia ha portato allo sgombero di una rete criminale dedita a truffe aggravate contro persone anziane. Gli arresti e le misure cautelari dell’indagine, partita da episodi sospetti, hanno coinvolto diverse province italiane tra cui roma, foggia e ascoli piceno. Il sistema utilizzato prevedeva telefonate ingannevoli e software per nascondere l’identità reale dei truffatori.
Modalità operative e struttura della banda
La banda usava una “centrale chiamante”, vale a dire un gruppo di persone incaricate di contattare direttamente gli anziani. I truffatori sceglievano falsi pretesti per suscitare paura o urgenza e riuscivano a farsi consegnare denaro contante e gioielli. Per evitare di essere identificati dalle forze dell’ordine, il gruppo impiegava schede telefoniche intestate a ignari terzi. Questi numeri venivano cambiati frequentemente per confondere le investigazioni.
Supporto logistico e rete distribuita
L’organizzazione si appoggiava inoltre a una rete di supporto distribuita in vari territori nazionali. Questi punti logistici facilitavano le operazioni, come ricevere il denaro o i preziosi raccolti con le telefonate fraudolente. Grazie a questa struttura complessa, la banda riusciva a mantenere l’attività per mesi, senza essere scoperta.
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Le telefonate trappola avevano un grande impatto sulle vittime, soprattutto persone anziane, più inclini a cadere nella trappola per via della vulnerabilità e della paura di perdere qualcosa di caro o di incorrere in problemi legali. Ogni chiamata veniva preparata per sembrare urgente e vera, spesso simulando comunicazioni ufficiali.
Dettagli sull’indagine e risultati operativi
L’indagine è stata avviata dal nucleo operativo della compagnia di civitavecchia dopo alcune segnalazioni di episodi sospetti in città e zone limitrofe. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire almeno 12 truffe messe a segno nel periodo che va dall’11 agosto al 27 settembre del 2022. I reati sono stati consumati nelle province di roma, foggia e ascoli piceno.
Refurtiva e arresti in flagranza
In totale, il gruppo criminale ha sottratto circa 45.000 euro in contanti e quantità variabili di gioielli, consegnati dalle vittime raggirate. Le somme raccolte non sono state tutte recuperate, ma un’ampia parte è stata restituita durante i sequestri effettuati dalle forze dell’ordine.
Durante le indagini, quattro persone sono state arrestate in flagranza mentre tentavano di mettere a segno nuove truffe telefoniche. In quei momenti, carabinieri hanno recuperato la refurtiva rappresentata da denaro e preziosi, riconsegnandola ai legittimi proprietari.
Misure cautelari e denuncie per i membri della banda
Su delega del procuratore della repubblica di napoli, i carabinieri di civitavecchia hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare: due persone sono finite in carcere, mentre altre due hanno ricevuto i domiciliari. Questi provvedimenti riguardano i principali soggetti implicati nell’organizzazione.
L’indagine ha inoltre portato all’identificazione di ulteriori sette individui coinvolti a vario titolo nelle truffe ai danni di anziani. Questi sono stati denunciati a piede libero per concorso nei reati contestati. Le accuse coinvolgono l’organizzazione globale della banda, inclusi i soggetti che fornivano supporto logistico o si occupavano di altri compiti all’interno del gruppo.
L’operazione ha confermato l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto alle truffe contro le fasce più deboli della popolazione, in particolare anziani spesso vittime di raggiri telefonici elaborati. I carabinieri continueranno a monitorare simili attività criminali per evitare ripetizioni.