I carabinieri di cercola arrestano due indagati per riciclaggio di auto rubate nel napoletano

I carabinieri di cercola arrestano due indagati per riciclaggio di auto rubate nel napoletano

I carabinieri della tenenza di Cercola, su richiesta della procura di Nola, hanno arrestato due uomini a Napoli per riciclaggio di veicoli rubati e scoperto una base operativa con falsi documenti e armi.
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I carabinieri di Cercola, su richiesta della procura di Nola, hanno arrestato due uomini per riciclaggio di auto rubate, smantellando un’organizzazione specializzata nella falsificazione e vendita di veicoli trafugati. - Gaeta.it

L’attività investigativa condotta dai carabinieri della tenenza di Cercola ha portato all’emissione di due ordini di custodia cautelare per presunto riciclaggio di veicoli rubati. L’operazione, su richiesta della procura di Nola, mira a disarticolare un’organizzazione dedita alla falsificazione e alla vendita di automobili sottratte illegalmente.

Arresto dei sospettati e le misure cautelari

Nel giugno 2025, i carabinieri di Cercola hanno eseguito due misure cautelari nei confronti di due uomini residenti a Napoli, accusati di riciclaggio di auto rubate. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nola ha emesso un ordine di custodia in carcere per uno dei sospetti e ha disposto gli arresti domiciliari per l’altro. I fatti contestati risalgono a gennaio 2025, quando si ipotizza che i due abbiano partecipato attivamente alla manipolazione di veicoli sottratti illegalmente e al loro successivo reinserimento nel mercato tramite documenti alterati.

La grave accusa di concorso in riciclaggio sottolinea la dimensione organizzata dell’attività illegale, nata probabilmente da un’indagine pluriannuale e dal coordinamento stretto tra investigatori e magistrati. I soggetti coinvolti si troverebbero in custodia in strutture detentive, in attesa dello sviluppo delle successive fasi processuali.

Sequestro e scoperta della fabbrica di falsi

Le operazioni si sono sviluppate a partire dall’arresto di un 39enne di Cercola, fermato a gennaio 2025 con un vero arsenale nella sua disponibilità. L’uomo deteneva una pistola priva di matricola, ulteriori munizioni, vari veicoli rubati, un jammer per disturbare segnali radio e una stampante utilizzata per realizzare carte di circolazione e targhe false, sia italiane che estere. Nel suo possesso è stato trovato anche materiale per la punzonatura e la modifica dei numeri identificativi dei telai, oltre ad attrezzi per lo smontaggio e rimontaggio delle automobili.

Questo sequestro ha fornito un primo quadro chiaro e dettagliato del metodo utilizzato dalla presunta banda. Gli accertamenti successivi, guidati dai carabinieri di Cercola e dalla procura di Nola, hanno permesso di risalire a un primo complice, individuato ad aprile 2025. Con l’aggiunta dei due indagati arrestati di recente, emerge un gruppo organizzato specializzato nell’alterazione dei dati di auto di grossa cilindrata, il cui fine era la loro reimmatricolazione per la rivendita.

Prove video dalla base operativa dei riciclatori

Un elemento che ha pesato in modo decisivo sull’inchiesta è stata l’acquisizione di immagini di videosorveglianza da un’area di parcheggio che fungeva da base operativa della banda. Lo spazio era attrezzato per smontare e rimontare i veicoli rubati prima di passare alle falsificazioni documentali. I filmati hanno mostrato più volte i movimenti dei sospetti, utilizzando le vetture come pronta merce per la rimozione o la manipolazione delle parti originali.

“La registrazione video ha documentato l’attività sospetta e supporta l’intero impianto accusatorio.” Le immagini non solo hanno confermato la presenza degli imputati nella zona, ma hanno anche mostrato dettagli sulle tecniche e sugli strumenti utilizzati nelle operazioni di contraffazione delle targhe e dei documenti.

Il quadro investigativo rimane in evoluzione, mentre la procura di Nola continua a coordinare accertamenti sul traffico e la distribuzione delle auto alterate, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.

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